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Attività

L’energia del futuro

    Incontro e dibattito con Marco Alverà
    • San Donato Milanese (MI)
    • 22 Giugno 2017

          Se si parla di energia del futuro si discute sia della dimensione tecnologica sia delle prospettive geopolitiche.  Entrambi gli ambiti dipendono dalla transizione energetica in atto: alle significative ricadute mondiali come la riduzione delle emissioni di CO2, alla riduzione di inquinanti che contaminano la qualità dell’aria a livello locale e hanno un impatto immediato sulla salute delle popolazioni, si affiancano anche i temi della competitività e della dipendenza energetica dell’Italia.  A conferma dell’attualità del tema, sui tavoli governativi italiani è oggi in discussione la strategia energetica nazionale (SEN ), che valorizza il ruolo fondamentale del gas.

          Il gas diventa una risorsa di back up delle fonti rinnovabili, ed assume una crescente importanza all’aumentare della quota di rinnovabili nel mix energetico. Tra i principali benefici del gas si annovera infatti la flessibilità, ricordando come siano cambiate le riserve di gas a seguito dello sviluppo dello shale gas e della scoperta di nuovi giacimenti in Israele, Egitto, Mozambico e Tanzania.

          Il gas non è visto solo come riserva di back-up, ma come fonte primaria nel settore dei trasporti. Nel breve-medio periodo, navi e, sempre più, automobili e altri veicoli potranno essere alimentati a gas. Si è anche discusso del ruolo dell’auto elettrica rispetto all’auto a gas. In un futuro questi due modelli di alimentazione  potranno spartirsi equamente il mercato, quando le batterie saranno in grado di garantire maggiore prestazioni e saranno competitive sul mercato.

          Il gas permette di garantire una maggiore sicurezza energetica che però richiede una maggiore diversificazione delle rotte di approvvigionamento. Si è parlato del gasdotto TAP (Trans Adriatic Pipeline), un progetto che è ancora in fase di discussione a causa di una forte opposizione delle comunità locali. La sua realizzazione permetterebbe all’Italia di diventare hub europeo consentendo il reverse flow (specificamente, l’esportazione da sud a nord) del gas. Tale interconnessione, proveniente dal Mar Caspio e con passaggio in Puglia, diversificherebbe le fonti di provenienza o i paesi di attraversamento dei gasdotti, in uno scenario mediorientale sempre denso di incognite. L’impatto del progetto permetterebbe inoltre di ridurre i costi energetici degli italiani condividendo con i paesi europei coinvolti i costi infrastrutturali. Si ridurrebbe così il gap del costo del gas in Italia rispetto a Stati Uniti e Russia e verrebbe salvaguardata la competitività dell’industria italiana.

          Competitività, ambiente e sicurezza sono i macro-obiettivi della strategia energetica nazionale. Il ruolo del gas, in questo senso, contribuisce a migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti e la flessibilità del sistema, ridurre il gap di prezzo dell’energia e decarbonizzare il settore dei trasporti.

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