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Tavola rotonda nazionale

  • Milano
  • 11 Aprile 2011
     
     

    L’industria del design: un valore aggiunto per la crescita del Paese

      Un valore aggiunto pari a oltre 140 miliardi di euro con circa 3 milioni e 300 mila occupati.  È la fotografia, in cifre, del motore del sistema manifatturiero nazionale, trainato dai settori di punta – le cosiddette “4 A” – del made in Italy: automazione-meccanica, abbigliamento-moda, alimentare-bevande, arredo-legno. Quest’ultima filiera, in particolare, produce per l’industria italiana un surplus altissimo in termini assoluti, superiore, ad esempio, a quello generato dalla farmaceutica inglese o dalla chimica francese.

    • Roma
    • 6 Luglio 2011
       
       

      Le imprese internazionali per la crescita del sistema Italia

        Il tema dell’incontro ha impegnato i partecipanti sul ruolo delle imprese a capitale estero nell’economia italiana e in particolare su una riflessione mirata ad individuare modalità e azioni che consentano di migliorare il flusso degli investimenti dall’estero.

      • Roma
      • 1 Marzo 2011
         
         

        I servizi di informazione per la sicurezza: proteggere gli interessi nazionali

          Gli scenari dell’economia globalizzata mostrano una competizione che non si svolge più solamente tra imprese ma contrappone in maniera sempre più serrata i “sistemi-Paese”.

          Questa tendenza ha determinato un progressivo ampliamento della nozione di “sicurezza nazionale”, nella quale molti Stati includono oggi la sicurezza economica e finanziaria. 

        • Roma
        • 7 Giugno 2011
           
           

          Verso una nuova corporate governance: proposte e strumenti

            Negli utimi anni la corporate governance delle imprese italiane si è evoluta in modo rapido e incisivo, ma per certi versi disordinato. Un processo partito negli anni novanta, soprattutto sulla scorta delle privatizzazioni intendeva rendere il mercato finanziario più attraente per gli investitori italiani e stranieri fornendo maggiori garanzie a protezione degli azionisti di minoranza.

          • Milano
          • 21 Febbraio 2011
             
             

            La finanza per la crescita

              Tradizionalmente il sistema bancario ha svolto un ruolo fondamentale per la crescita destinando il risparmio dei cittadini al finanziamento delle attività produttive delle imprese.

            • Roma
            • 12 Ottobre 2011
               
               

              Cultura, politica ed economia: l’interesse collettivo dall’Unità d’Italia a oggi

                In principio fu il binomio “libertà e indipendenza”: l’ideale risorgimentale per eccellenza, l’anelito di generazioni di aspiranti italiani che – dal Congresso di Vienna al 1861, così come nelle appendici belliche del decennio successivo – dedicarono pensiero e azione, sangue e speranze all’unificazione dell’Italia. Un ideale diventato realtà, una conquista consegnata alla storia.

              • Roma
              • 27 Aprile 2011
                 
                 

                I servizi di informazione per la sicurezza: proteggere gli interessi del sistema finanziario e industriale italiano

                  Dopo la riforma dei Servizi di informazione, la loro attività non è più limitata alla protezione degli interessi politici e militari del Paese, ma si estende anche a quelli “economici, scientifici e industriali”.

                  L’attività degli Organismi informativi diventa così uno strumento strategico a disposizione del Governo e delle sue scelte finalizzate alla tutela e valorizzazione delle capacità competitive del Paese, messe ogni giorno alla prova dalle sfide della globalizzazione, i cui scenari sono caratterizzati da forti contiguità tra politiche industriali e sicurezza nazionale.

                • Roma
                • 14 Settembre 2011
                   
                   

                  Condividere il futuro: l’alleanza fra Stato e Mercato per un nuovo contratto sociale

                    L’invecchiamento della popolazione, il prossimo pensionamento dei baby boomer, il prolungato ristagno economico, l’assottigliarsi delle risorse pubbliche sono elementi che spingono l’Italia, come gran parte dei Paesi sviluppati, a interrogarsi sul rapporto tra offerta pubblica e privata di protezione sociale.

                  • Milano
                  • 26 Settembre 2011
                     
                     

                    Venture capital e start-up: strumenti per l’innovazione e l’occupazione giovanile

                      L’Italia vive da tempo una situazione paradossale: tante idee, ma poca innovazione e poca occupazione qualificata per i giovani cervelli che di tali idee sono la fonte principale. Le risorse intellettuali presenti, abbondanti e a basso costo, si trovano imbrigliate da una combinazione di scarsa progettualità e scarsa capacità di comunicazione fra i diversi soggetti in grado di garantire che le buone idee diventino buone innovazioni.

                    • Roma
                    • 26 Ottobre 2011
                       
                       

                      Eurobond: l’intreccio tra politica ed economia

                        L’idea di introdurre titoli di debito pubblico europeo – i cosiddetti Eurobond – non è recente: risale, infatti, al 1993 quando Jacques Delors propose, sia pure in forma embrionale, l’emissione di obbligazioni europee per finanziare gli investimenti in infrastrutture della Comunità Europea. Dopo una fase di lungo silenzio, il dibattito politico sugli Eurobond è ripreso e si è progressivamente intensificato con la crisi finanziaria del 2008 e, soprattutto, a ridosso dell’attuale fase di instabilità dei mercati legata alla crisi dei debiti sovrani europei.

