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La battaglia di Pavia e il futuro della difesa europea (1525-2025) – II edizione

  • Pavia
  • 25 Novembre 2023

        Nel 1525 a Pavia si tenne la prima grande battaglia moderna europea per composizione degli eserciti e per la scala geopolitica degli obiettivi e delle operazioni. Una battaglia rivoluzionaria dove armi convenzionali (la cavalleria) si scontrano contro le nuove tecnologie (l’archibugio). Questo confronto fra strumenti del passato e del presente si ripete oggi nel conflitto in Ucraina, dove mezzi convenzionali si sfidano con nuove armi (i droni, i satelliti, i missili ipersonici). Fra guerre di trincea e cyberwar anche nel Medio Oriente un altro conflitto, non dissimile, rappresenta lo scontro tra modernità assoluta e, come nel passato, immagini di tragica realtà umana. 


        La Conferenza di Pavia, nel 2023 alla sua seconda edizione, è parte del progetto “La battaglia di Pavia e il futuro della difesa europea (1525-2025)” che promuove una riflessione sulla difesa comune europea, valorizzando le analogie fra un evento storico di rilievo per la storia militare, la battaglia di Pavia, e le attuali sfide geopolitiche. L’iniziativa proseguirà fino al 2025 (quinto centenario dalla battaglia), attraverso conferenze e proposte sul tema della difesa europea.

         

        25/11/2023 Pavia, Castello Visconteo. Conferenza Internazionale: La Battaglia di Pavia e il futuro della difesa europea, seconda edizione

        In occasione della Conferenza di questo anno è stata anche pubblicata la seconda edizione del Rapporto “La battaglia di Pavia e il futuro della difesa europea (1525-2025)”. Il documento del 2023, in particolare, si avvale di contributi dell’Aeronautica Militare per la sezione di approfondimento storico, e affronta tre temi principali: il futuro della difesa europea, le conoscenze apprese osservando il conflitto ancora in corso in Ucraina e il futuro del potere aereo alla luce delle recenti e future innovazioni tecnologiche, ad oltre un secolo dalla sua nascita.

         

        Il dibattito della Conferenza si è concentrato su due temi principali: la cultura della difesa, in una prospettiva europea, e le competenze e le tecnologie necessarie oggi alle forze armate per garantire la sicurezza dei cittadini europei.

        La difesa torna a essere un bene pubblico essenziale. Da condividere e finanziare, ampliando il campo di azione degli eurobond alla difesa e ad una intelligence comune europea.

         

        Il consenso è emerso anche sulla necessità, dopo quasi due anni di conflitto in Ucraina, che tutti gli Stati europei operino una riflessione sui propri sistemi di difesa e sulle spese militari. Se da una parte, proprio come nella battaglia di Pavia, in Ucraina si osserva la portata rivoluzionaria del primo scontro convenzionale tra due grandi Stati, e le relative forze armate, dall’altra, nell’Europa nel XXI secolo, dove si impiegano mercenari e armi cyber, artiglieria “intelligente” e droni, intelligenza artificiale e masse di mezzi corazzati, occorre interrogarsi sul significato politico-strategico di questo conflitto, sul futuro della sicurezza internazionale, ma anche sulle sue implicazioni per la pace e la stabilità in Europa e dunque sulla difesa europea. Considerando questo conflitto emerge con ancora più forza il bisogno di una maggiore difesa europea, non realizzata negli ultimi anni nonostante i tanti proclami pubblici a cui non è seguito un impegno concreto da parte degli Stati membri dell’Unione Europea a mettere insieme le proprie forze militari. 

         

        https://www.youtube.com/watch?v=I34p9HVEQgQ
        Il video-intervento del Ministro della Difesa Guido Crosetto in occasione della Conferenza

        Alle questioni di natura militare o geopolitica si aggiungono gli importanti progressi tecnologici che stanno caratterizzando questi anni, a partire dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale e la diffusione di droni sempre più avanzati, sia ad uso civile che militare. I conflitti si svolgono oggi su nuove dimensioni, oltre a quella terrestre, marittima o aerea, come lo spazio, il dominio cibernetico, le reti fisiche e digitali, che consentono il funzionamento delle nostre società, e persino i fondali marini dove si trovano reti fondamentali per il traffico internet e l’approvvigionamento energetico. 


        In questo quadro, i paesi dell’Unione Europea devono ripensare alcuni degli assunti su cui hanno agito negli ultimi anni. Le spese per la difesa, in diminuzione dopo la fine della guerra fredda, tornano oggi a crescere in tutto il Vecchio Continente, mentre sulla difesa comune servono ancora passi significativi.