Post Election America What future for US foreign policy and Transatlantic relations?
Post Election America What future for US foreign policy and Transatlantic relations?
10/11/2020
Amb. Lewis Eisenberg
Ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Italia
X-raying the US elections. A one hour conversation with Charlie Cook
È opportuno valutare il voto di questo 2020 in chiave comparata con la vittoria di Donald Trump nelle presidenziali del 2016. In quell’occasione, Hillary Clinton ottenne 20 Stati contri 30 conquistati da Trump.
La situazione del 2020 è diversa in misura significativa. Joe Biden aveva l’obiettivo fondamentale di vincere negli Stati che Clinton aveva perso per meno di 1% del voto: ha in effetti ottenuto questo risultato, e ciò è sufficiente a spiegare lo scarto a suo favore – sia su scala nazionale che negli Stati-chiave come Michigan, Wisconsin, ma anche Georgia e Pennsylvania.
The future of America. Trump’s legacy and policy challenges
I sondaggi, quasi senza eccezione, indicano che la situazione è strutturalmente diversa dal 2016 – a prescindere dalle dichiarazioni fatte dalle due campagne elettorali, proprio in relazione all’affidabilità delle previsioni, per mobilitare i propri sostenitori.
The future of Nato
Per valutare meglio le linee di tendenza e le prospettive della NATO bisogna inquadrarle e interpretarle in qualche modo nel più ampio contesto della sicurezza mondiale. Attualmente, il sistema internazionale sembra essere caratterizzato da una forma di “multipolarità aggressiva”, così come da una competizione di potere piuttosto caotica in tutte le sfere. La questione delle relazioni fra Stati Uniti e Cina ha inevitabilmente assunto un ruolo centrale, anche se l’evoluzione di questi rapporti bilaterali rimane tutt’altro che chiara.
Italy, Europe and India: building a post-covid economy
Il mondo è alle prese con una crisi economica e sanitaria senza precedenti proprio in un momento in cui sembra esserci un vuoto nella leadership globale (sicuramente di quella degli Stati Uniti) e nessun paese può offrire una ricetta efficace per risolverla. L’Unione europea, almeno, ha dimostrato recentemente la capacità di trovare un’intesa e di concordare tutta una serie di provvedimenti a sostegno dell’economia, anche se resta la necessità di un coordinamento a un livello ancor più ampio.
L’economia internazionale tra globalismo e nazionalismo. Una nuova immagine per l’Italia
Non esiste una vera e propria strategia globale contro la pandemia. E non è stata messa a punto una risposta collettiva. Anche perché chi, in passato, ha guidato il coordinamento per una risposta efficace alle crisi – quella contro il terrorismo internazionale (2001) e quella contro quella della finanza (2008-2009) – vale a dire gli Stati Uniti – questa volta, e per la prima volta, è “missing in action”. E allora, per lo meno all’inizio, ognun per sé.
The Europe-Russia Forum
Il dialogo tra l’Unione europea e la Russia si è quasi interrotto negli ultimi anni, per vari motivi. La politica ufficiale dell’UE comprende il concetto di “impegno selettivo”, che offre oggi un’opportunità alla luce dei rilevanti interessi comuni nel contesto del conflitto sempre più intenso fra gli Stati Uniti e la Cina. Tutti i paesi membri dell’UE sono favorevoli, al pari della Russia, alla continuità del sistema multilaterale in settori chiave, come il commercio internazionale e la cooperazione tecnologica.
The Transatlantic future beyond Covid
La gestione della pandemia, e degli effetti socio-economici dei lockdown, è un grande test per la resilienza del rapporto transatlantico in un contesto globale piuttosto instabile.
The Future of EU Relations
As the deadline approaches for the UK government to decide on whether they will ask for an extension to Brexit negotiations, the discussion of the future of EU relations couldn’t be more crucial. In this episode, Marta Dassù, Senior Advisor for European Affairs at the Aspen Institute Italia and the former Deputy Minister of Foreign Affairs of Italy, moderates a conversation between Anthony Gardner, former US Ambassador to the EU and Ambassador João Vale de Almeida, EU Ambassador to the UK and former EU Ambassador to the UN.
China in the post-Covid order: implications for the EU and Italian business interests
La crisi legata al Covid-19 ha colpito duramente l’economia mondiale, giungendo sulla scia di un processo già in atto di parziale “deglobalizzazione”. La diversificazione – e la possibile frammentazione – delle supply chain globali è una grande sfida per l’economia cinese, ma non è detto che avrà effetti molto negativi sulla crescita mondiale, visto che moltissime aziende (tra cui certamente alcune italiane) sono oggi interessate a entrare nel mercato cinese e intanto le stesse aziende cinesi hanno interesse a diversificare i loro partner commerciali.
Gli Stati Uniti alla prova di COVID-19
La pandemia ha colto gli Stati Uniti in una delicata fase pre-elettorale in cui il Presidente in carica scommetteva moltissimo su una crescita economica solida e prolungata, mentre il Partito Democratico offriva un’alternativa incentrata almeno in parte su un maggior ruolo dello Stato nella redistribuzione dei redditi e nella fornitura di servizi essenziali – compresa la sanità.
