Tra innovazione e transizione, il futuro dell’automotive
I cambiamenti che la filiera dell’industria automobilistica si trova oggi ad affrontare hanno una peculiarità quasi unica: nascono al suo esterno
I cambiamenti che la filiera dell’industria automobilistica si trova oggi ad affrontare hanno una peculiarità quasi unica: nascono al suo esterno
La guerra in Ucraina rappresenta un importante punto di discontinuità per immaginare il futuro assetto internazionale, in bilico fra l’ordine garantito da un sistema di regole condivise e una prospettiva di disordine caratterizzata da un confronto serrato fra democrazie e autocrazie.
La complessa congiuntura attuale pone gli attori economici e sociali di fronte a continue sfide. In uno scenario di crisi energetica, alta inflazione e gravi tensioni geopolitiche lo sguardo, per interpretare il futuro, deve andare ai prossimi eventi di rilevanza globale, ad iniziare dalle elezioni di mid-term negli Stati Uniti.
Viviamo in un tempo di crisi e di discontinuità: le prime hanno un inizio e una fine, le seconde invece restano, lasciando un segno indelebile. Mutuando le parole di Papa Francesco, non si tratta di un’epoca di cambiamenti, ma di un cambiamento d’epoca.
Una visione satellitare notturna del Continente europeo mostra che l’Italia è l’unico Paese con una struttura fortemente duale: al Centro-Nord una luce intensa e diffusa che deriva da aree ad alta industrializzazione, al Sud alcuni punti luce, ma una luminosità inferiore alle altre aree.
Il periodo di iperglobalizzazione iniziato negli anni ‘80 ha visto una frammentazione globale delle filiere produttive verso aree geografiche caratterizzate da costi di produzione inferiori. Tuttavia, nell’ultima decade tale fenomeno di offshoring è stato rallentato e in parte invertito.
Non si sta vivendo un’epoca di cambiamento, ma un cambiamento d’epoca. Lo stato dell’arte è quello di un pianeta malato. I costi di questa malattia si fanno sentire anche sul fronte economico: l’ultimo rapporto di IPCC stima un danno pari allo 0,25% del PIL mondiale come conseguenza dei cambiamenti climatici.
Il PNRR può essere considerato alla stregua di un grande evento e trarre beneficio dalle esperienze delle grandi manifestazioni ospitate in passato dall’Italia.
Il dibattito sulla rivoluzione digitale e dei media ruota attorno ad alcuni temi principali: il significato di “innovazione” e il ruolo della sostenibilità e della formazione in un contesto in così rapida evoluzione, le questioni della sicurezza, della fiducia e dell’etica in un ambiente digitale sempre più interconnesso. Infine il tema fondamentale dei dati e le questioni associate in termini di bilanciamento dei diritti fondamentali.
Quella in Ucraina è una guerra esistenziale per Vladimir Putin. Se la perde, perde il potere. Ed è per questo che vuole, con ogni mezzo, (…)Uscire dalle crisi: le sfide per l’Europa
Panel Discussion in collaborazione con
Ufficio in Italia del Parlamento Europeo e Rappresentanza in Italia della Commissione Europea
LAPS-Laboratorio Analisi Politiche e Sociali dell’Università di Siena
La questione che si pone in modo più immediato è l’evoluzione del conflitto militare: appare sempre più probabile una situazione di protratto stallo militare sul territorio ucraino, quasi certamente impossibile da superare fintanto che il regime politico a Mosca resterà quello attuale.
La guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina sta producendo effetti globali, soprattutto in chiave energetica e più ampiamente economica, in un contesto internazionale che era già piuttosto instabile. Nonostante la frammentazione o regionalizzazione di alcuni fenomeni in corso, la globalizzazione rimane complessivamente una realtà fondamentale per il mondo di oggi, sia in chiave di interdipendenza commerciale che ancor più di connessioni finanziarie – settore in cui il predominio occidentale resta netto.
La riqualificazione del territorio urbano continua a essere una sfida importante per le città di tutto il mondo. Diversi sono i modelli presenti in questo campo: dal recupero di aree industriali dismesse (brownfield) a una rigenerazione diffusa portata avanti da una pluralità di attori, fino a un classico volano di investimenti come i grandi eventi.
L’ecosistema nazionale delle start-up ha compiuto, negli ultimi anni, numerosi passi avanti. Pur essendo ancor lontana dai livelli di altre economie avanzate, l’Italia ha l’opportunità di continuare ad accelerare e ridurre il divario nella creazione di aziende innovative. La sfida non riguarda solo l’economia, ma tutta la società che sconta livelli di inattività giovanile fra i maggiori d’Europa. La creazione di opportunità e la promozione di una cultura che sia favorevole all’impresa e al rischio diventano così un investimento sul futuro del Paese.
Il governo dei dati, l’estrazione e l’elaborazione delle informazioni sono processi strategici fondamentali. Il loro impatto spazia dai business model delle imprese agli equilibri geopolitici.
I nuovi strumenti tecnologici hanno innescato, negli ultimi anni, una fortissima accelerazione nella digitalizzazione della finanza, cambiando radicalmente l’esperienza degli utenti e stravolgendo i fondamentali storici delle istituzioni del settore.
Un mondo da ripensare e da ridisegnare è un’opportunità unica per il made in Italy. La ripresa post-pandemica ha fatto registrare un rilancio importante delle esportazioni italiane che rimangono fra le più diversificate al mondo per numero dei prodotti. Questo export diffuso, risultato di un grande sforzo creativo, ben rappresenta un settore simbolo per l’industria nazionale come quello del legno-arredo.
Il Codice degli appalti rappresenta in primis uno strumento cruciale per consentire alle opere pubbliche di essere realizzate in modo innovativo, rapido ed efficiente. L’attuale Codice, che risale al 2016, è stato oggetto di continue riforme che lo hanno reso non solo un cantiere sempre aperto, ma anche un’opera incompiuta in ordine ad aspetti di estremo rilievo, quali ad esempio la digitalizzazione e la qualificazione delle stazioni appaltanti, la cui disciplina stenta ancora a trovare piena attuazione.
La difficile situazione che il mondo sta attraversando dal punto di vista dell’approvvigionamento alimentare non inizia con l’invasione russa dell’Ucraina: ci sono state numerose avvisaglie nei due anni della pandemia e, prima ancora, con la crisi alimentare del 2008.