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Attività

I valori: un vincolo o un’opportunità?

    Una riflessione per la leadership del futuro
    • Roma
    • 23 Settembre 2008

          Affermare astrattamente dei valori è un esercizio facile, ma praticarli richiede impegno e un chiaro quadro di riferimento. Tale quadro non può prescindere dal confronto tra il relativismo dell’etica laica e l’etica religiosa, che afferma un sistema di valori universali.

          La “morte di Dio”, la secolarizzazione e la perdita di certezze che il Novecento lascia in eredità all’etica laica hanno determinato uno spostamento della riflessione dall’oggettività del valore in sé al comportamento soggettivo di chi lo persegue, assumendo come riferimento il kantiano “agisci come se la tua azione dovesse essere elevata in ogni momento a norma universale”. Può, tuttavia, un’azione morale prescindere dal fine? Il terreno di questo confronto richiede che i valori siano condivisi: impresa complessa perchè una scelta di valori non può avvenire né a maggioranza, né essere negoziabile. Lo dimostra la divaricazione fra valori tradotti in norme positive che non sono riconosciute da alcuni dando vita alle varie forme di obiezione di coscienza. I recenti dibattiti sui confini della vita, sul testamento biologico, sull’aborto, confermano che la centralità della persona umana è, per l’etica laica come per quella religiosa, il fondamento del vivere civile (anche se è proprio sulla definizione di “persona umana” che le posizioni si contrappongono).   

          Nell’attuale prospettiva storica di globalizzazione, la persona rischia di essere assoggettata al primato delle tecnologie che hanno sostenuto tale rivoluzione (Giovanni Paolo II parlava di “fatalità di meccanismi ciechi”). Contro una concezione neo-funzionalista del lavoro e con quanto ne consegue, soprattutto in termini di indebolimento della solidarietà, occorre promuovere i valori della partecipazione nell’ambiente di lavoro e della formazione. Serve salvaguardare una “ecologia umana” attraverso una “flessibilità sostenibile” preservando condizioni morali accettabili nel modo di lavorare e di vivere sempre più caratterizzati da ritmi e condizioni pressanti.    

          Quale deve essere il ruolo della politica, che è la risorsa per tradurre i valori in norme? Al recente richiamo di Benedetto XVI all’assunzione di ruoli dei cattolici nella politica, si affianca la considerazione che la politica è inadeguata per risolvere grandi problemi di ordine morale, la cui difficile composizione deve avvenire in un dialogo pluralistico che possa allargare l’area dei valori condivisi. L’avanzamento della frontiera dei valori deve considerare come risorsa anche il principio di sussidiarietà, tanto nella sua dimensione orizzontale o sociale, quanto in quella verticale o istituzionale, come testimonia lo sviluppo del volontariato, della collaborazione pubblico-privato e l’estensione alla dimensione sociale delle iniziative delle imprese, purchè siano chiare le rispettive responsabilità. 

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