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Attività

Trasporti locali e mobilità: le sfide per lo sviluppo dei territori

    • Milano
    • 20 Novembre 2017

          Il trasporto pubblico locale è un fattore cruciale per lo sviluppo dei territori, sia per le opportunità di connessione che offre ai privati, alle imprese e alle istituzioni (anche universitarie, per le quali è particolarmente importante), sia perché – grazie alla migliore sostenibilità media rispetto all’alternativa del veicolo privato – migliora la vivibilità del contesto urbano.

          In Italia esistono alcune criticità evidenti del sistema di TPL, causate per lo più dall’elevato tasso di motorizzazione che caratterizza il tessuto urbano nazionale; da logiche di governance localistiche, che rendono deleteria l’elevata frammentazione nel settore delle aziende di TPL, creando così ostacoli all’uscita dal settore per quelle non in grado di superare le difficoltà derivanti dal mancato raggiungimento di economie di scala. Pesa anche l’incertezza regolatoria derivante dall’alta volatilità temporale della politica, specie a livello locale, e dall’alto numero di contenziosi.

          In alcune esperienze estere è emersa, rispetto alla situazione italiana, l’efficacia di un management tecnico slegato dalla politica e dai suoi tempi, in grado anche di sfruttare le opportunità date dall’ICT e dai big data. In effetti più che la dicotomia pubblico/privato o concentrazione/frammentazione, è rilevante quella tra gestione efficiente e inefficiente e dal superamento definitivo della visione del ruolo del contributo pubblico come disincentivo all’efficienza.

          La criticità principale in Italia risiede nelle difficoltà finanziarie delle aziende, nei vincoli di bilancio delle amministrazioni municipali e nella conseguente tendenza al calo degli investimenti (non solo in infrastrutture e in flotte, ma anche in tecnologie), in un contesto in cui si infittisce la concorrenza da parte di servizi di mobilità innovativa.

          Esistono alcuni casi virtuosi, come quello di Milano, che per scelta strategica ha adottato una prospettiva pluriennale largamente indipendente dai singoli mandati amministrativi, e che ha accompagnato lo sviluppo dei servizi a una politica di disincentivo della mobilità su mezzi privati. La quota di mercato del TPL a Milano è di circa il 60% ed è  in aumento: considerando anche lo share delle biciclette e degli spostamenti a piedi si può dire che due terzi degli spostamenti avvengono in mondo sostenibile. Il forte declino recente del numero di patenti ottenute dai giovani a Milano è indice dell’efficacia dei servizi di TPL. La densità della stazioni della MM (stazioni/kmq) è oggi superiore a quella di Londra. La sfida principale non è più di natura infrastrutturale, ma è l’incremento dell’inclusività e accessibilità anche per un territorio allargato, da perseguirsi tramite il concetto di intermodalità; la sfida è accentuata dal fatto che taluni servizi innovativi risultano profittevoli solo nelle aree centrali grazie alla densità della domanda, ma la loro utilità sociale è maggiore nelle aree periferiche.

          Le politiche regolatorie, in generale, devono tenere conto anche dei costi sociali, sia per quanto riguarda la mobilità dei passeggeri che quella delle merci, dove l’inefficienza delle flotte e i problemi di invasività dei mezzi in carico/scarico va governata con opportune misure di incentivi e disincentivi.

          I servizi di trasporto locale d’altronde non sono più solamente “pubblici”; il confine tra TPL tradizionale e altri servizi è in evoluzione, ma secondo alcuni l’importanza del primo rimarrà preponderante a lungo, con servizi di mobilità privata, anche elettrica, che manterranno un ruolo per lo più integrativo. È importante che il processo di integrazione sia efficace e aperto alle innovazioni e alla concorrenza.

          Per rilanciare la capacità di finanziamento può essere utile ricercare opportunità di “value capture” sia presso gli utenti del trasporto (con una discriminazione di prezzo più spinta) sia tramite gli effetti del TPL su altri settori (ad esempio considerando l’incremento dei valori immobiliari generati dalla vicinanza di linee di TPL), anche tramite gli strumenti che incentivano l’intervento finanziario privato. La BEI offre strumenti di aggregazione utili per superare la limitata dimensione d’impresa.

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