Vai al contenuto
Attività

Rafforzare l’economia reale: la nuova stagione delle imprese industriali e dei distretti

    • Milano
    • 17 Novembre 2008

          La crisi finanziaria internazionale e i riflessi sull’economia reale hanno accresciuto la necessità di un’azione decisa e coordinata da parte degli organismi internazionali, della UE e degli stati nazionali. “Panico” e “sfiducia” nei mercati è quello che più si teme e che di fatto sta minando le economie reali dei Paesi. Da più parti è emerso che per ridare fiducia ai mercati e, quindi, per fronteggiare la crisi, da un lato, si devono stimolare i consumi interni, dall’altro, aumentare la domanda pubblica per investimenti in infrastrutture. In particolare è stata sottolineata l’importanza dell’avvio dei progetti di investimenti in opere infrastrutturali finanziandoli anche con fondi europei, grazie all’intervento della Bei, e con titoli Eurobond. L’Italia rispetto agli altri Paesi presenta due punti di forza. In primo luogo i bilanci delle banche italiane mostrano una maggiore solidità: l’attività è prevalentemente di tipo tradizionale e poco rischiosa e presenta un tasso di insolvenza contenuto; in secondo luogo, in Italia l’indebitamento privato (delle imprese e delle famiglie) è basso a fronte di un elevato debito pubblico. Negli altri Paesi la situazione è inversa e si riscontra un basso debito pubblico e un alto debito privato, che in questa fase della crisi potrà portare ad un maggiore incremento del debito pubblico di quanto avverrà in Italia.

          Dall’incontro è anche emerso che, al fine di sostenere la domanda interna, sono auspicabili maggiori strumenti che favoriscano la crescita di produttività delle imprese e che aiutino a sostenere l’occupazione. Le imprese, inoltre, lamentano una restrizione nelle linee di credito in precedenza concesse e una preoccupante difficoltà ad ottenere nuovi finanziamenti. Nelle discussione è stata data una particolare rilevanza all’utilizzo di capitali di private equity come strumento utile a finanziare la crescita dimensionale e gli investimenti di sviluppo delle nostre piccole e medie imprese, che a loro volta devono pensare ad un nuovo rapporto con il management.

          L’industria manifatturiera italiana è oggi più competitiva che in passato. Le esportazioni dei principali settori del made in Italy sono cresciute in modo sostenuto fino ad ottobre.

          Il tessuto produttivo dei nostri distretti industriali, composto in prevalenza da piccole e medie imprese, si presenta più flessibile e con una maggiore capacità di ammortizzare questa fase di crisi. Nel corso del dibattito è stata sottolineata, infine, l’importanza delle piccole imprese nel processo degli investimenti di ricerca e sviluppo: non viene mai evidenziata infatti quanta attività di ricerca viene commissionata dalle grandi imprese a quelle di piccole dimensioni.

            Contenuti correlati
          Strillo: Rafforzare l’economia reale: la nuova stagione delle imprese industriali e dei distretti