A new Europe and the challenges of enlargement
In Europa è, di nuovo, tempo di allargamento. La questione però è capire come vada fatto. A confronto ci sono due metodi diversi: da una (…)A new Europe and the challenges of enlargement
In Europa è, di nuovo, tempo di allargamento. La questione però è capire come vada fatto. A confronto ci sono due metodi diversi: da una (…)A new Europe and the challenges of enlargement
I rapidi e vasti mutamenti in corso nel sistema globale impongono, per un Paese come l’Italia, uno sforzo più ampio ed efficace anche nel settore della difesa, in chiave sia di capacità nazionali sia di assetti integrati con gli alleati più stretti.
L’idea della collaborazione fra Europa e alcuni Paesi dell’Africa, attraverso partenariati economici che superassero l’eredità colonialista, risale già agli anni Sessanta del XX secolo, con (…)Aspen Italia Initiative on Africa
Rafforzare l’eurozona e affrontare le sfide finanziarie e monetarie non è un compito semplice nel contesto attuale. La complessità è particolarmente elevata per i Paesi (…)Strengthening the Euro-Area. Financial and monetary challenges
La questione migratoria è un tema complesso con molteplici risvolti a livello umanitario, socioeconomico e di sicurezza. Il fenomeno, del resto, ha una rilevanza globale e interessa circa 280 milioni di persone, il 3,6% della popolazione mondiale.
In Occidente sta venendo meno la civiltà o la democrazia? Da ormai un secolo si parla di “declino” dell’Occidente, inteso come declino demografico, economico e di valori fondamentali come libertà, democrazia e società “aperta”. È stato anche interpretato come declino di valori morali in senso ampio e come inizio di una differente percezione delle diversità del mondo.
L’Unione Europea ha di fronte alcune sfide strutturali di lungo termine, che richiedono però l’avvio di politiche dall’impatto anche immediato e ad ampio spettro. Una prima questione è quella dei cambiamenti climatici, che naturalmente è su scala planetaria e per cui l’Europa ha già fissato l’obiettivo della carbon neutrality entro il 2050 (che avrà ovviamente effetti diretti anzitutto sul settore energetico).
Una prima lettura possibile del voto parlamentare europeo si concentra sull’arretramento dei due maggiori partiti tradizionali (popolari e socialisti), sull’affermazione di altri due partiti pro-europei (liberali e verdi) che lo ha quasi compensato, e su una posizione comunque ammorbidita dei partiti euro-scettici (uno scetticismo “soft”, che sembra inserirsi nel quadro di un cambiamento dall’interno). Questi ultimi sono certamente una forza significativa, ma non appaiono in grado di condizionare pesantemente i lavori del Parlamento.