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Attività

Innovazione come motore di crescita delle imprese e il ruolo di Milano

    Incontro con Gianfelice Rocca
    • Milano
    • 21 Settembre 2015

          Impresa, innovazione, Milano sono le tre parole-chiave di questo incontro incentrato sul percorso del territorio lombardo nel suo confronto internazionale. In particolare con le altre macroregioni di eccellenza europee: Baviera, Rhône-Alpes, Catalogna, Baden-Württemberg. La competizione tra Grandi Aree Metropolitane è un elemento centrale  della nuova globalizzazione. La frase di Gaetano Salvemini “far volare Milano per far volare l’Italia”, riacquista, pertanto, un valore programmatico e ispira i 50 progetti di Assolombarda dedicati all’impresa, da un lato, e per rendere attrattivo il territorio in cui operano, dall’altro. Un ecosistema dove si incontrano i valori economici e sociali di una  catena dell’innovazione che parte da un’idea sino a giungere alla sua commercializzazione: formazione, ricerca, industria e servizi, mercato.

          Prima parola chiave è “impresa”. Non solo luogo di produzione, ma anche di cultura, di confronto, di ricerca di nuovi prodotti e modi di produrre, di nuovi driver dello sviluppo [1]. Un dilemma che si pone alla dimensione territoriale della produzione è se concentrarsi su poche eccellenze, replicando un metodo selettivo adottato da città come Boston, oppure liberare energie produttive in ogni ambito. La congiuntura esprime un cauto ritorno alla crescita che appare agevolato, da un lato, da variabili internazionali e, dall’altro, essere limitato da irrisolte diseconomie esterne alle nostre imprese: pesano l’eccesso di burocrazia, i limiti infrastrutturali e nella qualità delle persone, i tempi della giustizia.

          Seconda parola chiave è “innovazione”. Quali sono le eccellenze innovative e quali ritardi colmare nel confronto internazionale? Sul tavolo dell’open innovation, e in diversi ambiti produttivi, gli attori italiani hanno limitate risorse da scambiare. Le statistiche internazionali sulla brevettazione non premiano le piccole imprese e la ricerca “nascosta”, non identificabile o istituzionalizzata. Dall’altro lato, Milano esprime un progetto di futuro: una città più digitale, che aggrega start-up, centrale della green economy e delle scienze, della contaminazione fra discipline diverse. Che si confronterà con la destinazione dell’area Expo, anche come possibile luogo dove realizzare queste sfide, che si intrecciano con le prospettive di rinnovo della governance istituzionale.  

          A Milano, terza parola chiave di questo incontro, si deve rilanciare una sfida industriale, che oggi si gioca ben oltre il perimetro del luogo della produzione, coinvolgendo  formazione, internazionalizzazione, territorio, cultura, innovazione. Milano, locomotiva dell’Italia, che trae energia dalla sua storia. Senza cristallizzarsi in un’immagine di città ideale, ma disegnando un’ideale di città, proponendo un senso di direzione. Sintetizzato dall’acronimo “STEAM”, che richiama il vapore della prima rivoluzione industriale, declinato nella modernità: Science, Technology, Engineering, Art e design, Management.


          [1]  v. Aspen Institute Italia, “Ascesa e declino dei tradizionali drivers dello sviluppo: nuovi scenari futuri”, Venezia, 22-24 maggio 2015.