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Italia

  • Milano
  • 21 Marzo 2011
     
     

    La vitalità dei territori italiani. I fattori di successo

      La vitalità dei territori è un elemento essenziale per un Paese come l’Italia che ha nella pluralità dei modelli di sviluppo una delle caratteristiche della propria economia. I grandi contrasti esistenti fra le diverse regioni devono essere compresi ed affrontati per contribuire a un corretta crescita della dimensione locale che sia rispettosa delle peculiarità territoriali e al contempo sia capace di affrontare le sfide poste dalla globalizzazione.

    • Roma
    • 6 Luglio 2011
       
       

      Le imprese internazionali per la crescita del sistema Italia

        Il tema dell’incontro ha impegnato i partecipanti sul ruolo delle imprese a capitale estero nell’economia italiana e in particolare su una riflessione mirata ad individuare modalità e azioni che consentano di migliorare il flusso degli investimenti dall’estero.

      • Roma
      • 26 Maggio 2011
         
         

        L’Italia declinata al futuro. Valori, cultura, competenze, competitività

          Il tema dell’incontro ha impegnato i partecipanti ad interpretare le singole sfide dell’Italia attraverso un modello di riferimento più ampio. La proiezione inerziale di lungo periodo rappresenta un Paese che invecchia, con una crescente immigrazione, un allargamento del dualismo Nord-Sud, la permanenza di un penalizzante deficit pubblico, una produttività insufficiente a mantenere il benessere raggiunto. Questo quadro alimenta la storica e diffusa retorica italiana del declino e della sconfitta.

        • Roma
        • 12 Ottobre 2011
           
           

          Cultura, politica ed economia: l’interesse collettivo dall’Unità d’Italia a oggi

            In principio fu il binomio “libertà e indipendenza”: l’ideale risorgimentale per eccellenza, l’anelito di generazioni di aspiranti italiani che – dal Congresso di Vienna al 1861, così come nelle appendici belliche del decennio successivo – dedicarono pensiero e azione, sangue e speranze all’unificazione dell’Italia. Un ideale diventato realtà, una conquista consegnata alla storia.

          • Roma
          • 14 Settembre 2011
             
             

            Condividere il futuro: l’alleanza fra Stato e Mercato per un nuovo contratto sociale

              L’invecchiamento della popolazione, il prossimo pensionamento dei baby boomer, il prolungato ristagno economico, l’assottigliarsi delle risorse pubbliche sono elementi che spingono l’Italia, come gran parte dei Paesi sviluppati, a interrogarsi sul rapporto tra offerta pubblica e privata di protezione sociale.

            • Firenze
            • 18 Novembre 2011
               
               

              L’Italia nel prossimo decennio: dall’emergenza alla crescita

                L’evoluzione della crisi conferma che bisogna superare terapie ex post e localizzate, che affrontano le emergenze mano a mano che si presentano paese per paese. Serve, invece, una strategia complessiva, basata su tre pilastri. Il primo è l’adozione di programmi di risanamento a livello nazionale. Il secondo è la costituzione di fondi e istituzioni comuni con più risorse e con una governance più efficace. Il terzo è l’affermazione di un ruolo più attivo della Banca centrale europea. Tutto ciò evidenzia la necessità di coraggiose soluzioni politiche a livello europeo.

              • Cernobbio
              • 11 Marzo 2011
                 
                 

                I protagonisti italiani all’estero

                  L’apertura internazionale e la circolazione, delle persone e dei cervelli, nelle fasi essenziali della formazione e della crescita professionale: questi i temi di fondo della terza Conferenza “I protagonisti italiani all’estero”.

                • Cernobbio
                • 11 Aprile 2010
                   
                   

                  I protagonisti italiani nel mondo

                    Il confronto tra le esperienze degli italiani che, nel mondo, hanno avuto la capacità di realizzare brillanti carriere e di rivestire ruoli di altissimo livello, contribuisce a migliorare la comprensione delle difficoltà e delle potenzialità del nostro Paese, e all’indicazione di prospettive di relazione e integrazione più stabili.

                  • Milano
                  • 8 Febbraio 2010
                     
                     

                    Quali le radici culturali dell’Italia?

                      Radici da declinare al plurale, come composizione di un mosaico di contributi e significati, a volte anche conflittuali. Le fondamenta della cultura italiana non possono essere altrimenti descritte: una pluralità di conoscenze, costumi e saperi che hanno maturato nel tempo un carattere unitario. Il risultato è una originale composizione delle differenze generate da tre grandi epoche storiche segnate rispettivamente dalla preponderanza dei Comuni medievali, dalle nuove teorie scientifiche di matrice rinascimentale e dalla rivoluzione industriale.

                    • Roma
                    • 21 Gennaio 2010
                       
                       

                      Quali nuovi indicatori di benessere e ricchezza per l’Italia?

                        Il dibattito sulla necessità di ampliare l’orizzonte degli indicatori economici – in particolare quello sulla misurazione del PIL – ha suscitato, all’estero come in Italia, un’ampia serie di riflessioni. Lo studio Aspen Institute-Fondazione Edison, “L’Italia nella nuova geo-economia del G20”, intende essere un contributo a tale discussione.Dallo studio emerge un’Italia meglio posizionata rispetto alle classifiche tradizionali. Il confronto con le altre economie industrializzate è favorevole in una moltitudine di campi.

