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Attività

Superare l’Italia duale: priorità e interventi decisivi per il Mezzogiorno

    • Roma
    • 8 Febbraio 2011

          Il superamento del dualismo economico e sociale tra le due parti del Paese richiede un profondo ripensamento delle politiche di intervento che si accompagni ad un più complessivo recupero di efficienza ed efficacia dell’azione pubblica.

          I modesti risultati conseguiti sul fronte della riduzione del divario (tanto nel prodotto interno lordo pro capite, quanto in una lunga serie di indicatori concernenti qualità e costi dei principali  servizi pubblici) non sono ascrivibili alla inadeguatezza dei livelli di spesa: derivano piuttosto da un insieme di ragioni legate al funzionamento della pubblica amministrazione, alla qualità del governo politico dei territori ed all’insufficiente accumulazione di capitale sociale.

          Infrastrutture, beni pubblici e ricerca costituiscono tre ambiti decisivi per la crescita del Mezzogiorno, la cui dotazione e qualità necessita di essere adeguata agli standard del resto del Paese. Di questo si è discusso nella prima sessione della Conferenza.

          Diversi sono gli ostacoli nel perseguire questo obiettivo: la logica prevalentemente localistica della programmazione degli interventi; la frammentazione di questi in un numero così ampio da non produrre alcun sensibile impatto sulle condizioni strutturali del sistema; la complessità e variabilità nel tempo delle regole che presiedono all’utilizzo delle risorse pubbliche ed alla realizzazione degli interventi, tali da ridurre, sino quasi ad annullarlo, il contributo del capitale privato alla costruzione di infrastrutture ed alla fornitura di servizi pubblici.

          Particolarmente inefficiente, fonte di gravi storture della concorrenza e di diffusi fenomeni di corruzione, è il sistema degli appalti pubblici. Esso è disegnato secondo meccanismi che inducono la collusione, ed è gestito da stazioni appaltanti troppo frammentate e incapaci di porre sotto controllo il fenomeno della lievitazione dei costi delle opere (tanto nel corso dell’iter autorizzativo quanto successivamente alla gara a causa di frequenti rinegoziazioni ex post).

          La partecipazione del capitale privato dovrebbe, invece, essere sorretta da un quadro regolatorio semplificato e stabile nel tempo, a prova di rinegoziazione da parte delle autorità pubbliche. Lo sviluppo di partnership pubblico-private consentirebbe di conseguire, rapidamente ed in forme compatibili con lo stato della finanza pubblica, avanzamenti importanti sul fronte della diffusione della banda larga nel Mezzogiorno con effetti moltiplicativi della spesa particolarmente intensi.

          La seconda sessione è stata dedicata all’analisi di tre specifiche condizioni di contesto che determinano in larga misura la qualità dell’ambiente nel quale operano cittadini ed imprese: legalità e sicurezza, istruzione, accesso al credito.

          Precondizione ad un qualsivoglia processo di sviluppo è il ristabilimento di condizioni minime di certezza del diritto e di legalità. Su questo fronte l’attività di contrasto al crimine organizzato, che pure ha fatto segnare negli ultimi anni successi molto rilevanti in special modo in Campania e Sicilia, deve essere accompagnata da misure che agiscano sul versante culturale, e che rafforzino la società civile determinando riprovazione sociale più netta nei confronti di comportamenti di collusione mafiosa.

          Il sistema dell’istruzione scolastica meridionale continua, nonostante recenti miglioramenti, a registrare un significativo gap qualitativo rispetto al resto del Paese, anche in questo caso senza alcuna correlazione statistica con l’ammontare delle risorse destinate al settore. Il numero di laureati resta al di sotto della media nazionale e circa un terzo di questi trova occupazione al Centro-Nord. La mobilità geografica degli studenti universitari e dei laureati costituisce una forma di mobilità sociale e dunque non rappresenta un problema in sé. Tanto il sistema scolastico quanto quello universitario otterrebbero benefici da più intense forme di concorrenza sostenute da adeguati meccanismi di voucher e borse di studio per sostenere la libera scelta di famiglie ed individui.

          Infine, effetti positivi sulle condizioni di accesso al credito nel Mezzogiorno da parte delle imprese, caratterizzate da dimensioni medie piccole o molto piccole, possono risultare dall’entrata in fase di operatività della Banca del Mezzogiorno. Tali effetti positivi possono derivare dalla creazione di rapporti di rete tra le banche sul territorio, il recupero del concetto di prossimità nelle relazioni banca-impresa e l’aumento della gamma di offerta per la clientela, soprattutto con finanziamenti a medio-lungo termine.

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