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Attività

Saper interpretare il cambiamento. Opportunità e rischi per essere leader nell’età dell’incertezza e della complessità

    Incontro con Marco Morelli
    • Milano
    • 8 Aprile 2014

          Il titolo dell’incontro propone tre parole-chiave per una riflessione su una moderna leadership: cambiamento, incertezza, complessità. Parlare di cambiamento implica valutare le diverse dimensioni, geografica e temporale, che incidono in maniera crescente sulla vita personale e professionale. Venti anni fa il perimetro delle attività professionali si riduceva all’Occidente, oggi si estende in maniera crescente ai paesi emergenti. La formazione della leadership deve essere ispirata da queste nuove direzioni imprescindibili dello sviluppo e delle opportunità. In tale ambito costituiscono una risorsa la cultura e la formazione internazionali introdotti dalle imprese multinazionali operanti in Italia.   

          La variabilità e l’accelerazione delle condizioni operative implicano una crescita dell’incertezza (il secondo concetto che ha ispirato il dibattito). In un contesto sempre più imprevedibile si può dubitare della possibilità di realizzare una strategia di medio-lungo termine basata su previsioni attendibili. La crescita esponenziale del flusso di notizie che riceviamo ogni giorno moltiplica e accelera le nostre reazioni e il relativo rischio. Un significativo spirito di adattabilità alle modifiche del contesto, da un lato, e l’ancoraggio a valori stabili nel lungo periodo sono risorse importanti per l’esercizio di una leadership moderna. Si tratta di un tema ricorrente nel dibattito degli Aspen Junior Fellows che richiama il tema del loro primo incontro del 2002: L’età dell’incertezza, i valori emergenti. In tale ambito si sottolinea l’importanza di una crescita degli interessi personali al di fuori della propria comfort zone e attività professionale: un leader deve saper andare oltre il proprio ambito, mettersi alla prova e confrontarsi con esperienze diverse, investendo parte del tempo in attività che lo arricchiscono ed in cui possa contribuire a obiettivi sociali in senso più ampio (ad esempio: per un manager di un settore business-oriented dedicarsi anche al non-profit). Trasparenza e comportamenti esemplari sono elementi fondamentali per l’esercizio di una leadership responsabile. Analoga importanza hanno la capacità di creare una squadra, di lavorare in  team, di estendere la capacità di leadership oltre una singola personalità carismatica.       

          Il terzo concetto espresso dal titolo dell’incontro, la complessità, implica una duplice riflessione. Da una parte, il leader è chiamato a “semplificare”, a ridurre il paradigma risorse-strategie-obiettivi in una vision chiara, sintetica e condivisa. Dall’altra parte, si può scadere in un eccesso di semplificazione, alimentato dal rifiuto della complessità da parte di numerosi stakeholders (dai media ai consumatori, per esempio). Esistono, tuttavia, nella vita di un leader alcuni punti di svolta in cui vengono richieste delle scelte fondamentali, che si riducono ad una semplificazione binaria: “si o no”, “accetto o non accetto”. Quali valori devono sostenere tali scelte, che non ammettono compromessi, e quali sono le conseguenze?

          Quanto conta la fortuna nella carriera e nell’assunzione di un ruolo di leader (come afferma Nassim Nicholas Taleb in “Giocati dal caso”)? Nel lungo termine, in un intero percorso professionale vissuto sulla frontiera dell’eccellenza, appare indiscutibile che le qualità personali possano prevalere sugli effetti del caso, che possono limitarsi a specifiche situazioni e periodi. Tali qualità devono essere identificate e promosse. A tale riguardo è necessario che gli attuali leader esprimano la capacità di formare i giovani emergenti (i futuri leader), ad esempio attraverso il coaching e il mentoring e con particolare attenzione alla componente femminile nell’accesso alle posizioni di maggiore responsabilità.

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