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Attività

Le nanotecnologie e l’Italia

    • Firenze
    • 27 Giugno 2016

          Le nanotecnologie sono ormai da diversi anni al centro dello sviluppo tecnologico e scientifico globale e si basano sulla capacità dell’uomo di controllare la materia su scala atomica. Hanno una natura fortemente multidisciplinare e sono importanti in numerosi ambiti di interesse scientifico e tecnologico. Le nanotecnologie, infatti, nascono dalla possibilità di confinare gli elettroni in strutture nanometriche che ne alterano le proprietà, dando origine a materiali e dispositivi che possono essere progettati per venire incontro alle problematiche odierne, trovandone una soluzione ad hoc.

          Lo studio della fisica che caratterizza questi sistemi trova, quindi, applicazione nei campi più disparati: dalla biologia all’aerospazio. Ed è proprio questa caratteristica una delle ragioni del successo delle nanotecnologie. Ad oggi sono impiegate in diversi settori, principalmente in quello chimico, farmaceutico e ICT e coprono un giro di investimenti pari a circa 3 trilioni di dollari. Questo ne fa capire l’importanza e l’entità su scala mondiale.

          Il focus della tavola rotonda è stato quello di capire come l’Italia si stia inserendo in questo mercato e quali dovranno essere le strategie da adottare in modo da diventare protagonisti nel panorama globale. Durante l’incontro sono emersi soprattutto i problemi di competitività del Paese e, in primo luogo, gli investimenti necessari nel settore della ricerca sia pubblica sia privata. Come quantità di denaro investito, infatti, la percentuale è ancora molto al di sotto rispetto agli standard dei paesi attualmente trainanti nel settore nanotecnologico. Quanto alla ricerca l’Italia è tra i primi paesi al mondo in termini di qualità e quantità di pubblicazioni: il problema è successivo, vale a dire quando si passa alla capacità di trasferire queste conoscenze in ambito industriale e commerciale. L’esperienza dell’Istituto Italiano di Tecnologia (I.I.T.) può dunque essere molto utile, visto che l’I.I.T ha fatto del trasferimento tecnologico una delle sue missioni chiave. L’obiettivo è, dunque, quello di trasferire una ricerca di alto livello ad un settore importante ed avanzato come quello manifatturiero italiano.

          A tal fine, le start-up giocano un ruolo importantissimo, in quanto realtà per definizione nuove, nate già con l’idea di portare innovazione sul territorio. Bisogna pertanto trovare il coraggio di investire e potenziarle, aiutandole anche con uno snellimento dei complessi processi burocratici.

          Ultima questione, ma di certo non meno importante, è quella della divulgazione scientifica. La necessità di informare, non solo i cittadini, ma anche le aziende stesse della natura e delle potenzialità delle nanotecnologie, è alla base del successo della loro pervasività nel mercato e nella vita quotidiana.

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