Vai al contenuto

Digital & Media Revolutions: Innovation, Trust & Responsibility

  • Venezia
  • 30 Settembre 2022

        In collaborazione con Aspen Institute España

        Il dibattito sulla rivoluzione digitale e dei media ruota attorno ad alcuni temi principali: il significato di “innovazione” e il ruolo della sostenibilità e della formazione in un contesto in così rapida evoluzione, le questioni della sicurezza, della fiducia e dell’etica in un ambiente digitale sempre più interconnesso. Infine il tema fondamentale dei dati e le questioni associate in termini di bilanciamento dei diritti fondamentali.

        Per quanto riguarda l’innovazione, lo sviluppo e la sostenibilità, va innanzi tutto individuato il giusto equilibrio tra l’innovazione – intesa come capacità di guardare alle cose in modo diverso – e i rischi che tale processo dirompente potrebbe comportare. In questo quadro, l’umanesimo scientifico assume un ruolo centrale come paradigma per mantenere l’innovazione al servizio delle persone. Allo stesso tempo, l’allineamento tra enti pubblici e privati, l’uso delle PPP, la condivisione di risorse e conoscenze sono tutti elementi essenziali per consentire all’innovazione di prosperare e avere un impatto positivo sulla società.

        Un altro punto chiave è la presenza di risorse economiche e di personale qualificato. Più specificamente, l’innovazione ha bisogno di “capitale paziente”, ovvero di investitori dotati di risorse e visione sufficienti per finanziare gli sforzi a lungo termine verso il raggiungimento di risultati innovativi dirompenti. Per garantire la disponibilità di forza lavoro adeguata, è necessario un profondo cambiamento nell’approccio educativo, per migliorare le capacità di formazione delle figure professionali, attualmente scarse, che saranno sempre più necessarie in futuro. L’istruzione e l’alfabetizzazione digitale svolgono inoltre un ruolo importante per garantire che l’innovazione sia sostenibile anche dal punto di vista sociale, preparando cittadini e imprese a interagire correttamente con il nuovo mondo digitale. La sostenibilità, oggi non è un ostacolo all’innovazione, ma può e deve svolgere un ruolo di guida fondamentale per i processi innovativi e per stabilire le priorità per ottenere risultati migliori per gli esseri umani e l’ambiente allo stesso tempo.

        La trasformazione digitale è impossibile senza la sicurezza informatica. Per questo motivo, le agenzie nazionali di tutto il mondo – come l’Agenzia Italiana per la Cybersecurity – si impegnano molto in attività di prevenzione, rilevamento, alerting e mitigazione, come elementi fondamentali per affrontare gli attacchi informatici alle principali infrastrutture e tecnologie, e in particolare alle infrastrutture critiche. Per affrontare adeguatamente queste problematiche, l’Europa si sta concentrando sull’autonomia strategica e sulla sovranità tecnologica, in modo da avere un proprio ruolo nella catena del valore globale delle tecnologie digitali strategiche.

        Una questione più ampia riguarda la fiducia e l’etica, in particolare per quanto riguarda il ruolo crescente delle grandi piattaforme digitali nell’intermediazione dell’interazione tra cittadini e imprese e il mondo digitale. In questo contesto, è necessario esercitare un’adeguata vigilanza – anche attraverso la regolamentazione – per ridurre il rischio di manipolazione dei comportamenti e di distorsione delle informazioni che le piattaforme digitali private potrebbero mettere in atto per accrescere il loro potere e massimizzare il loro valore, a dispetto di interessi sociali più ampi, tra cui la democrazia e la trasparenza.

        Per proteggere adeguatamente i cittadini e le aziende in un simile contesto è di fondamentale importanza un solido quadro di riferimento per il commercio, in grado di preservare la libertà e di identificare un chiaro insieme di responsabilità. Per quanto riguarda la protezione dei dati personali, la GPDR è attualmente considerata un faro per la tutela della privacy a livello internazionale. La GDPR ha inoltre dimostrato che le normative, anziché rappresentare un fattore limitante per l’innovazione, possono svolgere un ruolo trainante nel guidare l’innovazione verso modelli digitali più sostenibili e affidabili.

        Serve un “new deal” per i dati personali con l’obiettivo di consentire una nuova forma di auto-sovranità dei dati in grado di proteggere i cittadini dagli abusi attualmente messi in atto dalle grandi piattaforme digitali. In questo modo potranno emergere nuovi modelli come le cooperative di dati e nuovi strumenti come i personal data wallet, resi possibili dalle tecnologie alla base del nuovo paradigma del Web 3.0. Allo stesso tempo, la privacy dovrà essere bilanciata con altri diritti fondamentali, tra cui il diritto dei cittadini di contribuire al progresso scientifico con i propri dati.

        Per quanto riguarda i dati non personali, sia a livello europeo che nel contesto della cooperazione tra Stati Uniti e Unione Europea, sono stati messi a punto vari e solidi strumenti normativi per facilitare tale flusso, senza compromettere altri interessi nazionali. Al tempo stesso è emersa la necessità di gestire con attenzione i dati come patrimonio fondamentale del mondo digitale.