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mercato

  • Milano
  • 14 Giugno 2015
     
     

    L’economia positiva: scegliere il futuro

      Priorità di lungo periodo dell’economia è lo sviluppo sostenibile per le generazioni future. Un obiettivo strategico importante a livello macro per i singoli sistemi economici nazionali e a livello micro per le imprese gli altri attori economici.  Per raggiungerla sono in gioco differenti modelli economici in fieri, tra i quali la sharing economy, l’economia civile e la positive economy. In questo contesto evolutivo, l’impresa sociale assume importanza come motore del cambiamento, dello stato sociale, dell’economia e del sistema impresa.

    • Roma
    • 20 Maggio 2015
       
       

      Mercato, concorrenza, regole. LʹItalia, lʹEuropa e gli altri

        La disciplina antitrust ha un approccio molto dinamico. Si adatta alla continua evoluzione dei mercati ed ha obiettivi mobili nel tempo. Globalizzazione geografica e crisi internazionale sono fattori che incidono in modo significativo sulla concorrenza. Si è quasi persa del tutto l’ispirazione originaria dello Sherman Act  americano del 1890, che aveva l’obiettivo di difendere le piccole imprese contro i “giganti”. L’orientamento è poi stato di ricercare più benessere generale attraverso la promozione della concorrenza.

      • Roma
      • 18 Febbraio 2015
         
         

        Mercato del lavoro e competitività

          Un dialogo sul mercato del lavoro in Italia e il confronto con altre realtà e modelli (tedesco e olandese, soprattutto) sono quanto mai opportuni oggi laddove si registra una disoccupazione superiore alla media UE (record per quella giovanile) unita al calo della produzione industriale e ai prezzi al consumo.

        • Roma
        • 18 Marzo 2015
           
           

          Innovazione e dinamiche di mercato nella società della conoscenza

            Una rivoluzione ancora in atto, quella di Internet. Con grandi questioni aperte di natura regolatoria – da quella fiscale alle norme sulla privacy, dal copyright alla net-neutrality – e di carattere economico come la forte necessità di mutare i modelli di business. L’era, per alcuni, è quella della quinta rivoluzione ICT che non toccherà solo il sistema industriale, ma anche l’organizzazione degli Stati. E su questo fronte, peraltro, potrebbe anche diventare un’opportunità unica per vincere battaglie decisive per il pianeta come inquinamento e povertà.

          • Roma
          • 15 Gennaio 2014
             
             

            Le sfide per le start‐up italiane e il mercato USA: capacità innovative, tecnologia, capitali

              Le start-up sono un elemento importante per aumentare la competitività economica dell’Italia. La nascita di imprese in settori fortemente innovativi non solo aiuta il rinnovamento del tessuto economico del Paese, creando nuove nicchie di mercato, ma offre anche opportunità ai lavoratori più giovani, fortemente penalizzati dalla crisi. Basta pensare che negli Stati Uniti, dove il tessuto di start-up è più vivace, il 90% dei nuovi posti di lavoro è creato da imprese che hanno meno di 5 anni di vita.

            • Milano
            • 7 Aprile 2014
               
               

              Efficienza e sviluppo sostenibile: quali sfide per imprese e istituzioni?

                L’Italia necessita di una maggiore cultura sistemica e trasversale della sostenibilità e dell’efficienza: la prima per realizzare una green society, la seconda per arrivare ad una migliore efficienza energetica ed ad un più oculato impiego delle risorse naturali.  In quest’ottica è opportuno delineare un disegno strategico, che consideri nella giusta misura i cittadini, cui va rivolta un’attività di sensibilizzazione in primo luogo sulla spesa energetica; esistono, infatti, ampi margini di risparmio sia nella bolletta energetica, che in quella per il trattamento dei rifiuti pr

              • Milano
              • 20 Maggio 2013
                 
                 

                L’industria agroalimentare italiana: un settore strategico nei mercati globali

                  Il rilancio dell’economia italiana può avvenire solo se si valorizzano i punti di forza del nostro sistema produttivo, e fra questi l’industria agroalimentare è candidata a giocare un ruolo da protagonista. Il comparto, infatti, è riuscito a mantenere alta la bandiera del Made in Italy anche in una congiuntura economica negativa. La produzione nazionale non solo ha retto alla competizione internazionale, ma continua a mostrare una crescita positiva in termini di esportazioni (+8% nel 2012) e rappresenta anche una delle poche vibranti realtà produttive nel Mezzogiorno d’Italia.

                • Roma
                • 23 Ottobre 2013
                   
                   

                  Gratuità ed economia di mercato: verso un nuovo paradigma

                    La crisi economica e le sue conseguenze sociali hanno messo profondamente in discussione l’attuale paradigma economico basato sull’individualismo competitivo, sulla massimizzazione dell’utile del singolo e sulla “mano invisibile” capace di regolamentare il mercato.

                  • Milano
                  • 24 Ottobre 2013
                     
                     

                    Quale futuro per il capitalismo italiano. Il ruolo dei giovani in un mondo diventato più competitivo

                      L’accelerazione della storia e la sua evoluzione in chiave multipolare e reticolare hanno determinato una mutazione del capitalismo: l’emergere della tecnofinanza è stata una delle sue più evidenti degenerazioni. Stanno anche affermandosi delle alternative al capitalismo di concezione smithiana, come la ricetta di Wen Jiabao di “considerare nell’allocazione delle risorse l’importanza della mano visibile del governo tanto quanto quella invisibile del mercato” [1]. 

                    • Milano
                    • 4 Novembre 2013
                       
                       

                      Abbiamo avuto, abbiamo ancora, avremo un sistema industriale italiano?

