L’individuo è la chiave dello sviluppo?

Nell’inconsueta cornice del Teatro Regio di Parma, sullo spazio del palcoscenico, si è tenuta la dodicesima edizione della conferenza annuale degli Amici di Aspen. Al centro del dibattito una riflessione sul ruolo della persona nelle società a capitalismo avanzato: il ripensamento delle regole del sistema produttivo nella competizione globale, il valore nel sistema economico attuale dei beni immateriali e della creatività, interrogandosi se debba essere messo in dubbio o meno che l’individuo è oggi sempre più la chiave dello sviluppo economico, dell’innovazione e della capacità competitiva. Diventa allora basilare riflettere sull’importanza che ogni individuo assume nella società odierna, ma anche definire regole e principi chiari e trasparenti, arrivando a una gestione adeguata di libertà e responsabilità. Alla ricerca di qualche risposta, è stata così tracciata una analisi sociale che ha preso avvio dalla politica per passare poi al mondo del lavoro, tracciando un panorama delle realtà lavorative più innovative, per approdare infine alle ricadute anche etiche sul mondo dell’impresa e della finanza. Un’indicazione in generale emersa è che il comportamento della società deve essere un comportamento rispettoso delle leggi, garanzia per il cittadino. La conferenza ha poi offerto, come di consueto, l’occasione di presentare i nuovi associati al gruppo e di illustrarne le attività svolte e quelle future.