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Attività

L’economia positiva: scegliere il futuro

    • Milano
    • 14 Giugno 2015

          Priorità di lungo periodo dell’economia è lo sviluppo sostenibile per le generazioni future. Un obiettivo strategico importante a livello macro per i singoli sistemi economici nazionali e a livello micro per le imprese gli altri attori economici.  Per raggiungerla sono in gioco differenti modelli economici in fieri, tra i quali la sharing economy, l’economia civile e la positive economy. In questo contesto evolutivo, l’impresa sociale assume importanza come motore del cambiamento, dello stato sociale, dell’economia e del sistema impresa.

          Il PIL come indicatore prevalente non soddisfa più la complessità dei sistemi economici e sociali e non rappresenta più lo sviluppo dell’economia, laddove – soprattutto in Europa – a incrementi seppur leggeri del PIL corrisponde la decrescita dei redditi disponibili per le famiglie. Il benessere equo e sostenibile e la felicità sono esempi di indicatori a integrazione del PIL per la valutazione delle economie e dei sistemi sociali avanzati.

          Tra i valori che assumono sempre più importanza va ricordata la relazionalità: i cittadini parteciperanno sempre più attivamente ai processi economici, in mercati decentralizzati nei quali, in specifici segmenti, le grandi imprese, costituzionalmente centralizzate, possono faticare a competere e trovare spazi di mercato. Altri valori al centro per incoraggiare l’evoluzione dei sistemi economici e dell’occupazione sono la centralità della persona, la formazione e l’educazione, la capacità di agire a livello territoriale e la necessità delle imprese di adeguarsi ai paradigmi dei nativi digitali. Altri valori cambiano: la possibilità di utilizzo di alcuni beni è preferita alla proprietà e i bisogni rispetto al possesso dei beni sono radicalmente cambiati. Oggi, infatti, nelle economie sviluppate, uno smartphone è un bene irrinunciabile laddove l’auto, che ha storicamente trainato lo sviluppo a livello economico e la ricerca della libertà a livello sociale, lo sarà sempre meno.

          Nella valutazione delle nuove forme di economia e nella pratica aziendale alcuni Paesi sono più avanti dell’Italia dove peraltro esistono sistemi locali ed esperienze significative. Esistono imprese profit, che hanno deciso di re-investire il valore della propria attività economica in azioni a beneficio del bene comune, nei territori di riferimento, con importanti risultati e successi. Tra le esperienze di imprese sociali che hanno profilo internazionale si distingue il lavoro di aziende che destinano i proventi della propria attività alla risoluzione di problemi sociali, intervenendo su problemi sociali strategici quali il welfare, la lotta contro la scarsità dell’acqua, la violenza e il sostegno a bambini con malattie gravi. Sono aziende commercialmente gestite, che competono sul mercato, ma con modelli di impresa sociale. Emergono anche in Italia le nuove forme di impresa nell’economia sociale, pur nella complessità delle molteplici definizioni ed esperienze e nell’incertezza normativa. Per un maggiore sviluppo dell’economia sociale resta strategico il settore della formazione che necessita di investimenti importanti sia per indurre le nuove generazioni a comportamenti responsabili, sia per diffondere modelli di successo di economia positiva in grado di misurare il proprio impatto positivo sul welfare.

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