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Attività

Efficienza e sviluppo sostenibile: quali sfide per imprese e istituzioni?

    • Milano
    • 7 Aprile 2014

          L’Italia necessita di una maggiore cultura sistemica e trasversale della sostenibilità e dell’efficienza: la prima per realizzare una green society, la seconda per arrivare ad una migliore efficienza energetica ed ad un più oculato impiego delle risorse naturali.  In quest’ottica è opportuno delineare un disegno strategico, che consideri nella giusta misura i cittadini, cui va rivolta un’attività di sensibilizzazione in primo luogo sulla spesa energetica; esistono, infatti, ampi margini di risparmio sia nella bolletta energetica, che in quella per il trattamento dei rifiuti prodotti dai cittadini e dalle imprese.

          Un secondo tema riguarda il ruolo della regolazione che deve favorire il coordinamento tra i portatori di interesse e, al contempo, promuovere lo sviluppo tecnologico. Il settore ambientale, in Italia, è caratterizzato da un’allocazione poco chiara delle competenze; la valenza strategica dell’ambiente richiederebbe che le competenze fossero ricondotte a livello statale. L’Italia soffre, inoltre, di una certa incapacità di programmazione da parte del decisore pubblico come dimostrano le politiche di sostegno alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, con particolare riferimento alle fonti non programmabili.

          Il mercato riveste un ruolo essenziale nello stimolare l’efficienza (economica ed energetica): l’impiego di “strumenti economici” che permettano la corretta valutazione del valore delle risorse è fondamentale come dimostrano la tariffazione puntuale per i rifiuti solidi urbani, la landfill tax per scoraggiare lo smaltimento dei rifiuti, a vantaggio del recupero, e la responsabilità estesa dei produttori, rispetto all’intera filiera di produzione di beni e servizi. Sul mercato si aprono anche nuove opportunità per il settore industriale italiano: è in forte espansione, ad esempio, un vero e proprio mercato legato all’”adattamento ai cambiamenti climatici”.

          Occorre promuovere l’integrazione e l’aggregazione, soprattutto nella gestione dei rifiuti, che in Italia avviene attraverso impianti e infrastrutture di piccola taglia rispetto a quelle presenti nel resto d’Europa: in questo caso, la maggiore efficienza economica raggiungibile attraverso il ricorso a impianti di dimensione maggiore può riflettersi in costi più contenuti per l’utenza. È auspicabile rimuovere gli ostacoli al raggiungimento di una scala di gestione maggiore, nel rispetto della sostenibilità ambientale.

          Un tema primario per la sostenibilità e l’efficienza è quello legato a tecnologia e innovazione, laddove le tecnologie italiane occupano porzioni di mercato importanti lungo alcune filiere, ma potrebbero espandersi in altri settori: si pensi ad esempio a quello delle bonifiche e del recupero energetico oppure alle  produzioni industriali a ridotto impiego di energia, che hanno reso i produttori italiani leader sul mercato mondiale. In quest’ottica, la propensione all’innovazione, oltre alla qualità ambientale e alla qualità sociale, rappresenta un punto di forza a  fronte degli interessi di eventuali investitori.

          Cruciale è il ruolo della ricerca e dell’accademia nel promuovere i processi innovativi: è la ricerca che porta ad identificare quelle disruptive technologies necessarie per una riduzione significativa degli impatti ambientali delle attività umane. Infine, è necessario un approccio sistemico alla tecnologia come dimostrano i progetti di “rigenerazione urbana”, che puntano a ripensare la “forma delle città”, e che coinvolgono una molteplicità di settori economici/energetici e di tecnologie. Il decisore pubblico deve assumersi la responsabilità di affrontare i problemi della sostenibilità, superando l’approccio emergenziale e migliorando la capacità di programmazione a lungo e medio termine: strategico è in questo senso il ruolo dell’Unione Europea, che nella maggior parte dei casi fornisce linee-guida chiare che devono ispirare l’azione del decisore nazionale, pur nella piena considerazione delle specificità del Paese.