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The Energy of AI

  • Venezia
  • 30 Ottobre 2025

        Il rapporto tra intelligenza artificiale ed energia rappresenta uno snodo centrale della contemporaneità, dove la dimensione tecnologica incontra le trasformazioni ambientali e culturali. L’IA è oggi uno dei principali fattori di consumo energetico globale: la raccolta e l’elaborazione massiva di dati richiedono infrastrutture ad alta intensità elettrica, rendendo urgente una riflessione sulla sostenibilità delle sue basi materiali. Ma l’energia è anche una metafora, che rimanda alla tensione tra calcolo e creatività, tra potenza di elaborazione e capacità di interpretazione.

        Considerare l’intelligenza artificiale solo in termini di efficienza o di rischio riduce la complessità del suo impatto. Più interessante è vederla come un possibile alleato creativo dell’uomo. La coevoluzione tra mente umana e macchina non implica sostituzione, ma integrazione: l’IA estende la nostra capacità di elaborare, connettere e immaginare, mentre l’essere umano mantiene la prerogativa di formulare le domande, di scegliere i problemi, di definire i fini. In questa prospettiva, la centralità della persona non è un principio etico astratto, ma una condizione epistemica: solo un’intelligenza che sa orientare il proprio stesso strumento rimane veramente tale.

        Il nesso tra energia e intelligenza artificiale, dunque, non si esaurisce nei dati o negli algoritmi. Esso chiama in causa la governance delle risorse, la qualità dell’infrastruttura digitale e la capacità collettiva di dare forma a un uso consapevole della tecnologia. L’IA può diventare un moltiplicatore delle facoltà umane solo se sostenuta da un sistema energetico equo e da un pensiero capace di bilanciare innovazione, responsabilità e immaginazione. In questo senso, “l’energia dell’IA” non è soltanto quella che consuma, ma quella che genera: la forza che alimenta una nuova intelligenza condivisa, al tempo stesso naturale, artificiale e culturale.