L’Azerbaigian è un partner di crescente importanza per l’Italia e per l’Europa. Gli accordi di pace firmati con l’Armenia aprono a un futuro di maggiore stabilità per il Caucaso meridionale e al rafforzamento corridoi commerciali sicuri, a partire dalla rotta multimodale Trans-Caspian International Transport Route, in grado di aggirare Russia e Iran.
In attesa della ratifica definitiva – prevista nel 2026 – degli accordi che hanno messo fine al conflitto in Nagorno-Karabakh, l’Azerbaigian è entrato a pieno titolo nel gruppo composto dai 5 Stati dell’Asia Centrale, trasformando il formato C5 in C6 e proponendosi come ponte fra la regione e l’Europa.
In questo scenario l’Italia, in qualità di principale partner commerciale, riveste un ruolo importante nella costruzione di più strette relazioni con il Paese. I rapporti italo-azeri sono sanciti da un partenariato strategico a tutto campo che abbraccia diversi settori: dall’industria alla cultura, dal commercio alla difesa.
La cooperazione principale rimane tuttavia nel settore del gas naturale. Il completamento del gasdotto Trans Adriatic Pipeline (TAP) nel dicembre 2020, infatti, ha portato per la prima volta il gas offshore del Mar Caspio in Europa. Con una capacità di 10 miliardi di metri cubi annui – di cui circa 8 destinati all’Italia – il TAP ha reso l’Azerbaigian il secondo fornitore di gas dopo l’Algeria, coprendo circa il 16% delle importazioni totali italiane e contribuendo significativamente alla sicurezza energetica dopo lo stop alle importazioni russe.
Il previsto potenziamento del gasdotto, che è destinato a raddoppiare la propria capacità entro il 2030, posiziona potenzialmente l’Italia come hub del gas europeo e rafforza la cooperazione fra i due Paesi anche grazie alle esportazioni di tecnologia italiana, non solo in campo oil&gas, ma anche in altri settori cruciali per la transizione energetica come le rinnovabili e l’efficienza. In parallelo crescono anche gli investimenti azeri con la compagnia statale Socar che si candida a essere un attore chiave nell’infrastruttura energetica italiana.
La forza di questo rapporto fondato sull’energia si sta estendendo ad altri ambiti. Si segnalano, ad esempio, crescenti rapporti nel settore della difesa, mentre si rafforzano le iniziative culturali e scientifiche, grazie a una cooperazione accademica che coinvolge cinque atenei italiani e l’Azerbaijan Diplomatic Academy in un progetto da oltre 5.000 studenti. La collaborazione si focalizza su vari settori scientifici ed economici, a partire da comparti di eccellenza per l’Italia come l’agroalimentare. L’obiettivo è investire sulle future classi dirigenti del Caucaso meridionale e favorire la costruzione di relazioni a lungo termine.
Questo diventa possibile anche grazie al ruolo che l’Azerbaigian mantiene in una regione strategica, nonostante le difficoltà dettate dall’attuale situazione geopolitica. Baku ha relazioni pragmatiche con i principali attori: Mosca, nonostante episodiche tensioni, è il terzo partner commerciale del Paese, mentre la Cina ha firmato nel 2025 una comprehensive strategic partnership, portando i rapporti bilaterali a un livello mai visto dall’indipendenza dell’ex repubblica sovietica. La Turchia, inoltre, rimane un alleato fondamentale dello Stato azero, con clausole di difesa reciproca che favoriscono l’integrazione del Paese nel modello militare della NATO.
In un tale quadro, il partenariato Italia-Azerbaigian rappresenta un modello virtuoso di cooperazione tra medie potenze in un’epoca di transizioni multiple. Entrambi i Paesi condividono la necessità di diversificare le economie, gestire la transizione energetica mantenendo la sicurezza degli approvvigionamenti e navigare un contesto internazionale sempre più competitivo. L’obiettivo è rafforzare i rapporti per contribuire alla costruzione di nuovi vincoli commerciali, politici e culturali, capaci di stemperare le tensioni crescenti in Europa e in Asia Centrale.

