Vai al contenuto

Addio alla Russia e il destino dell’Occidente

  • 30 Giugno 2022

        NOTA PER LA STAMPA

        Addio alla Russia e il destino dell’Occidente

        Roma, 30 giugno 2022Aspen Institute Italia, in occasione dell’uscita del numero 97 della rivista Aspenia, diretta da Marta Dassù, organizza mercoledì 6 luglio alle ore 18:00 l’Aspenia Talk in modalità digitale “Il futuro della Russia nel mondo post-globale”.

        Il panel si svolge su piattaforma Zoom ed è aperto alla stampa.
        I giornalisti interessati possono registrarsi per seguire i lavori attraverso il link:
        https://aspeninstituteitalia.zoom.us/webinar/register/5716565875157/WN_netAEwJHS66WTI0bCG1jUg

        L’incontro prevede la partecipazione di Giulio Tremonti, Presidente di Aspen Institute Italia; Pier Carlo Padoan, Presidente Unicredit; Andrey V. Kortunov, Director General, Russian International Affairs Council, Mosca; Charles Kupchan, Senior Fellow Council on Foreign Relations Washington; Nathalie Tocci, Direttore IAI; Marco Tronchetti Provera, Vice Presidente Esecutivo e Amministratore Delegato Pirelli.

        L’addio alla Russia – scrivono Marta Dassù e Roberto Menotti nell’editoriale – è stato voluto da Vladimir Putin, che pensa a se stesso come al salvatore del destino imperiale del proprio paese, ma che ha invece compiuto – attaccando Kiev il 24 febbraio – un clamoroso errore di calcolo, mettendo in moto una catena di eventi che ha condotto, con sorprendente rapidità, all’abbandono di una linea accondiscendente verso Mosca da parte di quasi tutti i governi occidentali. Sul numero 97 di Aspenia “Addio alla Russia” intervengono, tra gli altri, Sergio Romano, Paul Berman, Ivan Timofeev, Charles A. Kupchan, Marina Valensise, Andrei Kurkov, Anna Zafesova, Adam S. Posen, Sergio Fabbrini, Shivshankar Menon, Odd Arne Westad, Vittorio Emanuele Parsi, Mario Del Pero e Leopoldo Nuti.

        Comunque vada a finire la guerra in Ucraina, da capire c’è in primo luogo perché sia fallita la transizione dall’URSS alla Russia. Vladimir Putin non ha mai amato la Federazione Russa ereditata dagli anni transitori di Boris Eltsin. Non è mai stata abbastanza per lui, supremo sostenitore di una forma di Russia imperiale che tutti dovranno almeno temere, se non rispettare: questo è l’ideale che Mosca ha perseguito negli ultimi anni, dalla Moldavia ai Baltici, dalla Bielorussia al Mar Nero fino al Medio Oriente. Ma quello al potere oggi è un regime autoritario e fortemente corrotto al punto da impedire che la spesa militare possa produrre un esercito efficiente. Secondo punto da capire: reggerà o no l’Occidente ritrovato a Kiev? Nella prima fase della guerra, Stati Uniti ed Europa hanno trovato un grado non previsto di unità. È questo il principale significato politico-strategico dell’avventura in Ucraina. L’Europa ha detto a sua volta addio a una certa immagine di Russia, ovvero un partner difficile ma affidabile sul piano delle forniture energetiche e nella lotta al terrorismo.

        Terzo punto da capire è come evolverà il rapporto sino-russo: dal fattore Cina dipenderà la portata globale della frattura apertasi tra Russia e Occidente (e maggiori alleati asiatici degli Stati Uniti, aspetto tutt’altro che secondario specie se visto da Pechino). Si presenta una grande sfida anche per i paesi democratico-liberali e per il sistema degli scambi internazionali. Secondo Janet Yellen, segretario al Tesoro degli Stati Uniti, si entrerà nell’epoca della globalizzazione “among friends”, che tenderà a rilanciare l’area economica transatlantica anche in campo energetico. L’effetto della pandemia prima e della guerra in Ucraina ha incrinato la fiducia residua nelle virtù della globalizzazione, portando in primo piano i costi della dipendenza in settori strategici. Il trend va verso la frammentazione, un accorciamento delle catene del valore e un parziale decoupling tecnologico fra Cina e Stati Uniti.

         

        Aspenia

        Rivista di Aspen Institute Italia diretta da Marta Dassù è stata fondata nel 1995 per iniziativa di Aspen Institute Italia. Dal 2002 viene pubblicata da Il Sole 24Ore e ha una versione online sul sito di Aspen http://www.aspeninstitute.it/aspenia-online. Aspenia ha cadenza trimestrale in lingua italiana e semestrale in lingua inglese ed è venduta nelle maggiori edicole e librerie nazionali. Ogni numero contiene interventi di autorevolissime firme su temi strategici che vanno dalla politica internazionale, alla sicurezza, dalla globalizzazione al progresso tecnologico, dalla finanza all’economia industriale, dalla scienza all’etica e ai valori. Il Comitato editoriale è composto da Giuliano Amato, Antonio Calabrò, Elio Catania, Ferruccio De Bortoli, Rahael Hadas-Lebel, Walter Isaacson, Gianni Letta, Arrigo Levi, Emma Marcegaglia, Francesco Micheli, Dominique Moïsi, Riccardo Perissich, Gianni Riotta, Carlo Scognamiglio, Fabio Tamburini, Giulio Tremonti.


        Dott.ssa Stefania Salustri
        Responsabile Comunicazione e Media, Direttore Sito Web
        Tel: 335 7919949
        e-mail: stefania.salustri@aspeninstitute.it