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Attività

Laici e credenti: quali valori per il mondo di domani?

    • Roma
    • 13 Luglio 2005

          La Tavola Rotonda ha voluto approfondire i termini del confronto tra laici e credenti, tra cultura laica e cultura religiosa che in Italia, in Francia, in Germania si è fatto, in tempi recenti, particolarmente vivace: basti pensare al dibattito suscitato in Francia attorno alla “laicità” per la legge sullo chador nelle scuole pubbliche, oppure alla disputa avvenuta in Italia a proposito dei quesiti referendari sulla legge 40. Si è convenuto sull’importanza di individuare un comune campo di ricerca e di impegno. Se ci sono laici che, riprendendo la nota affermazione crociana, dicono per se stessi “perché non possiamo non dirci cristiani”, ci sono anche credenti che, dalla loro parte, sostengono “perché non possiamo non dirci laici”. È stato anche ricordato che la questione non sta nel contrapporre società religiosa e società laica, fede e ragione, ma immaginare, nella indispensabile distinzione, come ambedue possano contrastare la deriva nichilista che si manifesta nelle due patologie, il fondamentalismo e il relativismo, che indeboliscono sia la fede che la ragione, sia i credenti che i non credenti. Inoltre, bisogna lavorare a una nuova modalità di rapporto, una sorta di nuova alleanza tra credenti e non credenti per far fronte alle grandi questioni aperte dalla globalizzazione, dalla scienza, dall’ecologia e dal nucleare e dalle nuove frontiere della bioetica.

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