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Attività

Smart Land: la rivalutazione dei borghi e delle aree interne può rappresentare una opzione di crescita per il Paese?

    • Incontro in modalità digitale
    • 19 Novembre 2020

          Il rilancio dei borghi e delle aree interne è un’opportunità strategica per una ripresa dell’economia italiana dopo la crisi pandemica del 2020. Il patrimonio paesaggistico e culturale nazionale può diventare un elemento rilevante nel quadro di un progetto di politiche di lungo termine, concepite in continuità con alcune iniziative precedentemente promosse a livello nazionale e locale, e con lo scopo di regolare l’equilibrio fra lo sviluppo economico delle grandi città, dei piccoli centri e delle aree remote. Le comunità locali possono assumere, quindi, un ruolo rilevante, per attivare la crescita e sperimentare l’innovazione, praticando iniziative che risultino opportunamente inserite in un quadro più ampio di politiche di rilancio nazionale orientate allo sviluppo delle città, dei territori e dell’industria del turismo.

          La questione riguarda, in termini più generali, l’acuirsi del divario tra ricchezza e povertà, già presente da tempo a livello globale, dovuto alla concentrazione in alcuni territori – a scapito di altri – di risorse, energie ed economie.

          In molti si interrogano sugli effetti della digitalizzazione delle connessioni, che prevedono la dissociazione fra l’azione e la presenza fisica in un luogo, ampiamente praticate e sperimentate durante l’emergenza pandemica; e se tutto questo avrà la forza di invertire il trend migratorio verso le città da tempo in corso a livello globale. In alternativa, serviranno investimenti strategici a livello nazionale orientati a favorire uno sviluppo più equilibrato dei territori, ridurre il divario tra le aree depresse e meno sviluppate e le aree sovrappopolate e ricche, indirizzando la realizzazione di infrastrutture e poli di aggregazione di qualità nelle periferie.

          Smart Land, la terra intelligente, secondo alcuni osservatori, è una definizione più efficace dello slogan Smart Working. Dovunque si viaggi nel mondo è difficile riuscire a trovare un esempio di terra intelligente come quella europea, ed in particolare come la terra italiana. Il territorio europeo è costituito da una “città continua”, da una “città diffusa”: è difficile individuare in Europa un luogo che disti più di un’ora da un centro abitato. La condizione antitetica alla città e alla campagna è il deserto, che in Europa non esiste: entrambe rispetto al deserto sono organismi antropizzati “fertili”.

          Il tema dei borghi è un argomento che la pandemia ha riportato al centro dell’attenzione e del dibattito pubblico, soprattutto in relazione alla necessità di praticare lo Smart Working che, a sua volta, ha attivato e ri-attivato l’interesse per il cosiddetto South Working, il movimento dei borghi, il nomadismo digitale, il piacere di abitare in comunità extraurbane prossime alle grandi città.

          La rigenerazione dei territori richiede azioni di sistema culturali, di organizzazione, riqualificazione ed infrastrutturazione dello spazio fisico, ma soprattutto iniziative politiche ed economiche che rivitalizzino le funzioni sociali.

          Occorre pensare ad un mondo che possa essere ridisegnato anche attraverso i fondi Next Generation, da utilizzare pensando alle nuove generazioni. Il concetto di Smart Land è una sintesi efficace che non mette la città in competizione ed in contraddizione con la campagna, ma ne integra efficacemente potenzialità e qualità.

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