Vai al contenuto
Attività

Aspen at Expo – The case for TTIP: how, when, what?

    Food Security, Nutrition and Global Health
    • Milano
    • 9 Luglio 2015

          Gli accordi commerciali, e in particolare quello tra Europa e Stati Uniti (TTIP), rappresentano  una grande opportunità di sviluppo e crescita e non solo rischi. L’agenda della Commissione europea è molto ambiziosa. Il 90% della crescita economica mondiale avviene fuori dai confini europei ed è fondamentale per la nostra agricoltura approfittarne attraverso lo strumento negoziale. Il settore agricolo europeo ha registrato una decrescita nelle esportazioni durante la crisi, ma le cose stanno cambiando in meglio e questo richiede un grande lavoro per trovare le giuste convergenze. Il TTIP riveste una grande importanza perché potrebbe costituire la base per i futuri accordi commerciali, ma proprio in questo caso particolare sono tante le difficoltà da superare. Ad oggi i negoziati sono regionali e prevedono un rapporto nell’export verso gli Stati Uniti di 1/28, ossia solo un paese europeo può scambiare un determinato prodotto escludendo così tutti gli altri. Al contrario, il rapporto dal lato USA è di 50/50. Questi sono aspetti che richiedono un grande lavoro negoziale poiché deve essere garantito l’accesso facilitato a tutti i paesi europei. Sarà cruciale, per trarre i vantaggi sperati, ridurre le distanze perché un accordo così importante richiede ragionevolezza  e correttezza per diventare un modello per i futuri accordi tra l’Europa e il resto del mondo.

          La trattativa è infatti complessa: un buon risultato si è ottenuto dal lato europeo grazie all’approvazione da parte del Parlamento – avvenuta mercoledì 8 luglio – delle proprie raccomandazioni per i negoziatori della Commissione sul parternariato transatlantico su commercio e investimenti. Si è stabilito che un accordo EU-USA deve aprire il mercato statunitense alle imprese della UE senza compromettere gli standard comunitari. Per risolvere le controversie commerciali si deve creare un nuovo sistema giudiziario gestito da giudici nominati pubblicamente e soggetto a regole di controllo e trasparenza (ISDS). L’accordo deve essere ambizioso ma bilanciato con benefici condivisi dagli stati membri e favorire un ambiente economico trasparente, efficace e propizio alla concorrenza, che superi le barriere commerciali e non tariffarie. Inoltre, il sistema delle indicazioni geografiche dell’UE deve essere fortemente protetto e dovrebbe essere previsto un trattamento speciale per i prodotti agricoli e industriali sensibili. Particolare attenzione dovrà essere dedicata dai negoziatori a salvaguardare le norme dell’UE nei settori dove quelle degli USA sono molto diverse, come ad esempio l’autorizzazione per le sostanze chimiche, per la clonazione o per i prodotti chimici per il sistema endocrino. La prossima settimana (13-17 luglio) si terrà il decimo round e si dovrà elaborare un contenuto concreto per riuscire a chiudere gli accordi entro il 2016.

          Le ritrosie e le perplessità nei confronti del TTIP, dovuti anche alla scarsa informazione, stanno determinando grosse difficoltà politiche tra le varie parti. Il risultato del voto europeo è importante perché l’Unione deve arrivare coesa al tavolo negoziale. E’ un delicato ma fondamentale processo democratico e ci sono tutte le possibilità per conseguire una vittoria per il sistema democratico europeo in decisioni così importanti per tutti i paesi membri.

