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Attività

Leadership: modelli e valori emergenti per competere

    • Roma
    • 11 Novembre 2010

          “Le persone, molto più che in passato sono fondamentali per la competitività e, se parliamo di persone, parliamo di valori”. Da questa riflessione di Ennio Presutti, l’imprenditore e manager che è stato fra i co-fondatori di Aspen Institute Italia, si è articolato un dibattito concentrato sui nuovi modelli per una leadership efficace ed etica in un mondo globalizzato. Il tema, ricorrente in tutti i dibattiti degli Aspen Junior Fellows, è stato approfondito nelle sue diverse dimensioni: temporali e culturali (determinate dal cambiamento storico in atto), geografiche (leadership nazionale e internazionale) e in diversi contesti (nella politica, nell’economia, nelle imprese, nella difesa e nella pubblica amministrazione, in ambiti professionali e accademici).

          La leadership, diversamente dal management, non è una tecnica e, dunque, non è una “competenza” trasmissibile: leader – si è detto – si diventa “quasi” per caso, laddove le circostanze determinano l’emergere di un talento individuale a guidare una comunità verso un obiettivo condiviso. Le scuole di eccellenza sono degli acceleratori di tale talento, poiché la qualità formativa tende a far emergere le potenzialità di leadership individuali. Nel nostro Paese accanto alla valorizzazione del merito, occorre porre attenzione alle risorse formative finalizzate alla valorizzazione delle qualità per la leadership (gli Stati Uniti sono in tale ambito un riferimento). Serve rafforzare centri di formazione universitaria di eccellenza, anche con il concorso dei privati. Si è inoltre discusso del sostegno a studenti meritevoli con assegni pubblici, ad esempio di importo proporzionale al merito.

          La trama del dibattito è stata tessuta sul continuo intreccio fra valori e carisma del leader. Egli deve, a seconda del contesto, rappresentare la cultura dell’organizzazione, sapersi confrontare e misurare con il morale del suo equipaggio (“walking the ship”), comportarsi coerentemente, anticipare il cambiamento, assumere il rischio, comunicare. Leadership è etica della responsabilità: dunque del pragmatismo e non dei principi ideologici. Deve essere aperta alla controversia e alla contendibilità, altrimenti è una deriva autoritaria. Deve essere inclusiva. È un monopolio temporaneo di un mercato fondamentale per ogni organizzazione: quello del consenso e, specularmente, della legittimazione. La contendibilità dei posti di comando tuttavia esige coraggio da parte di chi vuole affermare la propria leadership: spesso le organizzazioni non riescono a preparare la successione (in politica o in azienda, ad esempio). La mobilità sociale, in termini di leadership, richiede che i giovani conquistino nella “guerra dei talenti” i propri spazi, anche combattendo, se necessario. Ed, eventualmente, possano fare un passo indietro quando i tempi saranno maturi per un ricambio. Secondo un principio americano che definisce la traiettoria delle fasi di una vita professionale “learn, earn, serve”