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Attività

Imprese e professionisti: produttività, competizione, internazionalizzazione

    • Roma
    • 22 Maggio 2012

          L’obiettivo dello sviluppo economico è l’attuale priorità nazionale. Ogni risorsa deve essere valorizzata per contribuire alla ripresa. Oltre a imprese, istituzioni e parti sociali, occorre includere in questo comune percorso anche i professionisti. Essi contribuiscono al 15% del PIL e rappresentano quasi due milioni e mezzo di persone altamente qualificate, di cui un terzo fra i 30 e 40 anni e con una significativa componente femminile. Rilevanti interventi normativi stanno definendo nuove condizioni operative per le professioni, mentre le imprese affrontano gli effetti della crisi finanziaria e della globalizzazione dei mercati. Il rapporto tra questi due diversi attori della nostra economia – imprese e professionisti – è destinato a evolversi in tempi brevi a seguito delle pressanti esigenze di crescita di produttività, competitività ed internazionalizzazione.

          Nell’attuale revisione normativa, uno snodo importante è rafforzare il collegamento fra  Ordini professionali e Associazioni di impresa per elaborare conseguenti politiche e riforme più orientate al mercato e alle reciproche esigenze della domanda e dell’offerta. È inoltre opportuno  perseguire obiettivi di semplificazione e di efficienza laddove si rilevi un eccessivo numero di professionisti (come, ad esempio, risulta dal confronto internazionale per gli avvocati). Al riguardo occorre anche sostenere nuovi contributi del sistema formativo superiore e universitario a una scelta consapevole da parte dei giovani degli indirizzi professionali più in linea con le prospettive di mercato.   

          La sfida della sussidiarietà e del contrasto all’inutile burocrazia, suggerisce di migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione conferendo un numero maggiore di funzioni pubbliche ai professionisti. Ad esempio, i Notai svolgono dal 2003 l’omologazione degli atti costitutivi in sostituzione dei Tribunali e dal 2010 partecipano alla lotta all’abusivismo edilizio attraverso la certificazione di conformità agli atti catastali degli immobili oggetto di trasferimento. Se, come è stato affermato, le formule della Big Society e della New Governance sono costruite sul principio di sussidiarietà, molto si può fare per ampliare il ruolo delle professioni come risorsa per la deburocratizzazione e competitività del Paese.

          La liberalizzazione delle professioni consentirà ai soci di capitale di entrare nelle società tra professionisti. Simmetricamente le imprese e, in particolare, i grandi gruppi industriali, bancari, assicurativi, potranno diventare soci delle società di professionisti. Come conciliare l’indipendenza e l’etica deontologica del professionista, con le esigenze di produttività e competitività del “socio” imprenditore?

          È necessario un impegno cooperativo, che coinvolga le imprese – ad iniziare da quelle di dimensione internazionale presenti sul nostro territorio – il mondo delle professioni e le istituzioni per rafforzare l’attrattività dell’Italia per gli investimenti dall’estero, migliorando anche la capacità delle imprese nazionali di competere sui mercati globali. L’innovazione tecnologica, l’evoluzione del mercato del lavoro, il crescente confronto internazionale e l’accresciuta esigenza di modelli organizzativi più competitivi, aprono la strada a nuove professioni con un significativo contributo dei giovani.