                      • Milano
                      • 28 Marzo 2011
                         
                         

                        Una riflessione sulla memoria e sull’identità nazionale

                          Grande patria tricolore e piccole patrie dei campanili. Dualismo tra Nord e Sud e omologazione indotta dai processi globali. Italia come idea antica, già presente in Dante, e come Stato nazionale relativamente giovane, sorto un secolo e mezzo fa. Un Paese che all’interno appare ripiegato sulle sue difficoltà, ma all’esterno è ammirato per arte, cultura e stile di vita. È l’immagine contraddittoria e multiforme emersa dall’incontro «Una riflessione sulla memoria e sull’identità nazionale».

                        • Milano
                        • 26 Luglio 2010
                           
                           

                          Una nuova strategia internazionale: sfide e opportunità per le imprese

                            La crisi finanziaria ha mutato notevolmente lo scenario in cui operano le imprese italiane, introducendo, nel settore dell’export, nuove problematiche che non riguardano solo i cambiamenti strutturali dei mercati dei capitali, ma anche le difficoltà nell’assicurazione del credito.

                          • Roma
                          • 21 Gennaio 2010
                             
                             

                            Quali nuovi indicatori di benessere e ricchezza per l’Italia?

                              Il dibattito sulla necessità di ampliare l’orizzonte degli indicatori economici – in particolare quello sulla misurazione del PIL – ha suscitato, all’estero come in Italia, un’ampia serie di riflessioni. Lo studio Aspen Institute-Fondazione Edison, “L’Italia nella nuova geo-economia del G20”, intende essere un contributo a tale discussione.Dallo studio emerge un’Italia meglio posizionata rispetto alle classifiche tradizionali. Il confronto con le altre economie industrializzate è favorevole in una moltitudine di campi.

                            • Roma
                            • 6 Ottobre 2010
                               
                               

                              Riformare Governo e Parlamento: il massimo possibile o il minimo indispensabile?

                                L’approccio al tema delle riforme istituzionali appare oggi ispirato dalla consapevolezza dell’esigenza di un cambiamento culturale. Il dibattito tra minimo indispensabile e massimo possibile appare così superato da un approccio che rifiuta la retorica delle riforme e sottolinea fortemente le necessità attuali, a partire dai fatti.

                              • Milano
                              • 8 Febbraio 2010
                                 
                                 

                                Quali le radici culturali dell’Italia?

                                  Radici da declinare al plurale, come composizione di un mosaico di contributi e significati, a volte anche conflittuali. Le fondamenta della cultura italiana non possono essere altrimenti descritte: una pluralità di conoscenze, costumi e saperi che hanno maturato nel tempo un carattere unitario. Il risultato è una originale composizione delle differenze generate da tre grandi epoche storiche segnate rispettivamente dalla preponderanza dei Comuni medievali, dalle nuove teorie scientifiche di matrice rinascimentale e dalla rivoluzione industriale.

                                • Milano
                                • 25 Ottobre 2010
                                   
                                   

                                  Rilanciare la formazione professionale

                                    La formazione tecnica e professionale, artefice del boom economico del dopoguerra, ha subito, a partire dagli anni Settanta, un progressivo deterioramento e un inesorabile calo di iscrizioni, con il risultato che, oggi, questo segmento tanto importante del nostro sistema formativo non è più in grado di supportare lo sviluppo economico, né di stare al passo con l’innovazione tecnologica.

                                  • Milano
                                  • 22 Febbraio 2010
                                     
                                     

                                    Favorire le esportazioni

                                      Export: motore della crescita del Paese e, al contempo, specchio di un sistema produttivo proiettato verso il mondo. Questa duplice caratterizzazione delle esportazioni italiane rappresenta, da oltre un decennio, un argomento preminente nel dibattito pubblico relativo alla competitività dell’economia nazionale in epoca di globalizzazione.

                                    • Milano
                                    • 15 Novembre 2010
                                       
                                       

                                      La dinamica demografica in Italia: problemi e opportunità

                                        L’invecchiamento della popolazione, l’immigrazione e la fuga dei cervelli sono questioni da affrontare guardando sia al futuro sia al passato. Il quadro attuale è, infatti, frutto di dinamiche  precedenti: negli scorsi decenni si rilevava un saldo delle nascite positivo e un saldo migratorio negativo, mentre oggi la situazione è ribaltata. Interrogarsi su come eravamo, oltre che su come saremo, è quindi un metodo utile per delineare le politiche necessarie a fronteggiare il cambiamento demografico, peraltro molto diverso da quello previsto dalla stessa Onu non meno di dieci anni fa.

                                      • Milano
                                      • 26 Aprile 2010
                                         
                                         

                                        I punti di forza e di debolezza dell’Italia

                                          Sono oltre dieci i punti percentuali di differenziale di crescita che negli ultimi 10 anni separano l’Italia dalla media dei paesi dell’eurozona: e se è vero che alcuni di questi hanno avuto una crescita non sostenibile, perché basata sull’espansione dell’indebitamento privato o pubblico, resta comunque penalizzante il confronto con paesi più virtuosi come Germania e, soprattutto, Francia. Tale ritardo è in parte dovuto alle difficoltà del Mezzogiorno, che si presenta oggi come pericolosamente simile alla Grecia, e su molti fattori anche nettamente più debole.

                                        • Roma
                                        • 17 Marzo 2010
                                           
                                           

                                          La mobilità delle persone: competitività, efficienza, qualità

                                            Solo l’anno scorso, in media, le famiglie italiane hanno speso più di 35 miliardi di euro per la mobilità. Sempre nel 2009 il costo della congestione nelle aree metropolitane è stato di circa 9 miliardi di euro. Solo a Roma, per esempio, si bruciano dai 12 ai 15 milioni di carburante, a cui vanno aggiunti i costi prodotti dall’aumento dell’inquinamento urbano ed extraurbano e dall’incidentalità.