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Attività

La crescita del Mezzogiorno per la competitività del sistema Italia

    • Roma
    • 12 Marzo 2008

          Il Mezzogiorno non è ancora un territorio in grado di accogliere al meglio le sfide imprenditoriali che meriterebbe: alto deficit infrastrutturale, carenza di manodopera qualificata, elevata burocrazia, forte presenza della criminalità organizzata e una illegalità diffusa, debolezza delle istituzioni locali e del capitale sociale. Questi i freni maggiori e difficili da rimuovere per dare alla regione una possibilità di sviluppo. Per non parlare del fiume di denaro pubblico che negli anni non ha trovato adeguata allocazione.Nel corso del dibattito è stato però anche sottolineato che nel Mezzogiorno sono rintracciabili aree di eccellenza e di elevata innovazione cui bisogna offrire ricette diverse rispetto ad altre zone meno sviluppate. Si tratta non solo di iniziative di operatori privati, ma anche di attività del terzo settore e delle università da cui recuperare risorse per la crescita. Si è molto discusso anche del ruolo della malavita organizzata e del condizionamento da essa esercitato sulla vita politica e sociale della regione: un problema che rappresenta una grave diseconomia interna italiana e la cui soluzione è strategica non solo per il Mezzogiorno, ma per l’intero Paese. Ripristinare le basi della legalità e dell’ordine pubblico sono, quindi, strade obbligate per creare le condizioni di sviluppo economico-civile-sociale del Sud. Ma non sono sufficienti. Occorre infatti anche adoperarsi ad una semplificazione delle regole della pubblica amministrazione: esiste in Italia un dualismo amministrativo, evidenziato dal regionalismo prima e dal federalismo poi, con differenze drammatiche tra Centro-Nord e Sud nei livelli di performance in settori fondamentali come i servizi idrici, i rifiuti e i trasporti. Proprio nel settore delle infrastrutture il Sud patisce ancora un notevole deficit: manca di fatto una politica come quella che è faticosamente in fase di attuazione al Nord. Oltre a nuove infrastrutture, le aziende che intendono investire nel Mezzogiorno richiedono personale tecnico qualificato, università come incubatori di ricercatori, committenza locale organizzata per i prodotti, come ad esempio nel caso delle utilities.

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