Vai al contenuto
Attività

Energizing the Mediterranean economies: transitions, global competition and the search for opportunities

    • Hammamet (Tunisia)
    • 15 Giugno 2012

          La regione mediterranea è assai diversificata ma presenta al contempo elementi di stretta interdipendenza: la crisi economica degli ultimi anni ha reso evidente che ciascun paese reagisce alle sfide e alle opportunità in base a specifiche caratteristiche istituzionali e sociali, pur in presenza di importanti effetti-contagio. Le transizioni politiche in alcuni paesi arabi, a cominciare da Tunisia ed Egitto, confermano questa duplice tendenza per cui i fattori endogeni e locali interagiscono con quelli regionali e internazionali.

          Da una prospettiva economica complessiva, le gravi difficoltà dell’eurozona hanno certamente un impatto negativo sul clima per gli investimenti nella regione, mentre al livello dei rapporti governativi l’attenzione è ovviamente concentrata sulle vicende interne europee. Ciò non favorisce le possibili iniziative di sostegno alla crescita e alla cooperazione multilaterale che potrebbero contribuire al consolidamento delle transizioni politiche nei paesi arabi. D’altro canto, programmi come quelli gestiti dalla Banca Mondiale e da altre organizzazioni e agenzie internazionali proseguono, e possono offrire una serie di best practices e metodologie ben collaudate di grande utilità.

          Un effetto positivo delle transizioni in corso che è già stato constatato è il migliore accesso ai dati sull’andamento economico, grazie a una maggiore trasparenza. Un’altra dimensione importante in cui i nuovi governi possono segnare un punto di svolta è quella della rimozione di alcune gravi distorsioni nel funzionamento dei mercati, che hanno a lungo danneggiato la crescita e soprattutto una più equa distribuzione della ricchezza. Lo stato dovrebbe considerarsi un regolatore indispensabile piuttosto che un attore direttamente impegnato nella vita economica del paese.

          Le priorità per una crescita economica equilibrata e sostenibile sono la diversificazione produttiva – cruciale per fornire una base economica più ampia allo sviluppo – e l’integrazione dei mercati – che può essere incoraggiata anche dall’azione di agenzie deputate proprio al sostegno di progetti transfrontalieri congiunti.

          Per gli investitori si pone naturalmente il problema della stabilità politico-istituzionale nei paesi della sponda Sud: un certo grado di fluidità è inevitabile nella situazione attuale, ma le autorità possono quantomeno inviare dei segnali positivi indicando con chiarezza la direzione di marcia in termini di riforme e allocazione delle risorse.

          Una grave carenza a cui porre rimedio con iniziative specifiche – per loro natura di lungo termine – è quella delle specializzazioni professionali in alcuni settori-chiave. In questa prospettiva, l’esperienza diretta nella collaborazione con aziende di paesi più avanzati è preziosa. Il capitale umano è in effetti una risorsa da coltivare con il massimo impegno per promuovere un’innovazione costante, in stretta correlazione con le regole e gli incentivi che formano il contesto economico: in tal senso, l’innovazione è un sistema che richiede tutti questi fattori, assieme all’accesso al credito.

          Nel settore dell’energia e delle infrastrutture la regione sconta uno scarso livello di interconnessione, soprattutto lungo il suo asse orizzontale: ampliare le reti e dunque i mercati contribuirebbe a rendere la produzione e la distribuzione più efficiente. Sebbene sia opportuno puntare sulle energie verdi, è altrettanto importante sfruttare in modo più completo le risorse esistenti e applicare tecnologie già disponibili a costi contenuti che possono migliorare sensibilmente l’efficienza energetica. In questo settore, come in altri, anche soltanto pochi casi di successo sono in grado di stimolare un naturale processo di emulazione, combinando best practices e capacità di adattamento al contesto locale.

            Contenuti correlati
          • Angelo Maria Petroni, Sihem Badi e Roberto Menotti
          • Marta Dassù
          • Marta Dassù, Chekib Nouira, Angelo Maria Petroni e Touhami Abdouli
          • Salman Shaikh e Marcello Sala
          • Mohammad Bahaa Chatah e Mohamed Azab
          • Nabil Gangi e Caroline Freund