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Attività

Si può fare ancora imprenditoria in Italia?

    • Milano
    • 26 Giugno 2012

          Gli Amici di Aspen si sono trovati al Teatro Studio Expo – un ritorno dal 2007, ospiti del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa – per la quattordicesima riunione del gruppo. L’incontro stavolta si è aperto – dopo una rapida presentazione dei nuovi Amici di Aspen e un breve punto navigazione sulla vita associativa unita alla richiesta di argomenti provenienti dal gruppo per individuare il tema da affrontare a novembre nella prossima conferenza annuale – con l’intervento del guest-speaker Piero Ostellino, già direttore del Corriere della Sera e ora uno dei suoi editorialisti di punta e pensatore e scrittore liberale illustre. In apertura, è stato anzitutto ribadito dal presidente di Amici di Aspen che l’intento del gruppo italiano resta quello di offrire la possibilità di far parte di Aspen a una sempre maggior platea di persone e responsabili di varie attività economiche, associative e istituzionali, mirando ad ampliare gli argomenti da dibattersi. Per vivificare questa tradizione, il presidente del gruppo – giunta al suo terzo anno di mandato –  ha lanciato a chiusura dell’incontro la proposta di due nuove iniziative per moltiplicare le occasioni di scambio tra chi fa parte del gruppo e per favorire la crescita sia come persone che come imprenditori e quindi, alimentare il miglioramento della comunità stessa. 

          A questo scopo si pensa ad alcuni incontri informali e organizzati grazie all’iniziativa personale: i Breakfast Talks: all’ora di prima colazione con una prima parte di condivisione e racconto da parte dell’ospite che ha partecipato all’incontro di Aspen Institute e che ha indetto l’appuntamento, e una seconda parte di confronto e discussione tra i presenti. Mentre una seconda iniziativa in cantiere sono gli Half Day Workshop: mezza giornata informale di seminario per ampliare i momenti di confronto e di approfondimento su temi più specifici, magari producendo materiale da divulgare anche tra gli altri soci. Sono iniziative pensate per fornire nuovi strumenti per la crescita della attività e della collettività di Amici di Aspen.

          Ampio spazio è stato dato all’ospite dell’incontro, Piero Ostellino che ha permesso un dibattito vivace se sia possibile continuare a fare impresa in Italia, l’uditorio alla fine ha dato una risposta tutto sommato positiva, pur sottolineando le solite questioni aperte della dimensione delle imprese italiane, del ricambio generazionale e la necessità della certezza del diritto e della giustizia, ma anche con l’esortazione a non rivolgersi sempre allo Stato bensì di fare gli imprenditori qualcosa per primi e tutti assieme in modo da creare una massa critica abbastanza forte tale da cambiare la situazione. La proposta conclusiva del relatore è chiedere al governo azioni decise nella direzione di una radicale semplificazione legislativa e amministrativa. Solo così il Paese ripartirà e i vizi potranno così trasformarsi in virtù – a patto che siano messi nelle condizioni di emergere. Proprio grazie al fatto di poter esprimere liberamente i vizi e le verità nascoste si potrà – forse – trasformarle in virtù.

          Infine, non è più davvero possibile vivere in una condizione di perenne emergenza che poi conduce alla riduzione delle libertà personali. Non sembra ci sia piena consapevolezza che, con le misure adottate per la lotta all’evasione, si erodono pian piano le libertà individuali: l’invio dei rendiconti bancari all’Agenzia delle Entrate, è di fatto un modo di permettere che venga giudicato il nostro stile di vita. Così si arriva a uno Stato di Polizia e a una nuova occasione di corruzione, senza nemmeno rendercene conto. Si dica chiaramente a chi governa che non vogliamo più vivere in continua emergenza ma in un Paese normale, dove non sia lecito per alcuna ragione ridurre le libertà personali.

          Qualcuno ha detto che è necessario avere un sogno e un progetto comune: eppure è stato affermato che solo nell’incontro di verità e conoscenze diverse si produca inconsapevolmente un bene collettivo. L’idea è che non spetti al governo la prerogativa di sapere cosa sia meglio per ciascuno e di costruire un progetto per ognuno: il compito dello Stato dovrebbe essere soltanto rendere la vita più semplice possibile ai suoi cittadini.

          L’esortazione finale è quindi quella di sentirsi cittadini e ribellarsi all’idea di essere ridotti a sudditi, difendete le vostre libertà!

          Al termine della colazione, in una veloce passeggiata, guidati dal segretario della Scuola di Teatro del Piccolo di Milano, si è visitato il Retropalco del Teatro Strehler, la Biblioteca della Scuola con una esposizione di alcuni costumi storici e l’attrezzeria.

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