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Attività

Mediterraneo: da epicentro dell’umanità a epicentro energetico

    Incontro con Paolo Scaroni
    • Milano
    • 25 Novembre 2011

          Il Mediterraneo è un’area di costante interesse nella storia di Aspen Institute Italia: negli anni ’90 attraverso conferenze dedicate e, nell’ultimo decennio, con una focalizzazione  sul rapporto fra accesso alle risorse energetiche e prospettive politico-sociali dell’area. E’ un luogo di confronto e conflitto millenario, ma è anche uno spazio commerciale, una “pianura liquida” interrotta da numerose frontiere, per usare un termine di Braudel. Il moltiplicarsi di infrastrutture e scambi in campo energetico collega i Paesi dell’area in una rete di relazioni che sono risorsa indissolubile per la loro integrazione.  

          La Primavera Araba è epicentro del dibattito, in un contesto dinamico in continua e incerta evoluzione. La Libia, punto di partenza dell’analisi e primario partner energetico dell’Italia, è un esempio di discontinuità storica con il passato. La sfida è promuovere il passaggio da un’economia di sussistenza alimentata dalla rendita petrolifera a un ruolo economico attivo dell’intera popolazione libica. Lo sviluppo della sponda sud del Mediterraneo, come di altri paesi dove sono attivi i nostri gruppi industriali, può essere incentivata da programmi di alta formazione per i quadri dirigenti di quei paesi, come i Master promossi dalla Scuola Enrico Mattei. Un altro punto di forza dell’Italia è la capacità riconosciuta dei nostri manager di dialogare con culture diverse, una risorsa spesso oggetto di testimonianza negli incontri degli Aspen Junior Fellows.  

          Ogni aspetto relativo all’energia (dalla ricerca, ai termini dei contratti, sino alle operazioni di sfruttamento industriale) deve essere inserito in una logica di lungo periodo. L’analisi si è dunque ampliata ai grandi trend mondiali che influenzano la geopolitica dell’energia. Si sono evidenziate: la difficoltà di prevedere gli scenari geopolitici, fra Atlantico, Pacifico e Mediterraneo; la necessità di leggere il comportamento di alcuni paesi – come Iran, Iraq e Pakistan – attraverso la loro cultura e religione; la crisi della governance europea; il ruolo della Cina, fra millenaria espressione di eccellenza e forte oscillazione nella sua storia fra prosperità e crisi. Altro aspetto importante su cui si è concentrato il dibattito è la relazione fra politica estera di un paese e le relazioni commerciali delle proprie grandi imprese multinazionali, in particolare in campo energetico. E’ stato confermato il ruolo della corporate and social responsibility nei confronti delle comunità locali come risorsa necessaria ad uno sviluppo equilibrato delle attività industriali, specie in campo energetico.     

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