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Attività

Mercato digitale e sistema produttivo

    • Incontro in modalità digitale
    • 3 Novembre 2021

          Il sistema produttivo italiano è chiamato a confrontarsi con le prospettive del mercato digitale e con i continui cambi di paradigma che le trasformazioni tecnologiche impongono al tessuto economico e sociale. La radicale trasformazione di assetti produttivi, consumi e abitudini ha un notevole impatto non solo sulle attività quotidiane ma anche sulla capacità di analisi e di previsione del futuro prossimo.

          La pandemia ha rappresentato un momento di discontinuità perché ha aumentato consapevolezza e investimenti infrastrutturali in un Paese che presentava un forte ritardo rispetto alle altre economie avanzate. Il punto debole dell’Italia rimangono tuttavia le competenze digitali, sia dal punto di vista dei cittadini sia da quello delle aziende, ad iniziare dalle piccole e medie.

          Il mondo delle imprese italiane si presenta di fronte al processo di digitalizzazione con un marcato dualismo: da un lato le realtà che sono riuscite ad approfittare delle tecnologie e oggi trainano il PIL con tassi di crescita superiori a quelli dei concorrenti europei; dall’altro chi ha solo marginalmente tratto vantaggio dalle nuove opportunità.

          Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è l’occasione per coinvolgere anche gli attori che presentano ritardi nell’adozione di nuove tecnologie, con uno sforzo che acceleri l’innovazione non solo nel settore privato, ma anche nella Pubblica Amministrazione.

          La pandemia, favorendo la transizione digitale, ha rafforzato velocemente pratiche prima minoritarie come il lavoro a distanza. Si tratta di trasformazioni che hanno effetti sull’organizzazione produttiva e innescano la necessità di cambiamenti importanti nel quadro normativo e negli strumenti di welfare. Uno sforzo di particolare importanza deve interessare, a tale riguardo, l’innovazione del sistema formativo, iniziando dalla scuola e proseguendo in un’ottica di formazione continua. Gli impatti della digitalizzazione vanno, infatti, affrontati puntando sul capitale umano.

          Del resto, i rapidi cambiamenti di paradigma che coinvolgono l’organizzazione stessa del mass market globale, rimettono al centro i cittadini-consumatori come produttori di dati.  Ciò implica la necessità di una maggiore consapevolezza da parte delle persone che non sono più il punto finale di una dinamica ‘push’, originata dall’offerta di prodotti in direzione della domanda, ma protagonisti di nuove tendenze come la personalizzazione di massa e la customizzazione.

          L’Italia in questi ambiti presenta ancora diversi ritardi e si trova a inseguire innovazioni realizzate in altri Paesi. I prossimi anni sono decisivi per colmare le distanze e approfittare al meglio delle occasioni, in termini di efficienza e competitività, che il mercato digitale offre al tessuto economico.

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