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Attività

China’s rise and Europe: dealing with mutual challenges

    • Roma
    • 5 Novembre 2007

          La discussione ha evidenziato la rapidità con cui sta evolvendo il ruolo della Cina come potenza mondiale: la sua influenza cresce visibilmente, seppure in presenza di innegabili squilibri macroeconomici (interni ed esterni) che destano serie preoccupazioni per il futuro.Dal punto vista strettamente economico, è in atto un mutamento di prospettiva, dall’enfasi sulle esportazioni a quella sugli investimenti e sulle partnership – uno sviluppo favorito dalla grande liquidità a disposizione degli operatori cinesi. Più ampiamente, il governo cinese sta sviluppando gradualmente una visione strategica complessiva dei propri interessi nel contesto globale, combinando obiettivi diplomatici e di sicurezza con obiettivi economici. Questo mutamento non è ancora percepito in modo adeguato da parte occidentale e in particolare italiana, ma avrà effetti decisivi: è già evidente il tentativo di Pechino – appoggiato da altre grandi potenze emergenti – di ridiscutere alcune delle regole internazionali, soprattutto nei settori del commercio e della finanza.Tra i grandi settori di opportunità offerti dal mercato cinese, o comunque dalla partnership con imprese cinesi, vi è certamente quello delle tecnologie pulite ma anche dei servizi finanziari, in cui la competizione è molto intensa ma lo spazio da occupare è molto vasto. Inoltre, gli europei – compresi taluni settori italiani di punta – hanno un forte vantaggio comparato nel campo del branding e della conoscenza di regole e mercati, il che apre ulteriori possibilità di cooperazione.In chiave di rapporti UE-Cina, la cosiddetta “partnership strategica” fatica a concretizzarsi in un dialogo a tutto campo, anche se si registrano alcuni progressi quantomeno in termini di comprensione reciproca.Nel contesto di un più alto profilo dell’Italia nel settore delle infrastrutture portuali e della logistica, è emersa l’esigenza di concentrare gli sforzi soprattutto sulla costruzione o l’ammodernamento di impianti logistici di media dimensione, vista la collocazione urbana di quasi tutti i nostri porti e l’orografia del paese.

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