Vai al contenuto

Innovazione in medicina. Le sfide per il SSN e il ruolo delle collaborazioni pubblico-privato.

  • Roma
  • 22 Giugno 2023

        I sistemi sanitari stanno sperimentando un cambio di paradigma che li porta verso una crescente personalizzazione delle cure. In questo ambito, le innovazioni garantiscono miglioramenti nel trattamento delle patologie, nel monitoraggio e nella prevenzione, offrendo la possibilità di creare un’assistenza non solo più efficace ma anche più efficiente. L’esperienza della pandemia da Covid-19 ha dimostrato la centralità della salute della popolazione nel benessere sociale ed economico di un Paese. La reazione post-pandemica, guidata dal PNRR, sposa questa centralità con oltre 15 miliardi di risorse destinate alla Missione Salute. 

        L’azione dell’Italia in questo campo si articola sia sul ridisegno dell’assistenza territoriale sia sull’innovazione tecnologica. Creare strutture come le case di comunità o gli ospedali di prossimità significa avvicinare la medicina al cittadino e al contempo liberare i reparti di pronto-soccorso da un numero significativo di accessi impropri. Le tecnologie consentono, in parallelo, di potenziare questa strategia, grazie alla telemedicina che vedrà la realizzazione di una piattaforma nazionale entro il 2023. Inoltre, il lavoro svolto sul fascicolo sanitario elettronico permetterà di rendere disponibile una grande mole di dati, utili non solo per una miglior assistenza al paziente, ma anche per la ricerca, collocando l’Italia fra i Paesi pionieri in questo campo. 

        L’innovazione in medicina non è rappresentata, tuttavia, solo da dispositivi tecnologici e piattaforme. Fondamentali sono anche i farmaci e le terapie innovative capaci di trasformare radicalmente l’approccio a molte malattie. A tal fine è necessario un ragionamento sui costi e sui benefici di questi strumenti: ricondurre i farmaci innovativi ai tradizionali silos di spesa implica, infatti, una visione parziale, focalizzata sul loro elevato costo iniziale e non in grado di considerare i vantaggi che questi generano per i pazienti e, a più lungo termine, per il sistema sanitario stesso. Diventa importante, quindi, cambiare paradigma considerando come investimenti, e non come spesa corrente, le risorse destinate a strumenti innovativi. 

        Del resto, la sostenibilità anche economica del sistema rimane centrale affinché l’innovazione in medicina sia accessibile. Ciò è ancora più importante in sistema sanitario nazionale come quello italiano che continua a vedere nell’universalità e nella riduzione delle disuguaglianze un valore fondante. Eppure, il sistema non può reggersi solo sulle risorse pubbliche: per approfittare al meglio dell’innovazione, migliorando accessibilità e diffusione delle cure, rimangono fondamentali le partnership con il privato, in un dialogo ampio che possa coinvolgere accanto alle aziende sanitarie, le imprese del comparto, la comunità scientifica e il terzo settore. 

        L’adeguamento infrastrutturale e della governance del sistema salute rimangono, a tal fine, due delle principali sfide per approfittare della rivoluzione sanitaria in atto globalmente. Il consenso politico sulla necessità di riformare il settore e la grande disponibilità di risorse offerta dal PNRR rappresentano una grande opportunità che l’Italia non può sprecare. Soprattutto se il Paese vuol guardare al sistema sanitario e di welfare con una visione di lungo periodo che include il decisivo impatto determinato nei prossimi anni da demografia e invecchiamento della popolazione. 

          Contenuti correlatiVersione integrale della ricerca