Vai al contenuto

Le sfide per le imprese del Nord-Est

  • Crocetta del Montello
  • 22 Maggio 2023

        La centralità del Nord-Est nel contesto nazionale si comprende immediatamente guardando la mappa dell’illuminazione notturna da cui l’Italia emerge come un paese duale: una zona, che coincide in larga parte proprio con la parte nordorientale, è chiaramente più luminosa, e quindi molto produttiva. 

        Negli ultimi vent’anni, al triangolo industriale dell’epoca fordista si è sostituito, infatti, un nuovo triangolo industriale, quello contenuto dalle assi Milano-Bologna-Venezia, coerente con le luci della mappa contemporanea del nostro PIL. Le competenze degli imprenditori, fortemente ancorati al territorio, e la loro capacità di impresa hanno fatto diventare il Nord-Est la locomotiva del Paese. Questa locomotiva si è sempre sostanziata e retta su un sistema valoriale molto radicato e diffuso.

        Pur nella consapevolezza delle potenzialità di un territorio straordinario, il Nord-Est vive un’epoca di cambiamento che richiede capacità di visione. Le sfide legate alla resilienza e ai mutamenti che quest’area si trova ad affrontare hanno una duplice natura. Da un lato, questioni specifiche del contesto territoriale: la risposta alla crisi pandemica, il passaggio generazionale, la dimensione delle imprese, la capacità di innovare e le infrastrutture. Dall’altro, tematiche di contesto nazionale: il sistema della giustizia, la questione demografica, l’attrazione dei giovani talenti e la riorganizzazione del lavoro.

        Le aziende del Nord-Est hanno reagito bene alla pandemia, che ha colpito prima e più fortemente queste regioni, ripartendo più velocemente di altre dopo la crisi. Rimangono, tuttavia, elementi di debolezza che richiedono sforzi per essere risolti. La pandemia ha cambiato lo schema dei giochi, perché alcuni mercati si sono chiusi ed altri si sono accelerati. Anche lo shock energetico è stato assorbito dalle aziende. Nonostante il peggio sembri essere alle spalle, il costo dell’energia (soprattutto elettrica) rimane elevato, anche rispetto ad altri paesi europei, come la Germania. Si tratta ora di capire come la situazione possa essere stabilizzata.

        Il capitalismo di quest’area è fondato sulle imprese familiari o, meglio, su società il cui capitale è controllato da famiglie. Si tratta di aziende che affrontano il tema cruciale del passaggio generazionale e in parallelo quello della crescita dimensionale. Queste sfide vanno inserite in quelle ampie che riguardano il futuro del pianeta, ad iniziare dall’economia circolare. La questione della transizione energetica, a tale riguardo, è una precondizione, necessaria ma non sufficiente per la creazione di nuovi modelli economici sostenibili. Accanto al tema energetico c’è, infatti, la questione digitale che pone interrogativi sulla capacità che il tessuto produttivo del Nord-Est ha per essere protagonista nella nuova ondata di innovazione. 

        Le riflessioni sulle imprese del Nord-Est offrono, in sintesi, profondi spunti su come cambia il mondo. L’Italia ha le capacità di mantenere il proprio patrimonio culturale e artistico, rimanendo comunque agganciata all’innovazione necessaria per far crescere le proprie imprese, affrontando il cambiamento con resilienza. La differenza, al riguardo, la fanno e la faranno le persone, elemento determinante per permette al tessuto economico di raggiungere o meno il successo.

          Contenuti correlatiVersione integrale della ricerca