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Attività

Politica e antipolitica

    • Roma
    • 26 Luglio 2007

          La Conferenza ha messo in evidenza alcuni dei mali storici del rapporto tra politica e cittadini, partendo dalla premessa che non sempre gli italiani hanno dimostrato una così forte disaffezione nei confronti delle istituzioni e dei suoi rappresentanti. L’impopolarità della politica si spiega oggi innanzi tutto dalla percezione della stessa come occupazione degli spazi pubblici e non come servizio al cittadino. Gli italiani inoltre rimproverano alla politica assenza di moralità, costi troppo alti e inefficienza. Si è anche fatto un confronto con altre esperienze europee: si è discusso della situazione in Germania, del modello americano e del fenomeno Sarkozy in Francia. Sono situazioni che – sempre nel solco della democrazia -non sono unicamente figlie di una buona legge elettorale, che pure è necessaria se si aspira ad una stabilità di governo. Servono anche regole del gioco condivise e una nuova classe politica: in questo modo è possibile riattivare una dialettica costruttiva sui temi che realmente caratterizzano le diverse concezioni della società e dello sviluppo. Uno dei primi passi da compiere è senza dubbio il rinnovamento della classe politica che impone di spezzare il metodo perverso della selezione basata su principi di fedeltà appartenenza e adesione ad un personaggio politico privilegiando scelte compiute sulla base del merito, delle competenze e della biografia professionale.

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