                        L’Italia ha ancora un sistema industriale valido e può continuare a mantenerlo in futuro. A patto, però, di mettere in atto una profonda ristrutturazione mirata al rilancio di quella grande fascia di imprese che al momento si trova a un bivio fra le opportunità offerte dalla crescita globale e il rischio di marginalizzazione.

                      • Milano
                      • 26 Marzo 2012
                         
                         

                        Arte, economia e mercato: alla ricerca di un dialogo virtuoso

                          L’indissolubile legame tra arte ed economia deve essere oggi ribadito con forza anche in un momento così difficile per l’economia globale, e per quella italiana in particolare. Uno dei grandi temi che attendono l’arte, i patrimoni e i beni culturali è rappresentato dal loro poter essere intesi anche come beni di consumo. In quest’ottica il ruolo del mercato è imprescindibile e, parimenti, sarà sempre più importante considerare l’opera d’arte in quanto patrimonio collocabile anche al di fuori dei musei e dei circuiti classici di fruizione.

                        • Firenze
                        • 18 Novembre 2011
                           
                           

                          L’Italia nel prossimo decennio: dall’emergenza alla crescita

                            L’evoluzione della crisi conferma che bisogna superare terapie ex post e localizzate, che affrontano le emergenze mano a mano che si presentano paese per paese. Serve, invece, una strategia complessiva, basata su tre pilastri. Il primo è l’adozione di programmi di risanamento a livello nazionale. Il secondo è la costituzione di fondi e istituzioni comuni con più risorse e con una governance più efficace. Il terzo è l’affermazione di un ruolo più attivo della Banca centrale europea. Tutto ciò evidenzia la necessità di coraggiose soluzioni politiche a livello europeo.

                          • Roma
                          • 23 Febbraio 2011
                             
                             

                            The bull commodity markets return

                              Nel corso della tavola rotonda Aspen, The bull commodity markets return, sono state discusse le cause della volatilità dei prezzi energetici, agricoli e alimentari, identificando una serie di fattori: l’aumento consistente della domanda dai grandi paesi emergenti, la speculazione sui mercati dei derivati (e più in generale il peso crescente dell’economia finanziaria rispetto a quella reale), il ruolo di molti governi che gestiscono la produzione energetica con criteri politici, la crescente correlazione tra volatilità dei prezzi del petrolio (storicamente alta) e di altre commo

                            • Roma
                            • 14 Settembre 2011
                               
                               

                              Condividere il futuro: l’alleanza fra Stato e Mercato per un nuovo contratto sociale

                                L’invecchiamento della popolazione, il prossimo pensionamento dei baby boomer, il prolungato ristagno economico, l’assottigliarsi delle risorse pubbliche sono elementi che spingono l’Italia, come gran parte dei Paesi sviluppati, a interrogarsi sul rapporto tra offerta pubblica e privata di protezione sociale.

                              • Milano
                              • 16 Marzo 2009
                                 
                                 

                                Low cost – high value: un nuovo modello di business per le imprese?

                                  Il 70 % degli italiani prevede di ridurre le spese nel 2009. Era il 21% nel 2001, Il 29% nel 2002 e il 42% nel 2004. Un trend crescente che ora, in periodo di crisi internazionale, impone alle aziende di ripensare i propri modelli di business.
                                  Negli ultimi anni si è visto l’affermarsi di due atteggiamenti: da una parte la ricerca di un’elevata qualità (trascurando i costi finali) e, dall’altra, lo sviluppo di prodotti “primo prezzo”, che facevano della competitività economica la loro arma più convincente.

                                • Venezia
                                • 22 Maggio 2009
                                   
                                   

                                  Pubblico e privato: nuovi equilibri per l’economia e la società

                                    Per far fronte alla crisi, lo Stato è intervenuto per salvare banche e operatori finanziari, ripristinare fiducia nel mercato, garantire prestiti e transazioni. In poche settimane, in molti paesi, lo Stato è diventato il principale azionista di grandi banche e assicurazioni, riconquistando le posizioni abbandonate nella lunga stagione delle privatizzazioni. Nel seminario, tuttavia, si è evidenziato come si sia trattato di un intervento pubblico emergenziale, o ‘per necessità’, ma non sorretto da alcuna elaborazione teorica delle sue ragioni fondative e dei suoi modelli applicativi.

                                  • Venezia
                                  • 22 Maggio 2009
                                     
                                     

                                    Nuovi modelli di consumo e nuovi stili di vita in tempo di crisi. Rischi e opportunità per le imprese

                                      “È stata un grande flagello questa peste, ma è stata anche una scopa; ha spazzato via certi soggetti che, figlioli miei, non so come ce ne liberavamo più… Se la peste facesse sempre per tutte le cose in questa maniera sarebbe proprio un peccato parlarne male” . Così il manzoniano Don Abbondio parlava dell’epidemia che aveva segnato la fine di Don Rodrigo e così i commentatori più accorti iniziano a pensare all’attuale crisi finanziaria.

                                    • Lecce
                                    • 23 Ottobre 2009
                                       
                                       

                                      Nuovi paradigmi di progresso e di capitalismo

                                        Il seminario si è interrogato sugli sviluppi del concetto di progresso e dei modelli di capitalismo alla luce delle profonde modificazioni economiche e sociali indotte dalla crisi finanziaria ed economica. Per far fronte alle nuove sfide appaiono necessari adeguati programmi di riduzione delle disuguaglianze sociali e di integrazione collettiva fondati anche su forme di solidarietà, l’adozione di regole efficaci a livello nazionale e internazionale per prevenire l’esplodere di altre crisi sistemiche, la definizione di innovativi progetti di sviluppo economici e sociali.