Ad aprile la stampa internazionale accende i riflettori sull’economia italiana, con la storica acquisizione di Versace da parte di Prada e nuovi segnali di vitalità nei settori dell’automotive e della componentistica. Grande spazio anche al Salone del Mobile, raccontato come simbolo della creatività milanese. In chiusura, cultura e turismo tra Pompei, Caravaggio e nuove voci della narrativa italiana.
Imprese e lavoro
L’accordo con cui Prada acquisisce Versace per quasi 1,4 miliardi di dollari rappresenta un passaggio epocale per l’industria del lusso italiana. Il New York Times sottolinea l’importanza strategica dell’operazione, che rafforza la posizione dei grandi gruppi italiani sul mercato globale (10 aprile – Prada to Buy Versace for Nearly $1.4 Billion*). Sullo stesso tema, Bloomberg mette in evidenza come l’accordo arrivi nonostante un contesto internazionale segnato da dazi e incertezze (10 aprile – Prada agrees to buy Versace for $1.38 billion despite tariffs*). Anche The Guardian parla di “nuova era per il lusso italiano”, con la nascita di un supergruppo della moda (10 aprile – Prada buys Versace in €1.25bn deal uniting Italy’s biggest fashion brands).
Restando nella moda, Bloomberg delinea la strategia di Dolce & Gabbana per restare indipendente puntando su settori diversi dal fashion, dal food al design (18 marzo – Dolce & Gabbana looks beyond fashion to safeguard independence*).
Nell’automotive, invece, Reuters dedica un approfondimento alla nuova Ferrari 296 Speciale, una vettura ibrida che anticipa la transizione del Cavallino verso l’elettrico (29 aprile – Ferrari unveils new 296 Speciale hybrid models ahead of EV launch*). L’agenzia di stampa segnala, inoltre, l’acquisizione dell’azienda tedesca Megatech da parte della piemontese Sapa, un’operazione che rafforza la filiera italiana della componentistica auto (3 marzo – Italy’s Sapa buys Megatech in auto suppliers consolidation*).
Cultura e Turismo
Milano è ancora una volta la capitale mondiale del design grazie al Salone del Mobile e alla Design Week. Il New York Times dedica numerosi articoli all’evento, raccontandone sia le tendenze creative sia il contesto economico e sociale in cui si inserisce. L’edizione 2025 viene descritta come una celebrazione della creatività in un momento incerto, tra crisi internazionali e tensioni commerciali (5 aprile – In Milan, a Celebration of Design in Uncertain Times*).
Le collezioni presentate esplorano tanto le gioie dell’infanzia quanto visioni preoccupanti del futuro (6 aprile – At Milan Design Week, Collections Probe Childhood Joys and Dark Futures*), mentre altri articoli segnalano innovazioni nei materiali (6 aprile – Testing New Twists on Unexpected Materials at Milan Design Week*) e il ruolo centrale della luce (5 aprile – Shining Bright at Milan Design Week*). Spazio anche per progetti di valorizzazione urbana, come la mostra “Convey”, che porta il design nelle aree meno centrali della città (6 aprile – A Design Showcase Takes It to the Streets of Workaday Milan*), e per figure di riferimento come la gallerista Nina Yashar (6 aprile – A Milanese Design Gallery Owner on Her Remarkable Staying Power*).
Una panoramica delle migliori creazioni viste al Salone viene proposta dal New York Times Style Magazine, che seleziona i 12 oggetti più iconici di questa edizione (11 aprile – The 12 Best Things We Saw at Salone Del Mobile*). Sempre sullo stesso magazine, un altro articolo guida alla scoperta dei principali edifici da vedere a Milano, tra icone moderne e classici del Razionalismo (9 aprile – These Are the Buildings You Need to See in Milan*).
Per altre segnalazioni culturali, El País Semanal dedica un lungo articolo alla figura di Caravaggio, artista geniale e “copiato all’infinito”, protagonista anche nel mese precedente di importanti mostre in Italia (15 aprile – Caravaggio, el genio que fue copiado incontables veces).
Il quotidiano spagnolo intervista anche la scrittrice salentina Francesca Giannone che riflette sull’impegno culturale e sociale della letteratura (28 aprile – Francesca Giannone: “Tinc por que ens desmuntin tots els drets conquerits”).
Infine, Les Echos racconta un’iniziativa originale nel Parco archeologico di Pompei: la creazione di un vero e proprio vigneto all’interno dell’area storica, in collaborazione con un’importante azienda vinicola campana, per far rivivere la tradizione enologica dell’antica Roma (18 aprile – Et le vin revient à Pompéi*).
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