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Attività nazionali

  • Roma
  • 1 Marzo 2011
     
     

    I servizi di informazione per la sicurezza: proteggere gli interessi nazionali

      Gli scenari dell’economia globalizzata mostrano una competizione che non si svolge più solamente tra imprese ma contrappone in maniera sempre più serrata i “sistemi-Paese”.

      Questa tendenza ha determinato un progressivo ampliamento della nozione di “sicurezza nazionale”, nella quale molti Stati includono oggi la sicurezza economica e finanziaria. 

    • Roma
    • 6 Luglio 2011
       
       

      Le imprese internazionali per la crescita del sistema Italia

        Il tema dell’incontro ha impegnato i partecipanti sul ruolo delle imprese a capitale estero nell’economia italiana e in particolare su una riflessione mirata ad individuare modalità e azioni che consentano di migliorare il flusso degli investimenti dall’estero.

      • Milano
      • 21 Febbraio 2011
         
         

        La finanza per la crescita

          Tradizionalmente il sistema bancario ha svolto un ruolo fondamentale per la crescita destinando il risparmio dei cittadini al finanziamento delle attività produttive delle imprese.

        • Roma
        • 7 Giugno 2011
           
           

          Verso una nuova corporate governance: proposte e strumenti

            Negli utimi anni la corporate governance delle imprese italiane si è evoluta in modo rapido e incisivo, ma per certi versi disordinato. Un processo partito negli anni novanta, soprattutto sulla scorta delle privatizzazioni intendeva rendere il mercato finanziario più attraente per gli investitori italiani e stranieri fornendo maggiori garanzie a protezione degli azionisti di minoranza.

          • Roma
          • 27 Aprile 2011
             
             

            I servizi di informazione per la sicurezza: proteggere gli interessi del sistema finanziario e industriale italiano

              Dopo la riforma dei Servizi di informazione, la loro attività non è più limitata alla protezione degli interessi politici e militari del Paese, ma si estende anche a quelli “economici, scientifici e industriali”.

              L’attività degli Organismi informativi diventa così uno strumento strategico a disposizione del Governo e delle sue scelte finalizzate alla tutela e valorizzazione delle capacità competitive del Paese, messe ogni giorno alla prova dalle sfide della globalizzazione, i cui scenari sono caratterizzati da forti contiguità tra politiche industriali e sicurezza nazionale.

            • Milano
            • 25 Luglio 2011
               
               

              I nuovi aspetti della povertà. Una sfida per la politica, società e imprese

                Le nuove forme di povertà riguardano, in Italia come in Europa, prevalentemente fasce di popolazione che sono entrate in una condizione di vulnerabilità sociale ed economica provenendo da posizioni relativamente protette. Un fenomeno a cui si affiancano altre manifestazioni di disagio derivate dall’intensificarsi dei flussi migratori.

              • Milano
              • 22 Febbraio 2010
                 
                 

                Favorire le esportazioni

                  Export: motore della crescita del Paese e, al contempo, specchio di un sistema produttivo proiettato verso il mondo. Questa duplice caratterizzazione delle esportazioni italiane rappresenta, da oltre un decennio, un argomento preminente nel dibattito pubblico relativo alla competitività dell’economia nazionale in epoca di globalizzazione.

                • Roma
                • 6 Ottobre 2010
                   
                   

                  Riformare Governo e Parlamento: il massimo possibile o il minimo indispensabile?

                    L’approccio al tema delle riforme istituzionali appare oggi ispirato dalla consapevolezza dell’esigenza di un cambiamento culturale. Il dibattito tra minimo indispensabile e massimo possibile appare così superato da un approccio che rifiuta la retorica delle riforme e sottolinea fortemente le necessità attuali, a partire dai fatti.

                  • Milano
                  • 26 Aprile 2010
                     
                     

                    I punti di forza e di debolezza dell’Italia

                      Sono oltre dieci i punti percentuali di differenziale di crescita che negli ultimi 10 anni separano l’Italia dalla media dei paesi dell’eurozona: e se è vero che alcuni di questi hanno avuto una crescita non sostenibile, perché basata sull’espansione dell’indebitamento privato o pubblico, resta comunque penalizzante il confronto con paesi più virtuosi come Germania e, soprattutto, Francia. Tale ritardo è in parte dovuto alle difficoltà del Mezzogiorno, che si presenta oggi come pericolosamente simile alla Grecia, e su molti fattori anche nettamente più debole.

                    • Milano
                    • 25 Ottobre 2010
                       
                       

                      Rilanciare la formazione professionale

                        La formazione tecnica e professionale, artefice del boom economico del dopoguerra, ha subito, a partire dagli anni Settanta, un progressivo deterioramento e un inesorabile calo di iscrizioni, con il risultato che, oggi, questo segmento tanto importante del nostro sistema formativo non è più in grado di supportare lo sviluppo economico, né di stare al passo con l’innovazione tecnologica.

                      • Roma
                      • 17 Marzo 2010
                         
                         

                        La mobilità delle persone: competitività, efficienza, qualità

                          Solo l’anno scorso, in media, le famiglie italiane hanno speso più di 35 miliardi di euro per la mobilità. Sempre nel 2009 il costo della congestione nelle aree metropolitane è stato di circa 9 miliardi di euro. Solo a Roma, per esempio, si bruciano dai 12 ai 15 milioni di carburante, a cui vanno aggiunti i costi prodotti dall’aumento dell’inquinamento urbano ed extraurbano e dall’incidentalità.

