Vai al contenuto
Attività

La vitalità dei territori italiani. I fattori di successo

    • Milano
    • 21 Marzo 2011

          La vitalità dei territori è un elemento essenziale per un Paese come l’Italia che ha nella pluralità dei modelli di sviluppo una delle caratteristiche della propria economia. I grandi contrasti esistenti fra le diverse regioni devono essere compresi ed affrontati per contribuire a un corretta crescita della dimensione locale che sia rispettosa delle peculiarità territoriali e al contempo sia capace di affrontare le sfide poste dalla globalizzazione.

          La crescente interconnessione dell’economia mondiale ha enfatizzato la centralità dei territori e la loro importanza come fattori di competitività, dando nuova visibilità a quelle aree che hanno dimostrato di sapersi adattare rapidamente ai nuovi contesti di mercato. Per identificare i sistemi locali più virtuosi è però necessario valutare un ampio spettro di indicatori che, accanto alle dinamiche demografiche e occupazionali, non escludano la produttività, la competitività, l’apertura al libero mercato e l’internazionalizzazione.

          La crisi economica ha dimostrato la sostanziale tenuta di un sistema produttivo basato sul manifatturiero, organizzato in distretti con una elevata vocazione all’export. E’ necessario quindi continuare a sostenere questo modello e capire come coniugarlo per contribuire allo sviluppo delle aree più arretrate del Paese. Bisogna inoltre mettere in campo uno sforzo programmatico che permetta di formulare strategie precise, di attuare politiche e di valutarne correttamente gli effetti.

          Nel cercare spunti per un nuovo sviluppo locale l’Italia non può certo lasciare indietro settori di punta come la tecnologia; deve anzi investire in ricerca e formazione, perché la vitalità di un territorio passa per la capacità di offrire opportunità ai giovani e di trattenere (se non di attrarre) talenti. Il Paese però, al contempo, non deve dimenticare il patrimonio artistico e culturale di cui è depositario: è limitativo, infatti, identificare la vitalità di un territorio con i soli indicatori economici, tralasciando la cultura. 

          Le attività culturali sono da sempre strumenti di progresso, anche economico. Per mettere a frutto le proprie potenzialità, la valorizzazione della ricchezza artistica si deve basare su una corretta promozione del territorio; nuove e più efficaci strategie di marketing territoriale vanno affiancate a un miglioramento dei servizi e delle infrastrutture che permetta all’Italia di dispiegare a pieno quella capacità di attrarre turismo di qualità di cui dispone.

          Un confronto fra gli attori coinvolti e la formulazione di una strategia di lungo periodo nel settore culturale permetterebbero infatti ulteriore creazione di ricchezza e di lavoro. Per raggiungere questo obiettivo bisogna valorizzare il più possibile la dimensione territoriale, formulando un’offerta turistica e culturale fortemente attrattiva basata sulla capacità delle città italiane di coniugare le ricchezze artistiche con un’alta qualità della vita e una tradizione manifatturiera di alto livello riconosciuta globalmente.

          A questo proposito risulta fondamentale la collaborazione fra pubblico e privato. Il dialogo non deve avvenire solo fra imprese ed enti territoriali, ma coinvolge necessariamente anche il terzo settore, a cominciare dalle fondazioni bancarie, che già da tempo sono uno dei protagonisti della promozione culturale. Il ruolo di questi attori è doppiamente importante per la vitalità dei territori: se da un lato, attraverso il sostegno alla cultura, aiutano lo sviluppo locale, dall’altro fedeli al principio di sussidiarietà, sostengono il welfare territoriale diventando un importante baluardo di coesione sociale.

            Contenuti correlati
            Strillo: La vitalità dei territori italiani. I fattori di successo