La rapidità del cambiamento è una caratteristica evidente della contemporaneità che apre profili di incertezza e di opportunità nei percorsi di lavoro e di formazione. Al fine di superare le incertezze e cogliere le opportunità, si rende necessaria un’attitudine dinamica e resiliente, nella consapevolezza dell’importanza che comunque hanno i tentativi e i possibili errori. Allo stesso tempo, è più che mai importante cogliere il valore delle relazioni, capaci di suggerire e diffondere informazioni e pratiche virtuose.
Inoltre, la natura evolutiva delle professioni determina una rapida obsolescenza di conoscenze e competenze. In ragione di ciò, si richiama il valore delle attitudini personali: “saper essere” sarà sempre più importante e apprezzato nel mercato del lavoro. Maturare una personalità determinata e convincente è, tuttavia, una responsabilità eminentemente individuale. È compito primario dello studente e del professionista, piuttosto che dell’ambiente esterno o delle politiche, comprendere e saper forgiare le proprie competenze e soft skills, arricchendole, aggiornandole e dimostrando sensibilità alle opportunità offerte e alle necessità imposte dal progresso tecnologico.
Anche altri attori giocano comunque un ruolo nel favorire l’integrazione delle nuove generazioni nel mondo del lavoro. In primo luogo, si sottolinea l’importanza dell’Università come luogo di formazione delle persone, oltre che di esperti, riscoprendo ad esempio il valore educativo dell’esame orale. Inoltre, è importante il ruolo che anche le aziende possono svolgere nello stimolare i lavoratori all’apprendimento continuo. In questo senso, oltre all’ampliamento di un’offerta formativa a livello di impresa, deve essere responsabilità dei dirigenti fornire modelli di comportamento, adattabilità e resilienza. La crescente complessità delle mansioni svolte da un’azienda richiede, poi, di ripensare sia i criteri di assunzione che la scala gerarchica in modo da favorire la migliore interoperabilità delle parti. In tal senso, la tecnologia assume un ruolo rivoluzionario nella modifica dei processi organizzativi e di relazione. Non si deve, infine, sottostimare il compito della politica che – in una società in rapida evoluzione, anche caratterizzata da nuove dinamiche demografiche – è chiamata a coniugare due esigenze essenziali. Da un lato, è necessario creare condizioni occupazionali tali da incentivare professionisti di talento a restare, stabilirsi o tornare in Italia. Dall’altro, è importante ricordare l’importanza della riqualificazione professionale al fine di garantire la dignità lavorativa e la funzionalità sociale di ciascuno.
In definitiva, considerate le rapide e imprevedibili evoluzioni che vive il mondo del lavoro è bene che le diverse anime dell’Italia si attrezzino convenientemente per ridurre i profili di incertezza, promuovere modelli e comportamenti, sostenere il cambiamento come opportunità. L’affermazione dell’Intelligenza Artificiale, spesso non compresa o considerata con preoccupazione, potrà essere, invece, una risorsa per le nuove generazioni di nativi digitali, che restituisca alla centralità dell’uomo e del suo pensiero, la capacità di creare nuovo valore sociale ed economico. Questo con l’auspicio che gli interrogativi posti dalle attuali incertezze – le sempre rilevanti domande sul senso e sui fini – potranno trovare nuove risposte grazie alle risorse liberate dalla diffusione dell’automazione, e anche le discipline umanistiche – percepite sempre più come anacronistiche – recupereranno la propria utilità.