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Attività

The bull commodity markets return

    • Roma
    • 23 Febbraio 2011

          Nel corso della tavola rotonda Aspen, The bull commodity markets return, sono state discusse le cause della volatilità dei prezzi energetici, agricoli e alimentari, identificando una serie di fattori: l’aumento consistente della domanda dai grandi paesi emergenti, la speculazione sui mercati dei derivati (e più in generale il peso crescente dell’economia finanziaria rispetto a quella reale), il ruolo di molti governi che gestiscono la produzione energetica con criteri politici, la crescente correlazione tra volatilità dei prezzi del petrolio (storicamente alta) e di altre commodities. Nel settore alimentare, sono anche stati evidenziati problemi nell’accesso alle commodities, soprattutto da parte dei paesi più poveri. Rispetto agli sviluppi in corso nel Mediterraneo, si sono discusse le possibili ripercussioni di breve e medio termine, soprattutto per gli approvvigionamenti energetici. È chiaro del resto che proprio l’aumento dei pressi alimentari ha contribuito a innescare alcune delle rivolte nel mondo arabo, confermando che la volatilità delle commodities è un vero problema strategico per il sistema internazionale.

          La situazione è resa più complessa dalla natura fortemente diseguale della ripresa in corso, che vede una pressione sui prezzi proveniente dalle regioni a crescita rapida, e invece persistenti difficoltà in molti altri paesi.

          Guardando specificamente a petrolio e gas, la finanziarizzazione (per cui un’enorme massa finanziaria poggia su basi reali assai più ridotte) ha certamente contribuito ad accrescere la volatilità negli ultimi anni. Nel caso del petrolio, i rialzi sono anche dovuti ai costi  per l’esplorazione ed estrazione in giacimenti di sempre più difficile accesso. Quanto al gas, i suoi prezzi sono in parte sganciati da quelli petroliferi, anche perché i mercati tendono ancora ad essere regionali piuttosto che globali. In ogni caso, gli attuali trend dei prezzi lasciano aperte delle incertezze sulle prospettive di riconversione verso le energie alternative, anche viste la lentezza con cui si registrano progressi nel campo del risparmio energetico.

          Nel complesso, non c’è comunque un consenso unanime sul peso relativo dei fattori finanziari rispetto a quelli legati a domanda e offerta, nel produrre la forte oscillazione dei prezzi delle commodities.