                        • Milano
                        • 15 Novembre 2010
                           
                           

                          La dinamica demografica in Italia: problemi e opportunità

                            L’invecchiamento della popolazione, l’immigrazione e la fuga dei cervelli sono questioni da affrontare guardando sia al futuro sia al passato. Il quadro attuale è, infatti, frutto di dinamiche  precedenti: negli scorsi decenni si rilevava un saldo delle nascite positivo e un saldo migratorio negativo, mentre oggi la situazione è ribaltata. Interrogarsi su come eravamo, oltre che su come saremo, è quindi un metodo utile per delineare le politiche necessarie a fronteggiare il cambiamento demografico, peraltro molto diverso da quello previsto dalla stessa Onu non meno di dieci anni fa.

                          • Milano
                          • 20 Settembre 2010
                             
                             

                            Il risparmio degli italiani: come valorizzarlo per lo sviluppo del paese

                              Il risparmio ha svolto un ruolo chiave nel difendere la stabilità dell’Italia nelle fasi più acute della recente crisi finanziaria, e può svolgere un ruolo ancora più importante adesso come motore su cui innestare la ripresa e la crescita economica del Paese.

                            • Milano
                            • 13 Dicembre 2010
                               
                               

                              Il nucleare in Italia

                                Il ritorno dell’energia dell’atomo è un tema d’attualità e di dibattito in molti paesi del mondo, così come lo è in Italia. I dati ufficiali confermano questo fermento: 65 nuove centrali sono in costruzione in 16 diversi paesi. Secondo alcuni la scelta del nucleare per l’Italia è una scelta giustificata da molteplici fattori tecnici, economici e geopolitici; altri si spingono oltre definendola una scelta quasi “inevitabile”.

                              • Milano
                              • 3 Maggio 2010
                                 
                                 

                                La dimensione “economica” della malavita

                                  I processi di globalizzazione hanno reso più complessa la lotta alla malavita. Le attività criminali si sono allargate su scala mondiale, crescendo insieme all’internazionalizzazione degli scambi commerciali e all’intensificarsi del fenomeno migratorio. Al tempo stesso, la presenza malavitosa ha mantenuto una dimensione locale forte, basata sul radicamento territoriale e sulla penetrazione nel tessuto sociale.

                                • Roma
                                • 9 Giugno 2010
                                   
                                   

                                  Le frontiere dell’identità

                                    Identità è una parola “multipla”: non ne esiste, paradossalmente, una sola, ma molte che hanno  caratteritische, origini e processi di costruzione diversi. L’identità individuale, ad esempio, viene spesso messa in discussione nel momento in cui viene affermata: è S.Agostino a spiegare che proprio il senso del dubbio caratterizza i momenti fondamentali della vita. L’io prende consapevolezza di sé per un processo di sottrazione: sono tutto meno quello che non sono.

                                  • Milano
                                  • 5 Luglio 2010
                                     
                                     

                                    Arti e mestieri: risorse per il mondo produttivo

                                      La riscoperta della cultura artigiana, intesa come produzione di altissima qualità derivante dall’accumulo, dalla combinazione e dalla diffusione dei saperi, è un tema chiave per l’Italia. Non soltanto perché, come si rileva dalla trattatistica rinascimentale alla saggistica più recente, il Paese ha ereditato un inestimabile patrimonio storico, ma perché la valorizzazione di questo patrimonio nell’economia di oggi può essere la chiave di volta per l’uscita dalla crisi.

                                    • Roma
                                    • 24 Novembre 2010
                                       
                                       

                                      Il valore economico dei beni artistici e culturali

                                        La gestione e la valorizzazione di un vasto e importante patrimonio culturale impone un’attenta politica culturale, una ricerca continua di un punto di equilibrio tra tutela e sviluppo economico, tra valorizzazione del bene e attenzione a non “consumarlo”, tra conservazione dell’arte antica e promozione di quella contemporanea.

                                      • Roma
                                      • 21 Gennaio 2010
                                         
                                         

                                        Quali nuovi indicatori di benessere e ricchezza per l’Italia?

                                          Il dibattito sulla necessità di ampliare l’orizzonte degli indicatori economici – in particolare quello sulla misurazione del PIL – ha suscitato, all’estero come in Italia, un’ampia serie di riflessioni. Lo studio Aspen Institute-Fondazione Edison, “L’Italia nella nuova geo-economia del G20”, intende essere un contributo a tale discussione.Dallo studio emerge un’Italia meglio posizionata rispetto alle classifiche tradizionali. Il confronto con le altre economie industrializzate è favorevole in una moltitudine di campi.

                                        • Milano
                                        • 27 Settembre 2010
                                           
                                           

                                          PMI: crescere e cooperare per competere nel nuovo scenario globale

                                            A più di tre anni di distanza dallo scoppio della crisi che ha investito l’economia mondiale, le imprese italiane dimostrano di aver complessivamente retto l’impatto dello tsunami economico-finanziario. Il Paese rimane la quinta potenza manifatturiera mondiale e la seconda in Europa dietro la Germania, viaggiando in controtendenza rispetto alla progressiva riduzione delle quote di mercato delle tradizionali economie industriali, Stati Uniti e Giappone in primis.