Le identità nazionali nella dimensione globale
Troppe regole e poca politica. In questa sintesi, seppure non esaustiva, si può leggere una delle ragioni principali della crisi europea e dell’attuale continua tensione tra Ue ed identità nazionali, prepotentemente tornate in campo sotto la spinta sovranista e populista. L’eccessivo concentrarsi sulle regole, soprattutto da parte di una Commissione diventata negli anni sempre più debole, allontana dalla creazione di un sistema comunitario che abbia in mano l’esercizio del potere politico.
Geopolitica, economia ed etica dell’intelligenza artificiale
Si investono ormai da tempo cifre enormi nell’intelligenza artificiale. In alcuni casi non ci sono ritorni certi. Così come non si è ancora ben consapevoli della definizione stessa e della differenza tra intelligenza artificiale, machine learning e algoritmo. Quel che però è certo che il futuro dell’economia e della società sarà indissolubilmente legato a questa nuova rivoluzione tecnologica. Negli Stati Uniti sono stati investiti 15 miliardi di dollari per 2250 start up, molte delle quali non avranno successo.
Assessing risk: business in global disorder
Le prospettive del sistema globale – tanto in termini economico-finanziari quando politico-strategici – sono caratterizzate dalla mancanza di un chiaro principio ordinatore. Non c’è dubbio che l’ordine internazionale stia cambiando, ma vi sono gravi rischi di frammentazione e di insufficiente governance, a fronte di problemi che non possono essere gestiti a livello nazionale e forse neppure regionale – dalle regole della finanza a quelle sui big data e la privacy, dal cambiamento climatico alle migrazioni.
Informazione, innovazione, concorrenza: come migliorare la governance multipolare
In coincidenza con l’adozione di regole europee più stringenti per la tutela dei diritti d’autore, discutere di innovazione e concorrenza nel settore dell’informazione significa confrontarsi con la rivoluzione digitale in atto.
I trend economici internazionali tra rischio geopolitico e rischi finanziari
L’economia degli Stati Uniti continua a mostrare segni di crescita molto forte e diffusa, sebbene alcuni indicatori suggeriscano possibili problemi futuri. Una visione relativamente ottimistica evidenzia il fatto che non ci sono squilibri finanziari importanti, soprattutto perché le imprese stanno andando bene. Storicamente, a meno che il settore immobiliare non sia direttamente coinvolto in una crisi di fiducia, anche correzioni significative del mercato azionario non causano recessioni.
La Sicilia lungo le nuove Vie della Seta
I porti del mezzogiorno italiano, le strutture intermodali e i territori retrostanti hanno un’opportunità strategica nel contesto delle rotte mediterranee come crocevia dei traffici globali. Per cogliere tali opportunità sono necessarie scelte di medio e lungo periodo, con un impegno a livello governativo per assicurare i giusti incentivi, un adeguato quadro normativo, e una visione coerente degli interessi del sistema Italia.
Il futuro dell’energia: innovazione, tecnologia, geopolitica
La grande transizione energetica in atto è un fenomeno che va oltre l’aumento del peso delle fonti rinnovabili – per quanto questo sia fondamentale anche per evidenti ragioni ambientali. Il passaggio verso le rinnovabili procede per ora gradualmente, ma raggiungerà nei prossimi anni un punto di svolta che imprimerà ai cambiamenti già in corso una forte accelerazione quando il costo delle nuove fonti farà calare nettamente anche il valore degli idrocarburi.
Trump in action: America first from words to deeds
Il concetto racchiuso nell’espressione “America First” rappresenta forze potenti nella società americana, e alcuni evidenti elementi di rottura in politica estera arrivano dopo anni di progressiva erosione del consenso internazionale (anche all’interno dello stesso Occidente) e della legittimità delle grandi istituzioni sorte dalla Seconda Guerra Mondiale. In chiave transatlantica, la tentazione ricorrente è stata quella di salvaguardare la partnership nelle sue forme preesistenti, mentre però il sistema globale stava cambiando rapidamente.
L’Economia del Mare: portualità integrata e sviluppo economico
L’Italia è una “banchina continentale” adagiata nel mezzo del Mediterraneo che vede nell’economia del mare una importante risorsa economica: la cantieristica produce 7 miliardi di euro di valore aggiunto; il trasporto marittimo 8 miliardi di euro e il turismo collegato al mare produce oltre 13 miliardi di euro. A fianco di questi tre pilastri (che corrispondono al 64% della filiera) esistono altre componenti a essa collegate, che contribuiscono a far raggiungere alla “blue economy” nazionale un valore aggiunto prodotto di oltre 44 miliardi di euro.
Assessing risk: business in global disorder
L’aumento dei fattori di rischio politico – per numero e per intensità – è legato ad alcuni effetti negativi della globalizzazione: la percezione di crescenti diseguaglianze, la rapida introduzione di nuove tecnologie pervasive, il senso di una perdita di controllo sul destino degli Stati-nazione, il mutamento degli equilibri di potenza tra Stati.