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Conferenza Internazionale

  • Londra
  • 4 Marzo 2016
     
     

    Assessing risk: business in global disorder

      Valutare il rischio – economico, politico, sociale – è per definizione un’operazione di grande difficoltà, e l’elemento del rischio è peraltro ineludibile in un sistema di mercato, essendo legato strettamente alle opportunità di profitto e all’innovazione. L’economia mondiale vive però una fase obiettivamente molto volatile.

    • Firenze
    • 18 Novembre 2016
       
       

      Creative disruption: technological innovation, new inequalities and human security

        Non c’è aspetto della vita, dell’economia o della politica che non sia toccato dagli importanti cambiamenti tecnologici del nostro tempo. La velocità e la portata della trasformazione è tale che le sue conseguenze incidono su tutto, dalla natura del lavoro al concetto stesso di umanità. I percorsi professionali zigzaganti ora sono la norma, le industrie tradizionali vengono rivoluzionate quasi da un giorno all’altro, e il dibattito politico è più intenso e più polarizzato che in qualsiasi altro momento della nostra storia recente.

      • Roma
      • 11 Dicembre 2015
         
         

        Youth Forum – New Jobs for New Generations

          Investimenti nelle infrastrutture, nell’internet of things e nelle energie rinnovabili, con una grande attenzione al contesto locale. Questi i fattori che possono dare una svolta decisiva all’occupazione giovanile nell’area mediterranea, secondo quanto emerso in occasione dello Youth Forum di Med 2015, “The challenge: new jobs for new generation”.

        • Venezia
        • 6 Marzo 2015
           
           

          Assessing risk: business in global disorder

            Il 2014 ha rappresentato il definitivo “ritorno” sulla scena della geopolitica. La transizione verso un’era più instabile, e la capacità della comunità internazionale delle istituzioni e degli affari di farvi fronte, sono state al centro della discussione in cui si è anche provato a definire una nuova “matrice del rischio”, lungo gli assi geografico e settoriale.

          • Venezia
          • 23 Ottobre 2015
             
             

            A Western Digital Renaissance: drivers and boundaries

              Dubbi non ce ne sono. Internet è oggi, e sarà in futuro, il driver dello sviluppo. Come lo è stata in passato l’automobile, con il suo indotto di infrastrutture, di aziende collegate e con il portato di nuove realtà sociali, cambio di abitudini e trasformazione di stili di vita. La rivoluzione digitale va però oltre: la dimensione della nuova macchina è, infatti, ontologica. Si riconosce che il nuovo driver ha forte capacità espansiva, ma non si è ancora capito quali ne possano essere i confini.

            • Torino
            • 14 Novembre 2014
               
               

              The next industrial revolution. Manufacturing and society in the XXI century

                Sarà la produttività, non l’occupazione il motore della prossima rivoluzione industriale. E, nonostante le difficoltà di una lunga crisi, l’ala antideclinista ha buone frecce al suo arco per descrivere un futuro in cui manifattura e industria potranno continuare ad avere un ruolo centrale. Lo saranno, tuttavia, solo trasformandosi. Tre grandi realtà economiche –  Asia, Europa e Stati Uniti  – gareggeranno non solo e non più sulla disponibilità di lavoro a basso costo, ma essenzialmente su una migliore qualità degli occupati e su un maggiore valore aggiunto.

              • Siracusa
              • 6 Giugno 2014
                 
                 

                Arab Evolutions. The Mediterranean after the global slowdown

                  L’evoluzione – difficile e differenziata – della regione mediterranea va inserita nel contesto globale: la ripresa (seppure lenta e diseguale) delle economie occidentali; la fase di apparente assestamento della maggiori economie emergenti; la pressione sui sistemi tradizionali di welfare; i grandi negoziati commerciali in corso; le questioni di sostenibilità ambientale; i massicci flussi migratori (che in parte attraversano il Mediterraneo); e, sullo sfondo, i continui mutamenti tecnologici che influenzano le società e i modi di vita.

                • Roma
                • 2 Aprile 2014
                   
                   

                  Europe’s shifting politics: the challenge of smarter integration

                    C’è un ampio consenso sulle questioni centrali che determineranno la sostenibilità e l’efficienza dell’eurozona (e in certa della stessa Unione Europea nel suo insieme): i meccanismi comuni europei; il consenso politico interno a fronte di notevoli sacrifici imposti ai cittadini; il funzionamento delle istituzioni nazionali nell’introdurre riforme necessarie; e la fiducia reciproca tra i paesi membri.

                  • Roma
                  • 29 Giugno 2014
                     
                     

                    The next frontiers: tapping the potential of our economies

                      È ben noto da tempo che la ripresa dalla crisi economica degli ultimi anni è particolarmente lenta in termini storici, e i dati più recenti stanno confermando i timori per un possibile ulteriore rallentamento. A maggior ragione, nell’attuale contesto globale la crescita deve essere la priorità assoluta per l’Europea nel semestre di presidenza italiana. L’analisi prevalente è stata a lungo che il crollo della domanda fosse il problema centrale.

