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Attività

Technology and Innovation. The Case of Israel and potential partnerships

    • Roma
    • 20 Febbraio 2018

          La creazione e lo sviluppo di un ecosistema di innovazione a livello locale, che abbia ampi e potenziali benefici per l’economia, rappresenta una grande sfida. Le storie di vero successo, però, sono ancora relativamente sporadiche. Israele rientra nella categoria, soprattutto se si guarda a Tel Aviv e alla Silicon Wadi. Nel complesso, l’economia israeliana mostra diversi tratti comuni con i centri di innovazione più avanzati e creativi.

          Le startup sono un emblema dei processi di innovazione del XXI secolo. Israele è uno dei leader globali in questo settore, garantendo uno spiccato dinamismo e un costante apporto di competenze e talenti.  È tuttavia risaputo che la transizione da startup a impresa più grande e strutturata è un passaggio necessario, che richiede la presenza di investitori e di reti di impresa più ampie per raggiungere i mercati globali. Uno degli ingredienti della ricetta israeliana è l’Autorità per l’innovazione, sostenuta dallo Stato attraverso solide partnership tra pubblico e privato.

          Un elemento chiave del successo di Israele risiede nella situazione demografica del Paese: una popolazione giovane e, da diversi decenni a questa parte, un flusso costante di immigrazione. Tali elementi, combinati con istruzione e formazione di alto livello, hanno prodotto una notevole riserva di capitale umano che favorisce l’innovazione. I dati economici complessivi mostrano chiaramente che, a partire dalla metà degli anni Ottanta, si è assistito a uno sviluppo straordinario e prolungato (in termini di crescita del PIL, occupazione, saldo di bilancio e riserve valutarie).

          I flussi di investimenti internazionali (di livello ben più elevato rispetto a quelli diretti verso l’Europa) testimoniano l’attrattiva esercitata da Israele in quanto polo di innovazione. Gli investimenti italiani, che partono da livelli relativamente modesti, sono destinati ad aumentare notevolmente nei prossimi anni. Esistono grandi opportunità per intensificare gli scambi economici sul piano industriale, scientifico-tecnologico e accademico.

          I rapporti commerciali tra i due Paesi sono solidi – l’Italia è il terzo partner europeo di Israele – e le loro economie presentano elementi di complementarità, soprattutto alla luce dell’eccellenza manifatturiera italiana. Tra i settori più promettenti si annoverano infrastrutture (in particolare nel settore energetico), prodotti biomedicali, aerospaziale, telecomunicazioni e sicurezza informatica.

          La Tavola Rotonda ha permesso di affrontare, in maniera schietta e a porte chiuse, alcune questioni fondamentali per accrescere e sviluppare le relazioni esistenti:

          • il modello israeliano, con particolare riferimento alle partnership pubblico-privato;
          • relazioni bilaterali in evoluzione, opportunità e problematiche da trattare;
          • possibili collaborazioni nell’ambito dell’hi-tech, compresa la sicurezza informatica;
          • nuovi scenari energetici nella regione del Mediterraneo e le complesse implicazioni geopolitiche.