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Attività

Il futuro del modello sociale italiano. Per un Welfare delle opportunità e delle responsabilità

    • Roma
    • 11 Giugno 2009

          L’incontro si è ispirato ai temi del Libro Bianco “La vita buona nella società attiva. Il futuro del modello sociale italiano”, recentemente pubblicato dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e specificamente dedicato ai giovani.

          I radicali cambiamenti intervenuti a livello globale nel modo di interpretare il lavoro ed il  welfare impegnano ad una revisione del modello sociale italiano attraverso un aggiornamento condiviso della nostra costituzione materiale. Tale percorso, indirizzato a   assicurare sostenibilità ed efficacia delle politiche sociali, deve tendere a garantire l’incontro e l’equilibrio fra offerta di opportunità e responsabilità della persona nelle proprie scelte.

          Occorre una interpretazione nuova del lavoro alla luce di una nuova generazione di diritti della persona che si è affermata e che deve trovare pieno e effettivo riconoscimento, come il diritto all’apprendimento continuo ed all’empowerment, in una cornice in cui occorre riconsiderare il ruolo dell’offerta formativa ed il valore legale del titolo di studio.    

          Si apre un’epoca di partecipazione, secondo il principio di sussidiarietà, anche dei corpi intermedi della società italiana e del terzo settore all’attuazione e promozione delle politiche sociali. Purtroppo, la geografia del welfare in Italia rimane frammmentata fra best practices e situazioni di cronica arretratezza (ad esempio nella sanità), in particolare in alcune aree del Sud che occorre riportare all’efficienza attraverso iniziative di deterrenza.

          A fronte dell’incertezza dell’attuale crisi economica e della finanza, rimane complesso avviare alcune riforme del nostro modello sociale. Occorre, in questa emergenza, difendere sia l’occupazione che la base produttiva nel Paese.  Mantenendo l’impegno a rispondere alle grandi questioni proposte dal Libro Bianco al dibattito pubblico per un welfare che “possa offrire migliori prospettive, soprattutto ai giovani e alle donne, oggi penalizzati da una società bloccata e incapace di valorizzare tutto il proprio capitale umano. Così come ad intervenire su situazioni di solitudine ed emarginazione, con particolare attenzione alle persone più anziane e ai diversamente abili”.

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