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Attività

La mobilità post pandemia: flessibile, integrata e sostenibile

    • Incontro in modalità digitale
    • 14 Aprile 2021

          La mobilità è un tema fondamentale nella ripresa post-Covid. La pandemia, che ha costretto milioni di persone a rimanere a casa per lunghi periodi, ha sicuramente cambiato le abitudini, con conseguenze che si annunciano durature. Questo è vero sia dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro – dove le aziende già annunciano una decisa riduzione delle presenze in ufficio per il futuro – sia dal punto di vista del tempo libero e del consumo dove la flessibilità richiesta negli orari di fruizione degli spazi pubblici e l’aumento delle consegne a domicilio sono diventati punti fermi della nuova normalità.

          Tali fenomeni hanno conseguenze importanti sull’organizzazione delle città e sul trasporto pubblico in particolare. Gli studi rilevano un’aumentata percezione di insicurezza legata all’uso dei mezzi pubblici, anche se non esistono evidenze scientifiche in tal senso. Questa percezione, accompagnata da un aumento dell’uso del mezzo privato, impone nuove riflessioni sull’organizzazione dei trasporti e sulla loro sostenibilità, anche finanziaria. Pur non esistendo una soluzione univoca al problema, che va invece declinato a seconda delle esigenze e delle peculiarità dei diversi centri urbani, è possibile delineare l’obiettivo a cui le diverse trasformazioni devono tendere, ovvero la possibilità di offrire ai cittadini servizi di mobilità che integrino diverse soluzioni.

          La multimodalità è un tema sul tavolo da decenni, ma torna di importante attualità nel post-pandemia soprattutto se abilitata dalla tecnologia e dall’utilizzo dei dati. Questi ultimi non solo aiutano la pianificazione nel medio e lungo periodo, ma potranno anche diventare veri e propri strumenti quotidiani per gestire un servizio che è destinato a essere più flessibile, e sempre più “a chiamata”, visto che scompariranno i picchi degli orari di punta. Le tecnologie devono servire, poi, a integrare l’offerta pubblica con le nuove forme di mobilità e micro-mobilità privata in condivisione, che hanno sperimentato un notevole successo nell’ultimo anno.

          Favorire l’esperienza di mobilità dei cittadini con un’offerta completa significa guidare la transizione che interessa le città, con uno sguardo attento alla creazione di un dibattito pubblico e di un consenso sugli obiettivi di sostenibilità. I comportamenti individuali saranno un fattore chiave per la trasformazione urbana ed è importante ricordare che la mobilità automobilistica è destinata a rimanere per molti anni ancora la scelta più diffusa, soprattutto nelle vaste aree delle campagne urbanizzate e nelle fasce più anziane di una popolazione in rapido invecchiamento. In questo senso è importante considerare la proposta della creazione di servizi di quartiere attraverso la cosiddetta “città dei 15 minuti”.

          Il futuro, tuttavia, dovrà trovare un equilibrio fra quella che è una diversa e concreta rimodulazione degli spostamenti e temi di più ampio respiro. La mobilità non è solo una questione fisica, è una dimensione imprescindibile del progresso umano su cui si fondano le società di oggi. Al tempo stesso accessibilità e vicinanza dei servizi non possono far dimenticare la ricchezza data dall’effetto di scala delle metropoli che sono destinate a rimanere importanti snodi e centri di attrazione.

          Le trasformazioni dovranno, quindi, tenere conto di molteplici aspetti che devono essere coordinati da una governance efficace, rendendo la ripresa post-Covid un’opportunità per rimettere al centro non solo l’importanza economica delle città, ma anche la loro vivibilità.

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