                    • Napoli
                    • 5 Luglio 2013
                       
                       

                      The changing Mediterranean: the quest for growth and the Gulf factor

                        Il Mar Mediterraneo connette naturalmente l’Europa non soltanto  al Nordafrica, ma anche al Medio Oriente, alla penisola anatolica, e al Golfo Persico. Lungo tutti questi assi ci sono opportunità di crescita attraverso una maggiore interdipendenza, nonostante le attuali difficoltà per le economie europee e l’incertezza politica che frena quelle della sponda sud. Vi sono anche forti elementi di complementarietà – produttivi, demografici, finanziari – che sono sfruttati in modo insufficienti o sono finora rimasti ostaggio di considerazioni geopolitiche.

                      • Roma
                      • 22 Maggio 2013
                         
                         

                        Saving Europe: a new compact across the Atlantic

                          La sfida principale per i leader europei è trovare il delicato equilibrio tra consenso politico interno (a fronte di forti tensioni sociali) e riforme necessarie ma dolorose che avranno effetti positivi quasi soltanto nel medio o lungo periodo. Mentre appare superata la fase più acuta della crisi sul versante finanziario, restano molte preoccupazioni per lo stato complessivo delle economie europee e per la tenuta dell’Unione dal punto di vista politico e istituzionale.

                        • Venezia
                        • 4 Ottobre 2013
                           
                           

                          Pivot to Europe: options for a new Atlantic century

                            I recenti sviluppi negli Stati Uniti, con lo “shutdown” (almeno parziale) della macchina federale, evidenziano che  i sistemi politici su entrambe le sponde dell’Atlantico presentano molti aspetti disfunzionali. In una fase di ripresa economica incerta, per molti versi fragile e certamente asimmetrica (sia tra settori diversi che tra paesi diversi), l’efficienza decisionale dei governi è cruciale, ma al contempo si deve riconoscere che il vero fattore decisivo è la capacità delle economie transatlantiche di crescere.

                          • Londra
                          • 29 Marzo 2012
                             
                             

                            The future(s) of capitalism

                              Il capitalismo ha storicamente dimostrato una grande capacità di evolvere, adattandosi a contesti politici e tecnologici mutevoli. La conferma viene proprio dalle numerose varianti di rapporto tra stato e mercato che osserviamo oggi nelle economie più dinamiche al mondo. Quella che stiamo attraversando è la crisi – grave, ma forse non terminale – di un particolare tipo di capitalismo, che potrebbe accelerare il declino relativo dei paesi occidentali rispetto ad altre potenze emergenti.

                            • Roma
                            • 15 Aprile 2012
                               
                               

                              Media, business and societies: a platform for change

                                Il secondo seminario dell’Aspen Mediterranean Initiative è stato l’occasione per ampliare il network di leader emergenti della regione, analizzando il rapporto tra media tradizionali, nuovi media, società e politica. Giornalisti, ma anche attivisti, blogger e artisti, hanno condiviso le proprie esperienze su come la comunicazione possa influenzare direttamente gli eventi politici.

                              • Hammamet (Tunisia)
                              • 15 Giugno 2012
                                 
                                 

                                Energizing the Mediterranean economies: transitions, global competition and the search for opportunities

                                  La regione mediterranea è assai diversificata ma presenta al contempo elementi di stretta interdipendenza: la crisi economica degli ultimi anni ha reso evidente che ciascun paese reagisce alle sfide e alle opportunità in base a specifiche caratteristiche istituzionali e sociali, pur in presenza di importanti effetti-contagio. Le transizioni politiche in alcuni paesi arabi, a cominciare da Tunisia ed Egitto, confermano questa duplice tendenza per cui i fattori endogeni e locali interagiscono con quelli regionali e internazionali.

                                • Istanbul
                                • 4 Marzo 2011
                                   
                                   

                                  Europe beyond the EU: the geo-economy of the wider continent

                                    I problemi che l’area dell’euro ha sperimentato a seguito della crisi finanziaria sono collegati ad alcuni trend globali (a cominciare dai prezzi delle commodity); a loro volta, le pressioni globali hanno innescato o aggravato le rivolte nel mondo arabo, con effetti socio-politici macroscopici. Esistono stretti legami fra il contesto intra-europeo e il “vicinato”: le vicende in corso nel Mediterraneo confermano quanto sia forte il grado di interdipendenza tra le economie europee e il resto del sistema internazionale.

                                  • Stresa (Verbania)
                                  • 26 Giugno 2011
                                     
                                     

                                    Family businesses: leading the future

                                      È certamente la forma proprietaria e organizzativa più diffusa tra le aziende. In Europa e in parte del mondo anglosassone, nell’Estremo Oriente e nei Paesi di più recente emersione, l’impresa familiare costituisce – sia pure a macchia di leopardo e con discrepanze marcate tra regione e regione – una colonna portante dell’economia globale, nella produzione di ricchezza come nella creazione di occupazione.

                                    • Milano
                                    • 8 Maggio 2011
                                       
                                       

                                      Lavoro, crescita, valori. Quali opportunità per le future generazioni?

                                        La ripresa dell’economia mondiale non riesce ad attenuare il forte impatto sociale della crisi: il miglioramento della congiuntura non ha avuto effetti apprezzabili sull’occupazione, un fenomeno che colpisce sia i lavoratori dei settori più maturi – quelli maggiormente esposti alle conseguenze della globalizzazione – sia i giovani che si stanno affacciando sul mercato del lavoro. La crescita senza occupazione, evidente in Europa e Stati Uniti, inizia a contagiare anche le potenze emergenti come la Cina dove stanno aumentando i problemi di incontro fra domanda e offerta di lavoro.