          Anche la democrazia americana ha i suoi processi: chi si oppone al TTIP è una minoranza e l’aspetto negoziale negli Usa è meno controverso rispetto all’Unione europea. Senz’altro la sicurezza alimentare è uno dei temi più controversi: la prospettiva USA è che ciascun consumatore sia libero di fare le proprie scelte al di là delle convenzioni scientifiche, religiose ecc.. Come discusso già nella sede della World Trade Organization (WTO), i governi potranno stabilire la congruità della sicurezza alimentare sulla base dei propri standard scientifici. Tutto ciò in Europa non avviene a livello nazionale ma a livello europeo perciò una corretta etichettatura dei prodotti, come le indicazioni geografiche, può essere una soluzione: i politici devono gestire le paure dei consumatori e per farlo devono ricorrere alle evidenze scientifiche e alla comunicazione. Un caso aperto è quello degli Organismi Geneticamente Modificati (OGM). L’UE possiede una delle norme sugli ONG più ristrettive al mondo e la loro coltivazione è consentita solo a seguito di un’approfondita valutazione dei rischi. Dopo tre anni, il Consiglio Europeo ha approvato una proposta per dare agli Stati membri una maggiore flessibilità nell’utilizzo degli OGM sul loro territorio. L’EFSA, l’agenzia europea per la sicurezza alimentare, ha dimostrato scientificamente che alcuni prodotti non sono dannosi.

          Tuttavia, l’Europa deve continuare a garantire la sicurezza alimentare e la tutela della salute a cui i suoi cittadini sono abituati. Per conseguire questo scopo è importante una leadership sia dal mondo del business che della politica, insieme a una maggiore informazione, trasparenza e regolamentazione. E soprattutto sarà importante riconquistare la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni: solo così si possono combattere il populismo e la cattiva informazione.

          Il commercio dei beni agricoli compensa le carenze nella produzione del cibo causate da variazioni climatiche o altre ragioni. Questo accordo rappresenta l’opportunità per contribuire alla prosperità degli agricoltori, delle industrie e dei consumatori poiché semplifica la liberalizzazione del commercio su scala globale. Il TTIP costituisce un importante aspetto geopolitico e fallirlo sarebbe davvero molto grave per entrambe le sponde dell’Atlantico. La globalizzazione è un fatto e non una scelta e questi accordi sono strategici per dare delle regole che siano la base di rapporti futuri con altre parti del mondo.

          Gli accordi commerciali, e in particolare quello tra Europa e Stati Uniti (TTIP), rappresentano in questo senso una grande opportunità di sviluppo e crescita e non solo rischi.

          L’agenda della Commissione europea è molto ambiziosa. Il 90% della crescita economica mondiale avviene fuori dai confini europei ed è fondamentale per la nostra agricoltura approfittarne attraverso lo strumento negoziale. Il settore agricolo europeo ha registrato una decrescita nelle esportazioni durante la crisi, ma le cose stanno cambiando in meglio e questo richiede un grande lavoro per trovare le giuste convergenze. Il TTIP riveste una grande importanza perché potrebbe costituire la base per i futuri accordi commerciali, ma proprio in questo caso particolare sono tante le difficoltà da superare. Ad oggi i negoziati sono regionali e prevedono un rapporto nell’export verso gli Stati Uniti di 1/28, ossia solo un paese europeo può scambiare un determinato prodotto escludendo così tutti gli altri. Al contrario, il rapporto dal lato USA è di 50/50. Questi sono aspetti che richiedono un grande lavoro negoziale poiché deve essere garantito l’accesso facilitato a tutti i paesi europei. Sarà cruciale, per trarre i vantaggi sperati, ridurre le distanze perché un accordo così importante richiede ragionevolezza  e correttezza per diventare un modello per i futuri accordi tra l’Europa e il resto del mondo.

