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Attività

La Cina e la crisi europea

    Nella sede romana di Aspen, l’incontro con una delegazione del Ministero degli Esteri cinese
    • Roma
    • 10 Ottobre 2011

          L’incontro in Aspen con una delegazione del Ministero degli Affari Esteri cinese ha permesso di discutere gli sviluppi della crisi dell’euro e le posizioni cinesi in merito. Il quesito di fondo è stato quello sulla natura della crisi e sulla motivazioni degli attacchi speculativi contro alcuni paesi. La Cina ha sempre mostrato un attivo interesse per il futuro ruolo dell’euro come valuta internazionale, e a ciò si aggiunge oggi la concreta opportunità di un forte impegno cinese sia in termini di investimenti in infrastrutture e altri settori manifatturieri, sia in termini di finanziamento di quote del debito.

          E’ stato sottolineato come l’euro sia, dalla sua creazione, un progetto con una forte dimensione politica, che però ha scontato una certa inadeguatezza dei meccanismi istituzionali per la gestione delle politiche economiche della UE. In sostanza, la pressione della crisi globale, che si è accompagnata alla crescita della competizione sui mercati internazionali, ha messo a dura prova la tenuta dell’accordo politico alla base dell’euro. In tale contesto, gli squilibri interni all’eurozona sono emersi in tutta evidenza e hanno costretto i governi a prendere misure straordinarie. A queste cause strutturali si sommano però le peculiarità degli attacchi dei mercati, che – come nel caso dell’Italia – non sembrano sempre giustificati da una lettura oggettiva dei dati sul debito e la sua solvibilità. Gli attacchi appaiono dunque finalizzati proprio a testare la solidità politica degli accordi intra-europei.

          Secondo i partecipanti, la ricerca di soluzioni realistiche passa anzitutto attraverso un’intesa intergovernativa più coerente che punti a una vera politica economica comune. Le formule e gli assetti istituzionali potranno variare, ma il problema centrale è questo.

          E’ interesse dell’economia globale nel suo insieme – hanno sottolineato sia i partecipanti cinesi che italiani – che l’euro venga salvato e posto su basi più solide. Il possibile nucleo economico più integrato della UE dovrà restare compatibile con meccanismi istituzionali comuni: un delicato compromesso tra esigenze politiche ed economiche sarà dunque indispensabile. E’ infatti interesse anche tedesco evitare gli scenari peggiori di una frattura traumatica.

          In questo quadro complesso, è essenziale che le economie europee restino aperte agli investimenti e agli scambi globali, ed è evidente che la Cina ha un ruolo crescente come protagonista dell’economia mondiale.