                      • Milano
                      • 26 Aprile 2010
                         
                         

                        I punti di forza e di debolezza dell’Italia

                          Sono oltre dieci i punti percentuali di differenziale di crescita che negli ultimi 10 anni separano l’Italia dalla media dei paesi dell’eurozona: e se è vero che alcuni di questi hanno avuto una crescita non sostenibile, perché basata sull’espansione dell’indebitamento privato o pubblico, resta comunque penalizzante il confronto con paesi più virtuosi come Germania e, soprattutto, Francia. Tale ritardo è in parte dovuto alle difficoltà del Mezzogiorno, che si presenta oggi come pericolosamente simile alla Grecia, e su molti fattori anche nettamente più debole.

                        • Milano
                        • 3 Maggio 2010
                           
                           

                          La dimensione “economica” della malavita

                            I processi di globalizzazione hanno reso più complessa la lotta alla malavita. Le attività criminali si sono allargate su scala mondiale, crescendo insieme all’internazionalizzazione degli scambi commerciali e all’intensificarsi del fenomeno migratorio. Al tempo stesso, la presenza malavitosa ha mantenuto una dimensione locale forte, basata sul radicamento territoriale e sulla penetrazione nel tessuto sociale.

                          • Roma
                          • 9 Giugno 2010
                             
                             

                            Le frontiere dell’identità

                              Identità è una parola “multipla”: non ne esiste, paradossalmente, una sola, ma molte che hanno  caratteritische, origini e processi di costruzione diversi. L’identità individuale, ad esempio, viene spesso messa in discussione nel momento in cui viene affermata: è S.Agostino a spiegare che proprio il senso del dubbio caratterizza i momenti fondamentali della vita. L’io prende consapevolezza di sé per un processo di sottrazione: sono tutto meno quello che non sono.

                            • Cernobbio
                            • 5 Novembre 2010
                               
                               

                              Investire in conoscenza: più innovazione, migliori infrastrutture, nuova istruzione

                                Sono tre i grandi temi da cui ripartire per consentire all’Italia di affrontare in modo competitivo le nuove e sempre più pressanti sfide globali: le politiche dell’innovazione, le infrastrutture tangibili e intangibili per il sistema della conoscenza e i modelli di istruzione per favorire occupazione e competitività.

                              • Cernobbio
                              • 5 Novembre 2010
                                 
                                 

                                Sistema industriale, territorio, coesione sociale

                                  Il sistema industriale italiano è riuscito ad attraversare la crisi mantenendo la propria posizione di  preminenza nel settore manifatturiero a livello europeo e mondiale. La sostanziale tenuta del tessuto produttivo ha permesso all’economia di reagire, ma i segnali di ripresa restano fragili. Per far fronte a questa situazione è necessario recuperare competitività partendo dai vantaggi strutturali del Paese, rappresentati dalla flessibilità delle piccole e medie imprese e dalla coesione del territorio.

                                • Cernobbio
                                • 5 Novembre 2010
                                   
                                   

                                  Cultura, leadership, responsabilità

                                    Un modello di società più armonico e sostenibile, proiettato al futuro, ma al contempo ancorato alle radici della nostra identità nazionale. Con la crisi globale la ricerca di questo nuovo paradigma di sviluppo ha restituito anche in Italia una centralità, altrimenti forse compromessa, al fattore “cultura”. Relegata nel dettato per taluni criptico dell’art.

                                  • Cernobbio
                                  • 5 Novembre 2010
                                     
                                     

                                    L’Italia e le sfide del futuro. Verso il 2020

                                      Si è discusso di scenari istituzionali con un esame dei cambiamenti in atto a livello globale ed europeo e i processi di riforma necessari a livello nazionale. Da un lato, la ricerca di più stabili equilibri macroeconomici globali si accompagna al dibattito europeo sul rafforzamento delle regole fiscali, sulla revisione del patto di stabilità, sulla disponibilità di un’adeguata strumentazione di emergenza. Dall’altro, la capacità di governo dei singoli paesi, ivi compresa l’Italia, è ridotta dalla moltiplicazione dei poteri di veto e da eccessi di regolamentazione normativa e burocratica.

                                    • Cernobbio
                                    • 27 Settembre 2009
                                       
                                       

                                      Le eccellenze e i talenti italiani all’estero

                                        Esperienze degli italiani nel mondo, sfide da perseguire per costruire competenze globali, capacità di muoversi nel mondo come sistema Paese. Aspetti legati da un unico filo conduttore: la valorizzazione delle eccellenze e dei talenti italiani all’estero. Talenti che sempre più trovano più facile emigrare che costruirsi in Italia una prospettiva adeguata di carriera.

                                      • Venezia
                                      • 22 Maggio 2009
                                         
                                         

                                        Politiche economiche, sistema creditizio, strategie d’impresa: come usciremo dalla crisi?

                                          Economia, società, istituzioni: la crisi che stiamo attraversando non risparmia nessuno. Investe la finanza, si riversa sull’economia reale e sul lavoro, chiama in causa il ruolo dello Stato e delle organizzazioni internazionali. La crisi mette in discussione il nostro modello di sviluppo, la capacità della politica di regolare i processi economici, l’attendibilità di chi aveva gli elementi sufficienti per prevedere il più grave disastro finanziario dalla fine della seconda guerra mondiale e non l’ha fatto.