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Premio Aspen Institute Italia – Cerimonia di consegna 2023

  • Roma
  • 27 Settembre 2023

        La Cerimonia di Premiazione dell’ottava edizione del Premio Aspen Institute Italia per la collaborazione e la ricerca scientifica tra Italia e Stati Uniti  vinta da una ricerca dedicata allo studio di una nuova proteina sintetica che promette di intervenire sul dolore neuropatico  – è stata l’occasione per discutere le prospettive future della biomedicina. 

        Roma, 27 settembre – I vincitori del Premio Aspen 2023: Henry M. Colecraft, Rajesh Khanna, Anna Moroni, Gerhard Thiel, Raffaella Tonini, Massimo Pasqualetti

        I risultati della ricerca scientifica in questo campo permettono di immaginare una progressiva sostituzione dell’apporto chimico in medicina con un nuovo approccio basato sulla biologia e la personalizzazione delle cure. La sfida principale è quella della sostenibilità e dell’accessibilità delle terapie innovative che oggi presentano costi molto elevati. 

        Gli ingenti investimenti messi in campo dall’industria e la crescente produttività degli studi clinici mostrano i passi avanti che il settore ha compiuto e può compiere nei prossimi anni. Tuttavia, si tratta di una rivoluzione che deve essere sostenuta da una più efficace collaborazione fra i diversi attori coinvolti. Questo aspetto assume una particolare importanza in un contesto come quello italiano in cui il settore farmaceutico arriva a contribuire al 2% del PIL nazionale; un contributo per metà generato dalle imprese del comparto a capitale estero. Mantenere l’attrattività del Paese alle imprese internazionali implica il miglioramento di diverse condizioni, ad iniziare dalla tutela della proprietà intellettuale, ma senza dimenticare l’importanza di formare e trattenere capitale umano altamente qualificato. 

         

        In tale contesto si inserisce il ruolo degli operatori privati che operano nella cura, nella ricerca ospedaliera e nella formazione. Si tratta di realtà che possono dare un contributo importante all’innovazione del settore, sia nella diffusione di nuove terapie sia nella formazione di figure capaci di utilizzare al meglio la tecnologia in ambito medico. 

        L’Italia, a tal fine, deve lavorare per valorizzare adeguatamente il contributo degli operatori privati nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale, dove il blocco delle tariffe rischia di rappresentare un freno all’innovazione. Lo sforzo deve essere inserito in una programmazione di ampio respiro; diversi Paesi europei, del resto, hanno già approntato piani nazionali per le Scienze della Vita che permettono di organizzare nel tempo l’azione in campo medico, garantendo risultati importanti, come dimostra il primato della Spagna negli studi clinici. 

        L’obiettivo del Paese deve essere quello di traslare al paziente i grandi risultati che la scienza sta offrendo, sperimentando terapie innovative e rendendole accessibili. Si tratta di un percorso non certo semplice, ma in cui è possibile avere successo attraverso la collaborazione di tutti gli attori interessati, partendo dalla ricerca arrivando all’industria, anche grazie al ruolo di integrazione che può essere svolto dai regolatori. 

        Roma, 27 settembre. Cerimonia di consegna del Premio. Il dibattito: “Il futuro della biomedicina”. Mary Adjepong, Alberto Quadrio Curzio, Francesco Leopardi Dittaiuti, Barbara Carfagna
        Barbara Carfagna, Giulio Tremonti, Giorgio Palù, Giovanni Rezza
        Grazia Francescato, Giuseppe Fedegari, Giovanna dell’Erba