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Attività

Verso un nuovo capitalismo di mercato?

    • Milano
    • 2 Febbraio 2009

          Dalla tavola rotonda è emersa una profonda critica all’opacità del sistema finanziario internazionale, frutto di un’autonomia contrattuale fuori controllo e di una lex mercatoria globale che ha travolto le tradizionali forme organizzative del capitalismo e i compiti di regolamentazione dei pubblici poteri.

          Per uscire dalla crisi, dunque, servono, da un lato, interventi mirati dello Stato, il cui costo non sia messo a carico dei cittadini, e dall’altro, un nuovo ordine internazionale, fondato, a livello europeo e globale, su un’integrazione sempre più forte della vigilanza.

          Per questa ragione è necessario utilizzare al meglio le risorse pubbliche, utilizzando come parametro, ovunque possibile, le condizioni di mercato. La garanzia pubblica deve essere selettiva, assicurare il sostegno ai settori industriali e favorire l’assunzione di responsabilità da parte degli amministratori.

          La crisi, d’altra parte, segna la fine dell’illusione dell’autoregolazione. Le regolamentazioni europee e nazionali, da questo punto di vista, hanno funzionato meglio impedendo l’assunzione di rischi eccessivi. Ma anche in Europa ci sono dei vuoti, soprattutto nei paesi anglosassoni, che hanno permesso una concorrenza tra ordinamenti tutta giocata al ribasso, il mantenimento di paradisi fiscali, la tenuta di passività fuori bilancio. Servono dunque più regole e controlli, perché i meccanismi reputazionali hanno completamente fallito.

          Più in generale, è necessario ripensare cosa deve fare lo Stato e cosa il privato. Ad esempio, il ruolo ormai assunto dalle agenzie di rating non può certo essere cancellato, ma l’attività di certificazione deve restare pubblica. Così come il ruolo dell’antitrust è importante anche per evitare il ricatto di operatori too big to fail. Infine, bisogna rafforzare il ruolo del privato sociale per fare fronte in modo più capillare ai bisogni delle persone più gravemente colpite dalla crisi.

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