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Attività

Le infrastrutture per la competitività e l’internazionalizzazione delle imprese italiane: quale strategia?

    • Roma
    • 25 Giugno 2013

          La tavola rotonda ha rappresentato l’occasione per presentare e discutere i risultati preliminari emersi dal progetto di ricerca avviato dalla Fondazione Enel, in cooperazione con università LUISS e Aspen Institute Italia. Nell’occasione è stato distribuito ai presenti la versione breve del rapporto conclusivo della ricerca che verrà presentata nel quarto trimestre dell’anno.

          Nell’attuale situazione economica mondiale, con una forte contrazione della domanda interna, le aziende italiane hanno saputo reagire grazie all’export ma per poter competere efficacemente sui mercati mondiali è necessario che il paese le sostenga efficacemente attraverso dotazioni infrastrutturali – materiali e immateriali – in grado di fare la differenza.

          Molto importante è la presenza di sistemi intermodali di trasporto e logistica la cui realizzazione non può più essere ritardata  da lungaggini burocratiche o da veti incrociati localistici. Poter disporre di energia in misura adeguata ed efficiente è sicuramente un vantaggio per le imprese. Purtroppo la grande dipendenza estera del nostro paese per l’approvvigionamento e la difficoltà di creare strutture di stoccaggio, comportano per le nostre imprese un aggravio di costi  che si ripercuote sul prezzo delle merci.

          L’attuale credit crunch per le imprese – particolarmente oppressivo per un sistema industriale fortemente caratterizzato dalla presenza di PMI – deve essere compensato attraverso nuove forme di finanziamento, soprattutto riuscendo ad attrarre gli investimenti diretti esteri. Molto possono giocare quelle riforme necessarie a ridurre, se non eliminare, fattori negativi quali l’eccessivo costo del lavoro, l’incertezza delle tempistiche autorizzative e la proliferazione di sovrastrutture legislative la cui difficile comprensione e complessità scoraggiano chi vuole intraprendere o investire nel nostro paese.

          Non sempre, sottolineano alcuni, dotarsi di infrastrutture comporta grandi investimenti. Nel nostro paese infatti non mancano le eccellenze sia nella produzione che nella ricerca ma non vengono aiutate adeguatamente. Ad esempio con una riforma del permesso di soggiorno che distingua il caso del ricercatore extracomunitario  impegnato temporaneamente in Italia, facilitandone la permanenza, da altri casi per cui sono necessarie differenti norme. O ancora sostenere quelle piccole imprese nelle procedure di brevetto, al fine di tutelare adeguatamente il frutto del loro ingegno.