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Attività

Il potere dell’innovazione: le sfide per lo sviluppo

    • Venezia
    • 16 Maggio 2008

          L’innovazione è una “scienza complessa” che è distinta dall’invenzione, si caratterizza per il ruolo cruciale del capitale umano e in particolare dell’imprenditore-leader orientato a produrre valore economico e/o sociale. Durante il dibattito è stato messo in luce come l’Italia abbia accumulato dei preoccupanti ritardi rispetto ai Paesi più avanzati e, in particolare, nei seguenti settori:Sistema formativo sistema di regole che non premia adeguatamente il merito e la mobilità; scarsa capacità di trasferimento tecnologico tra mondo accademico e imprese; emigrazione permanente di risorse umane ad alta qualificazione e basso tasso di attrazione degli stranieri;Le imprese bassa spesa formalizzata in R&S; problemi dimensionali; difficoltà nel recepimento tecnologico dalle università; profili confliggenti tra proprietà familiare e management; Finanziamenti pubblici difetti nei criteri di selezione e valutazione delle destinazioni; eccesso di organi competenti e sovrapposizioni nei livelli di governo; troppe risorse per stipendiare personale e non per finanziare eccellenze;Finanziamenti privati cautela del sistema bancario nel finanziare imprenditori innovatori; scarsi strumenti finanziari per sostenere il rischio della innovazione;Sistema istituzionale troppe regole imposte ex-ante e non verificate ex-post; scarsa efficienza nei servizi pubblici; forte dualismo Nord-Sud; sistema culturale mentalità poco abituata al cambiamento; scarsa propensione ad apprezzare i meccanismi meritocratici; scarsa attenzione dell’opinione pubblica, dei media e della classe politica verso i temi dell’innovazione.Nel corso del dibattito sono emerse una serie di proposte per trovare soluzioni ai problemi elencati. Università accentuare l’autonomia degli atenei e la diversificazione delle modalità di finanziamento; differenziare tra università di massa e atenei di eccellenza; stimolare il trasferimento tecnologico tra università e mondo produttivo e la nascita di spin-off; promuovere l’interdisciplinarietà tra discipline di confine; proseguire nei processi periodici di valutazione; internazionalizzare gli atenei per attrarre un maggior numero di talenti dall’estero. Sistema della ricerca pubblica configurare il CNR come struttura di connessione tra ricerca di base, applicata e di sviluppo; valorizzare nuovi esperimenti come lo IIT anche verso ricerche di frontiera; ridurre il rapporto amministrativi/ricercatori.Sistema delle imprese reingegnerizzare il processo di innovazione; rendicontare le spese in R&S in modo aderente alla realtà; risolvere il trade-off tra selezione e varietà; favorire la crescita “dimensionale” delle aziende.Finanziamenti pubblici studi di foresight strategico prima di assegnare fondi; sfruttare l’effetto leverage pubblico-privato (fondo dei fondi); monitoraggio nell’uso dei finanziamenti e peer review; rifinalizzare il 5×1000; detassazione fiscale delle spese in R&S automatica e detassazione degli utili delle start-up; gestione strategica della funzione di acquirente delle PPAA; sfruttare al meglio i Fondi Europei per Regioni Obiettivo 1.Finanziamenti privati incentivare i VC ed i seed fund; facilitare la quotazione in Borsa anche delle PMI; attrarre investimenti e finanziamenti dall’estero.Sistema istituzionale regole certe nel lungo periodo; rafforzamento del ruolo delle associazioni di categoria; più controlli e meno leggi e regolamenti; processi decisionali rapidi e trasparenti; riduzione dei tempi necessari a fare investimenti e ad avviare aziende; razionalizzazione degli interventi tra i vari livelli di Governo; revisione degli effetti giuridici del fallimento; sostenere la proposta di emissione di titoli del debito pubblico europeo.Sistema culturale responsabilizzare media e politica sull’importanza dell’innovazione; incentivare la mobilità delle persone; diffondere la cultura del cambiamento a tutti i livelli e in tutti gli ambiti.

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