          La trattativa è infatti complessa: un buon risultato si è ottenuto dal lato europeo grazie all’approvazione da parte del Parlamento – avvenuta mercoledì 8 luglio – delle proprie raccomandazioni per i negoziatori della Commissione sul parternariato transatlantico su commercio e investimenti. Si è stabilito che un accordo EU-USA deve aprire il mercato statunitense alle imprese della UE senza compromettere gli standard comunitari. Per risolvere le controversie commerciali si deve creare un nuovo sistema giudiziario gestito da giudici nominati pubblicamente e soggetto a regole di controllo e trasparenza (ISDS). L’accordo deve essere ambizioso ma bilanciato con benefici condivisi dagli stati membri e favorire un ambiente economico trasparente, efficace e propizio alla concorrenza, che superi le barriere commerciali e non tariffarie. Inoltre, il sistema delle indicazioni geografiche dell’UE deve essere fortemente protetto e dovrebbe essere previsto un trattamento speciale per i prodotti agricoli e industriali sensibili. Particolare attenzione dovrà essere dedicata dai negoziatori a salvaguardare le norme dell’UE nei settori dove quelle degli USA sono molto diverse, come ad esempio l’autorizzazione per le sostanze chimiche, per la clonazione o per i prodotti chimici per il sistema endocrino. La prossima settimana (13-17 luglio) si terrà il decimo round e si dovrà elaborare un contenuto concreto per riuscire a chiudere gli accordi entro il 2016.

          Le ritrosie e le perplessità nei confronti del TTIP, dovuti anche alla scarsa informazione, stanno determinando grosse difficoltà politiche tra le varie parti. Il risultato del voto europeo è importante perché l’Unione deve arrivare coesa al tavolo negoziale. E’ un delicato ma fondamentale processo democratico e ci sono tutte le possibilità per conseguire una vittoria per il sistema democratico europeo in decisioni così importanti per tutti i paesi membri.

          Anche la democrazia americana ha i suoi processi: chi si oppone al TTIP è una minoranza e l’aspetto negoziale negli Usa è meno controverso rispetto all’Unione europea. Senz’altro la sicurezza alimentare è uno dei temi più controversi: la prospettiva USA è che ciascun consumatore sia libero di fare le proprie scelte al di là delle convenzioni scientifiche, religiose ecc.. Come discusso già nella sede della World Trade Organization (WTO), i governi potranno stabilire la congruità della sicurezza alimentare sulla base dei propri standard scientifici. Tutto ciò in Europa non avviene a livello nazionale ma a livello europeo perciò una corretta etichettatura dei prodotti, come le indicazioni geografiche, può essere una soluzione: i politici devono gestire le paure dei consumatori e per farlo devono ricorrere alle evidenze scientifiche e alla comunicazione. Un caso aperto è quello degli Organismi Geneticamente Modificati (OGM). L’UE possiede una delle norme sugli ONG più ristrettive al mondo e la loro coltivazione è consentita solo a seguito di un’approfondita valutazione dei rischi. Dopo tre anni, il Consiglio Europeo ha approvato una proposta per dare agli Stati membri una maggiore flessibilità nell’utilizzo degli OGM sul loro territorio. L’EFSA, l’agenzia europea per la sicurezza alimentare, ha dimostrato scientificamente che alcuni prodotti non sono dannosi.

          Tuttavia, l’Europa deve continuare a garantire la sicurezza alimentare e la tutela della salute a cui i suoi cittadini sono abituati. Per conseguire questo scopo è importante una leadership sia dal mondo del business che della politica, insieme a una maggiore informazione, trasparenza e regolamentazione. E soprattutto sarà importante riconquistare la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni: solo così si possono combattere il populismo e la cattiva informazione.

          Il commercio dei beni agricoli compensa le carenze nella produzione del cibo causate da variazioni climatiche o altre ragioni. Questo accordo rappresenta l’opportunità per contribuire alla prosperità degli agricoltori, delle industrie e dei consumatori poiché semplifica la liberalizzazione del commercio su scala globale. Il TTIP costituisce un importante aspetto geopolitico e fallirlo sarebbe davvero molto grave per entrambe le sponde dell’Atlantico. La globalizzazione è un fatto e non una scelta e questi accordi sono strategici per dare delle regole che siano la base di rapporti futuri con altre parti del mondo.

          • Anthony Luzzato Gardner e Marta Dassù
          • Dan Glickman e Rüdiger Lentz
          • Michael Punke e Anna Maria Corazza Bildt
          • Mircea Dan Geoana e Jean-Luc Demarty
          • Aspen at Expo – The case for TTIP: how, when, what?
          • Doug Hickey
          articolo_video: Array ( [0] => Array ( [articolo_video] => WP_Post Object ( [ID] => 73772 [post_author] => 2355 [post_date] => 2015-11-03 13:05:06 [post_date_gmt] => 2015-11-03 12:05:06 [post_content] => [post_title] => Aspen at Expo - Trailer [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => aspen-expo-trailer [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2015-11-03 13:05:06 [post_modified_gmt] => 2015-11-03 12:05:06 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.aspeninstitute.it/video/aspen-expo-trailer/ [menu_order] => 0 [post_type] => video [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) ) [1] => Array ( [articolo_video] => WP_Post Object ( [ID] => 73767 [post_author] => 2356 [post_date] => 2015-07-28 10:30:03 [post_date_gmt] => 2015-07-28 08:30:03 [post_content] => [post_title] => Aspen at Expo - The case for TTIP: how, when, what? - Part I [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => aspen-expo-case-ttip-how-when-what-part-i [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2015-07-28 10:30:03 [post_modified_gmt] => 2015-07-28 08:30:03 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.aspeninstitute.it/video/aspen-expo-case-ttip-how-when-what-part-i/ [menu_order] => 0 [post_type] => video [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) ) [2] => Array ( [articolo_video] => WP_Post Object ( [ID] => 73768 [post_author] => 2356 [post_date] => 2015-07-28 10:29:09 [post_date_gmt] => 2015-07-28 08:29:09 [post_content] => [post_title] => Aspen at Expo - The case for TTIP: how, when, what? - Part II [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => aspen-expo-case-ttip-how-when-what-part-ii [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2015-07-28 10:29:09 [post_modified_gmt] => 2015-07-28 08:29:09 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.aspeninstitute.it/video/aspen-expo-case-ttip-how-when-what-part-ii/ [menu_order] => 0 [post_type] => video [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) ) [3] => Array ( [articolo_video] => WP_Post Object ( [ID] => 73772 [post_author] => 2355 [post_date] => 2015-11-03 13:05:06 [post_date_gmt] => 2015-11-03 12:05:06 [post_content] => [post_title] => Aspen at Expo - Trailer [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => aspen-expo-trailer [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2015-11-03 13:05:06 [post_modified_gmt] => 2015-11-03 12:05:06 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.aspeninstitute.it/video/aspen-expo-trailer/ [menu_order] => 0 [post_type] => video [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) ) [4] => Array ( [articolo_video] => WP_Post Object ( [ID] => 73767 [post_author] => 2356 [post_date] => 2015-07-28 10:30:03 [post_date_gmt] => 2015-07-28 08:30:03 [post_content] => [post_title] => Aspen at Expo - The case for TTIP: how, when, what? - Part I [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => aspen-expo-case-ttip-how-when-what-part-i [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2015-07-28 10:30:03 [post_modified_gmt] => 2015-07-28 08:30:03 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.aspeninstitute.it/video/aspen-expo-case-ttip-how-when-what-part-i/ [menu_order] => 0 [post_type] => video [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) ) [5] => Array ( [articolo_video] => WP_Post Object ( [ID] => 73768 [post_author] => 2356 [post_date] => 2015-07-28 10:29:09 [post_date_gmt] => 2015-07-28 08:29:09 [post_content] => [post_title] => Aspen at Expo - The case for TTIP: how, when, what? - Part II [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => aspen-expo-case-ttip-how-when-what-part-ii [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2015-07-28 10:29:09 [post_modified_gmt] => 2015-07-28 08:29:09 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.aspeninstitute.it/video/aspen-expo-case-ttip-how-when-what-part-ii/ [menu_order] => 0 [post_type] => video [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) ) )